Ufficiale scuola, “Da dicembre teneteveli a casa i vostri figli”: gli istituti siciliani chiudono battenti | Non serve protestare

Una decisione inattesa scuote il mondo della scuola: in Sicilia, a partire da dicembre, diversi istituti sospenderanno le lezioni per un periodo prolungato. Non è uno sciopero, ma una misura ufficiale legata al nuovo calendario scolastico e alle difficoltà di gestione delle strutture.

La comunicazione è arrivata nei giorni scorsi e ha lasciato spiazzate migliaia di famiglie. Mentre in molte regioni italiane l’anno scolastico 2025/26 procede secondo la programmazione stabilita dal Ministero dell’Istruzione e dalle singole Regioni, in Sicilia la situazione prende una piega diversa. Le scuole, già alle prese con carenze di personale, problemi di riscaldamento e difficoltà logistiche, hanno ricevuto l’autorizzazione a chiudere anticipatamente per motivi organizzativi e di sicurezza. A dicembre, dunque, gli alunni dovranno restare a casa per alcune settimane, fino a quando non verranno ripristinate le condizioni minime per garantire la regolarità delle lezioni.

Il provvedimento è stato formalizzato dalle autorità regionali e comunicato agli istituti tramite circolari interne. L’intervento si inserisce nel quadro del calendario scolastico 2025/26, approvato ufficialmente dalle Regioni italiane, ma con la possibilità di adattamenti locali. La Sicilia ha scelto di anticipare la chiusura per motivi di sicurezza legati alle condizioni strutturali di alcuni edifici e alla necessità di interventi urgenti di manutenzione, in particolare nelle aree interne e nelle province più colpite dal maltempo autunnale.

Le motivazioni ufficiali e la gestione dell’emergenza

Secondo la Regione Siciliana, la decisione nasce dall’esigenza di tutelare studenti e personale scolastico. Alcuni plessi, costruiti decenni fa, mostrano segni di deterioramento che non consentono l’uso continuativo durante la stagione invernale. L’assenza di riscaldamento funzionante e il rischio di infiltrazioni hanno reso necessario un intervento drastico: chiudere temporaneamente per mettere in sicurezza gli edifici. In questo modo, spiegano le autorità locali, sarà possibile concentrare i lavori di manutenzione in un periodo più lungo, evitando interruzioni frammentate e riducendo i disagi a inizio anno nuovo.

Nonostante la portata della misura, la Regione invita alla calma: l’anno scolastico non verrà ridotto, ma rimodulato. Le ore di lezione perse verranno recuperate con prolungamenti e attività didattiche fino a giugno, come già avvenuto in passato in situazioni simili. Gli uffici scolastici provinciali stanno predisponendo piani personalizzati per ciascun istituto, in modo da garantire uniformità e continuità didattica, anche tramite strumenti digitali e lezioni a distanza nelle aree più isolate.

Scuole-chiuse-Fonte-radiogold_news-sicilianews24.it

Famiglie spiazzate e scuole in affanno: cosa succede ora

La decisione, seppur motivata da esigenze reali, ha provocato preoccupazione tra i genitori. Molti lamentano la mancanza di preavviso e la difficoltà di gestire i figli a casa durante le settimane di chiusura, soprattutto per chi lavora e non può contare su alternative. Gli istituti scolastici stanno cercando soluzioni temporanee, come l’attivazione di centri di aggregazione e attività integrative coordinate dai Comuni, ma le risorse restano limitate.

In un contesto in cui la scuola pubblica siciliana affronta già sfide strutturali importanti — dalla carenza di personale tecnico all’adeguamento sismico degli edifici — questa sospensione straordinaria appare come un campanello d’allarme. La Regione assicura che le operazioni di manutenzione saranno avviate immediatamente e concluse entro l’inizio del 2026, ma la sfiducia tra i cittadini resta alta. Intanto, per molte famiglie siciliane, dicembre segnerà un nuovo capitolo di incertezza: lezioni sospese, aule vuote e l’obbligo di tenersi i figli a casa, mentre la scuola attende di poter riaprire in sicurezza.