Le intercettazioni hanno permesso di ricostruire i movimenti di denaro e i contatti tra operatori della camera mortuaria e rappresentanti delle imprese funebri, rivelando un sistema di corruzione ramificato e continuativo. Alcuni dialoghi dimostrano come le mazzette venissero divise tra più persone, con calcoli precisi e scambi di denaro regolari.
La Procura di Palermo ha sottolineato la gravità dei fatti: l’indagine riguarda pratiche legate a salme di pazienti deceduti, un ambito delicatissimo dove la trasparenza e il rispetto delle procedure dovrebbero essere assoluti. L’inchiesta non solo evidenzia reati economici, ma mette in luce comportamenti eticamente inaccettabili che hanno violato la fiducia dei cittadini e delle famiglie dei defunti.
Le autorità giudiziarie procederanno ora con gli arresti e con ulteriori approfondimenti sulle responsabilità individuali di tutti gli indagati, mentre l’ospedale e le imprese funebri coinvolte saranno oggetto di controlli mirati per prevenire il ripetersi di episodi simili.
Questa vicenda scuote la città di Palermo e richiama l’attenzione sulla necessità di maggiore vigilanza negli ambiti sensibili della pubblica amministrazione e dei servizi sanitari, a tutela della legalità e della dignità delle persone. (foto Ansa)
