Bimbi morti in mare, i ragazzi di Lampedusa cantano per loro

Non solo numeri e date, ma storie di uomini e donne che provano a strappare i figli a una vita di stenti, violenza e povertà ma che troppo spesso trovano la morte e non la salvezza.

Nella piccola camera mortuaria del cimitero di Cala Pisana di Lampedusa sono deposti quattro bimbi piccolissimi, tra loro due gemelline di meno di un mese, spirate durante la traversata forse per ipotermia, che i genitori originari della Guinea volevano portare in Italia per farle assistere e curare.

Le piccole sono state trovate cadavere dai militari della Guardia costiera che hanno soccorso il barchino con altre 58 persone lo scorso 25 ottobre.

Un gruppo di ragazzi di Lampedusa, davanti la porta chiusa della camera mortuaria hanno letto la fiaba de “Il pesciolino d’oro” e pregato per i quattro bambini.

Preghiere e ninna nanna sono state cantate anche per il maschietto e la femminuccia, rispettivamente di 10 mesi e un anno, che hanno perso la vita a causa delle ustioni dopo un incendio divampato, il 21 ottobre, sul barchino dove viaggiavano con 38 persone.

I ragazzi di Lampedusa, per non dimenticare, hanno anche realizzato un video. “Quattro bambini riposano soli nella camera mortuaria, in attesa di sepoltura – è stato sovra-impresso – .Molti altri sono trattenuti, privati dei diritti, in un luogo di detenzione irregolare”. Il video, molto toccante, si chiude con una voce che sussurra: “Buonanotte cielo, buonanotte stelle”.