Catania, Combattere la corruzione per una Pubblica Amministrazione più efficiente

 
 

 
Un ulteriore importante step per la
lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione. Anche alla luce di quanto
previsto la legge 190/2012. E’ servita a questo la giornata…

 
 

 
Un ulteriore importante step per la
lotta alla corruzione nella Pubblica Amministrazione. Anche alla luce di quanto
previsto la legge 190/2012. E’ servita a questo la giornata di studio
organizzata dal Comune di Catania, per volontà del sindaco Enzo Bianco su ”La
lotta alla Corruzione tra Repressione e Prevenzione’.L’iniziativa di cui il Comune di
Catania è capofila, è stata curata Direttore e Segretario generale del Comune di
Catania Antonina Liotta che ha introdotto e coordinato gli interventi. Al
convegno erano presenti il procuratore della Repubblica Giovanni Salvi, il
rettore dell’Università Giacomo Pignataro e il prefetto Maria Guia Federico e,
come relatori il sostituto procuratore Tiziana Laudani, Romilda Rizzo docente e
già presidente della Ci.V.I.T./A.N.AC e Giovanni Grasso docente di Diritto
penale. Erano anche presenti, tra gli altri, la presidente del Consiglio
comunale Francesca Raciti, il vicepresidente Sebastiano Arcidiacono e tutti gli
assessori del Comune di Catania. . ‘ Il tema è di particolare
attualità,- ha detto il sindaco Enzo Bianco- le cronache del Veneto e della
Lombardia sono sotto i nostri occhi, ma la corruzione nella PA è storia antica .
A Catania ci siamo occupati di questi temi già nel 1988. L’allora assessore
alla Cultura della mia Giunta, lo studioso Franco Cazzola che aveva anche la
delega alla Trasparenza, varò le prime regole a cui il Comune doveva attenersi e
fummo precursori rispetto a tutti i Comuni iItaliani’. ‘E’ importante- ha detto la Liotta-
che il sistema Paese recuperi i valori dell’etica pubblica e dell’integrità. I
lavori di oggi sono il primo step di un percorso di anticorruzione per costruire
una rete comune di collaborazione con i responsabili della prevenzione, a
supporto delle reti istituzionali: i comuni della città Metropolitana,
dell’area Metropolitana , del distretto di Sud Est e dei Comuni Patrimonio
dell’Unesco’.

Ritengo che per un’azione incisiva e preventiva ‘ ha continuato il primo
cittadino- ci si debba muovere essenzialmente su tre canoni guida: una efficace
azione di pubblicità sugli atti, la riduzione dei margini di discrezionalità per
gli incarichi e una maggiore efficienza nei tempi della Pa’.

Il procuratore Salvi dal canto suo ha
affermato che ‘ non si tratta del solito convegno ma dell’inizio di un percorso
che collega i tre importanti ‘filoni’ che possono contrastare la corruzione.
Non può esserci infatti soltanto la sanzione ma è importante un’opera preventiva
e la collaborazione fra le istituzioni che favorisca la comprensione del
cittadino su ciò che viene deciso. Il ruolo che ci è proprio della repressione
può definirsi con una capacità di indagine più completa grazie alla
collaborazione con la Pa, nel rispetto della sua discrezionalità’. La prefetto
Federico ha augurato un proficuo lavoro per ‘ argomenti che richiedono attenta
riflessione’.
Per approfondire i temi ornata di
studi sono intervenuti il sostituto procuratore Tiziana Laudani che ha affermato
che l’inefficienza della Pa è campo fertile per la corruzione e su questo
aspetto è intervenuta la legge 190. Proprio sugli aspetti innovativi della 190
si è soffermato il professore Grasso che ha parlato in particolare di quella
parte che modifica il codice penale,introducendo il reato di influenze illecite.
La professoressa Rizza, anche grazie all’esperienza acquisita come Presidente
della CiVIT/ANAC, ha tracciato un primo bilancio sul rafforzamento dei piani di
prevenzione della corruzione. Hanno completato la giornata di
lavoro, cui ha assistito un folto pubblico, le relazioni programmate delle
associazioni Libera con Renato Camarda e Udi con Adriana Laudani. Quest’ultima
ha sottolineato che ‘. La battaglia per la trasparenza è la battaglia per la
libertà, in linea con i principi portati avanti dall’Udi’. Infine l’assessore
alla Legalità Rosario D’Agata ha sostenuto che ‘bisogna instaurare la cultura
della etica, della responsabilità, del risultato’.