Giulia Arginoffi e Ugo Forello cacciati dal M5S, le reazioni

Giulia Arginoffi e Ugo Forello cacciati dal M5S. La consigliera comunale ha ricevuto un provvedimento firmato dal collegio dei probiviri (Raffaella Andreola, Jacopo Berti e Fabiana Dadone) che li butta fuori per “i comportamenti attraverso i quali si è dichiarata indipendente dai lavori del resto del gruppo consiliare di appartenenza anche attraverso modi di agire poco cooperativi e trasparenti nei confronti degli iscritti, anche attraverso l’adesione a progetti e idee di altri gruppi politici senza la preventiva condivisione con il resto del gruppo politico di appartenenza”.

Con le stesse motivazioni, viene mandato via pure Forello, che del M5S è stato capogruppo e che in aula, dopo aver appreso della misura nei confronti di Argiroffi, aveva comunque annunciato l’addio e il passaggio al gruppo misto.

Giulia Arginoffi e Ugo Forello cacciati dal M5S: il Movimento non è più democratico

“Farei un sondaggio in città per verificare quale sia, fra i consiglieri comunali del M5S, quello più noto ai cittadini. Forse, ma ne dubito, il cosiddetto “Movimento” comprenderebbe il proprio errore”. Lo ha dichiarato Marianna Caronia
“Comunque sono certa – continua – che questa vicenda non farà diminuire, ma anzi aumenterà l’impegno e la combattività di Giulia Argiroffi, con cui penso che tante iniziative potremo ancora condividere.”

“L’ espulsione della consigliera comunale Argiroffi dal Movimento 5 Stelle e l’uscita dal gruppo di Ugo Forello sono una ulteriore conferma della subalternità dei Cinquestelle alla Lega – dichiarano i consiglieri di Sinistra Comune – le parole del consigliere Forello in aula sono state chiarissime: a non avere cittadinanza nel movimento sono state tutte le idee e gli interventi non in sintonia con il Ministro dell’Interno e con le sue politiche che propagandano esclusione ed intolleranza.

“D’altronde è facile constatare come il Movimento 5 Stelle abbia sconfessato tutti i propri principi fondativi per farsi copia sbiadita della Lega. Dalla politica delle alleanze alla più recente e ridicola invenzione del mandato zero ed ora alla pantomima organizzata per giustificare il fatto che il Governo di cui sono soci di maggioranza sta dando il via libera alla TAV.

“Ai consiglieri, come a chiunque venga censurato per le proprie idee, va quindi la nostra solidarietà. Pensiamo che chi continua a militare oggi o a dare il proprio voto al Movimento 5 Stelle possa trovare in questa vicenda una definitiva conferma dell’incompatibilità del Movimento con ogni forma di libertà di pensiero, soprattutto se il pensiero è riconducibile ad una sensibilità progressista”.