Unesco, boom di turisti: Pantelleria modello di sviluppo grazie alla vite ad alberello
L’impatto economico dei riconoscimenti Unesco può essere molto più profondo di quanto si immagini, soprattutto in ambito agroalimentare. È quanto emerge dai primi risultati dello studio interdisciplinare “Impatto economico dei riconoscimenti Unesco”, avviato nel 2023 dalla Cattedra Unesco dell’Università Unitelma Sapienza di Roma e diretto da Pier Luigi Petrillo, professore di Cultural Heritage and Food alla Luiss Guido Carli.
Turismo: il vero balzo dopo il 2022
La pratica agricola della coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria, iscritta dal 2014 nella Lista del patrimonio culturale immateriale Unesco, ha mostrato effetti tangibili sull’economia dell’isola.
Secondo l’analisi, subito dopo il riconoscimento le presenze turistiche sono cresciute dello 0,3%, una variazione lieve ma significativa. Il vero salto di qualità, però, arriva nel 2022, anno di istituzione del Parco Nazionale di Pantelleria e di una campagna di comunicazione mirata a legare l’immagine dell’isola al titolo Unesco: da quel momento le presenze aumentano in media del 9,7% l’anno.
A sorprendere è soprattutto la crescita nei periodi tradizionalmente meno turistici. Nei mesi di marzo, aprile, ottobre e novembre, l’aumento delle presenze ha raggiunto punte del 75%, segno che il patrimonio culturale agroalimentare è diventato un nuovo motore attrattivo al di fuori della classica stagione balneare.
Non solo: due turisti su tre dichiarano di aver scelto Pantelleria proprio per motivi legati al riconoscimento Unesco.
Agriturismi e lavoro: investimenti quintuplicati
L’effetto Unesco si riflette anche sul sistema produttivo locale. Lo studio rileva che, già l’anno successivo all’iscrizione, gli investimenti in agriturismi sono aumentati del 6,35% rispetto all’anno precedente. Dal 2014 al 2025 l’incremento medio annuo è stato del 24,7%, fino a registrare un impressionante +500% nel numero complessivo di aziende agrituristiche attive sull’isola.
Un confronto con territori simili – località agricole e turistiche ma senza riconoscimenti Unesco – conferma la rilevanza del dato: in queste aree l’aumento complessivo tra il 2014 e il 2025 non supera il 2%, con picchi del 3,2% solo nei luoghi più pregiati dal punto di vista paesaggistico.
Un modello replicabile
Pantelleria si impone così come caso di studio per comprendere come la valorizzazione delle pratiche agricole tradizionali possa diventare motore di sviluppo sostenibile. Il riconoscimento Unesco, se accompagnato da politiche mirate e comunicazione efficace, si rivela una leva capace di diversificare l’offerta turistica, stimolare investimenti privati e rafforzare l’economia locale.
Lo studio completo sarà presentato nei prossimi mesi, ma i primi risultati delineano già uno scenario chiaro: il patrimonio culturale immateriale può trasformarsi in una risorsa concreta per le comunità.

