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In questa parte della regione l’acqua è a rischio nitrati: pubblicata la nuova Carta delle zone vulnerabili 2025

La Regione Siciliana ha pubblicato la nuova Carta delle zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola, aggiornata al 2025. Il documento, frutto della collaborazione tra l’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia, Arpa Sicilia e i dipartimenti regionali competenti, rappresenta un importante passo avanti nella gestione sostenibile delle risorse idriche e nella tutela dell’ambiente. La revisione, prevista ogni quattro anni in conformità con la direttiva europea “Nitrati” (91/676/CEE), consente di ridefinire le aree più esposte al rischio di inquinamento da attività agricole.

Secondo la nuova mappa, gran parte della provincia di Trapani risulta oggi classificata come zona vulnerabile. In particolare, il versante meridionale del territorio – da Mazara del Vallo fino alle aree interne di Campobello e Castelvetrano – è stato identificato come area a rischio elevato per la presenza di nitrati nelle acque sotterranee. Questi risultati riflettono i dati più recenti di monitoraggio ambientale e confermano la necessità di adottare pratiche agricole più sostenibili per preservare la qualità delle risorse idriche.

La Carta 2025 è il risultato di un percorso tecnico condiviso che ha coinvolto più strutture regionali. L’Autorità di bacino, sotto la guida del segretario generale Leonardo Santoro, ha coordinato l’attività di aggiornamento in stretta sinergia con Arpa Sicilia e con i dipartimenti dell’Agricoltura e dell’Ambiente. Questa collaborazione ha permesso di integrare dati scientifici, conoscenze territoriali e strumenti normativi in un unico quadro tecnico di riferimento.

L’aggiornamento della Carta si basa sui dati di monitoraggio raccolti da Arpa Sicilia nel periodo 2020-2023, che includono analisi chimiche e idrogeologiche dei corpi idrici sotterranei e superficiali. Tali informazioni hanno consentito di ridefinire con maggiore precisione i confini delle aree vulnerabili, migliorando l’efficacia delle misure di prevenzione e mitigazione. L’obiettivo è garantire una gestione integrata delle acque capace di coniugare la tutela ambientale con la produttività agricola.

L’impatto dei nitrati sull’ambiente e sulla salute

I nitrati, derivanti principalmente da fertilizzanti e reflui zootecnici, rappresentano un potenziale pericolo per l’ambiente e la salute umana. Sebbene non siano di per sé sostanze cancerogene, in determinate condizioni possono trasformarsi in nitriti, che a loro volta possono generare nitrosammine, composti riconosciuti come cancerogeni. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) classifica nitrati e nitriti come “probabilmente cancerogeni” (Gruppo 2A), soprattutto se assunti attraverso alimenti trasformati.

L’esposizione prolungata a livelli elevati di nitrati nelle acque potabili può causare effetti sulla salute, in particolare nei bambini e nelle donne in gravidanza. Anche il legame tra eccesso di nitriti e l’insorgenza di tumori del colon-retto o della prostata è oggetto di crescente attenzione scientifica. Per questo motivo, la classificazione delle aree vulnerabili non è soltanto un adempimento tecnico, ma uno strumento di prevenzione sanitaria e ambientale.

Acqua dal rubinetto – fonte pexels – Sicilianews24.it

Verso un’agricoltura più sostenibile

La designazione delle nuove zone vulnerabili implicherà l’adozione di piani di gestione agricola più rigorosi, con limiti sull’uso di fertilizzanti e misure di monitoraggio più frequenti. L’obiettivo è promuovere un modello di agricoltura capace di ridurre l’impatto sull’ecosistema idrico, salvaguardando al tempo stesso la competitività delle imprese agricole siciliane. Le buone pratiche ambientali diventano così un elemento strategico per la qualità e la sicurezza del comparto agroalimentare regionale.

La Carta delle zone vulnerabili 2025, accompagnata dalla relazione tecnica di aggiornamento e dal decreto di adozione firmato da Leonardo Santoro, è disponibile sul sito ufficiale dell’Autorità di bacino del distretto idrografico della Sicilia. L’atto sarà inoltre pubblicato per estratto sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, garantendo la massima trasparenza e l’accesso pubblico ai dati che riguardano la tutela delle acque e il futuro ambientale dell’isola.

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