RSM Sicilia Ravanusa: crisi acque nelle scuole insostenibile

RSM Sicilia Ravanusa: la recente notizia dello scandalo giudiziario riguardante le assunzioni nella Girgenti Acque, che ha coinvolto diverse personalità di spicco dell’agrigentino, è solo l’ultimo nuovo disarmante capitolo di una vicenda che ricade tutta sulle utenze locali, e quindi anche sulle scuole.
Succede infatti a Ravanusa (Agrigento) che le scuole debbano essere costrette a comprare l’acqua potabile da società private, facendola trasportare dalle autobotti, chiaramente a caro prezzo. È il caso I.S.S Giudici Saetta e Livatino, dove nei giorni scorsi gli studenti hanno frequentato le lezioni nonostante l’assenza del servizio idrico, conseguentemente quindi anche senza le condizioni igienico – sanitarie minime affinché le lezioni si possano svolgere regolarmente.

RSM Sicilia Ravanusa: crisi insostenibile

Il rappresentante della Consulta di Ravanusa, Francesco Ragusa, afferma – “Non è possibile stare a scuola senza l’acqua, gli studenti continuano a lamentarsi e la presidenza più di comprare acqua da privati non può fare. Siamo da soli, la provincia non aiuta e siamo costretti a stare cinque ore in condizioni igieniche pessime. Non è questo quello che vogliamo, abbiamo il diritto ad una ambiente consono alle nostre esigenze”.

“È assurdo che le scuole si debbano vedere costrette a sborsare cifre di qualunque portata per garantire un minimo di ore di erogazione dell’acqua” – dichiara Flavio Lombardo, coordinatore regionale della Rete degli Studenti Medi Sicilia – “mentre la società Girgenti Acque continua a rinviare i turni di razionamento e ad affondare dentro le vicende giudiziarie. A rimetterci in queste situazioni sono i cittadini e le pubbliche utenze. Se manca l’acqua mancano le condizioni igienico-sanitarie: la regione intervenga, si rimettano in discussione i turni di erogazione e si risolva un problema che mina alla base il diritto allo studio e il diritto all’acqua pubblica. Siamo vicini ai ragazzi e ai lavoratori delle scuole; intendiamo premere affinché le istituzioni si assumano le proprie responsabilità. ”