#Tanomattinale 24 dicembre 2021: strage nel traghetto del Bangladesh, ragazzina di 14 anni uccisa dalla polizia a Los Angeles, ucciso da rapinatori a Napoli, Comiso, 15 anni, muore in incidente stradale; caso Cucchi, otto richieste di condanna di Carabinieri, lo sciame sismico etneo

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno e buona vigilia di Natale.

La mia rubrica di oggi non è purtroppo in clima natalizio, la cronaca dall’Italia e dal mondo delle ultime ore è piena di fatti drammatici, storie terribili che non posso fare a meno di raccontare. Parto, come di regola, da quella più recente. Un flash ANSA delle 6,38 ci informa su una tragedia di poveri cristi in un’altra parte del mondo, dove il rispetto della vita e della sicurezza umana è l’ultima delle priorità. Nelle prime ore del mattino almeno 36 persone sono morte e 70 sono rimaste ferite, è l’ultimo bilancio aggiornato, nell’incendio di un traghetto su un fiume nel sud del Bangladesh. Ha detto il capo della polizia locale Moinul Islam: “L’Obhijan 10 (il nome del traghetto, n.d.r.) a tre piani ha preso fuoco nel mezzo del fiume. Abbiamo recuperato 32 corpi ma Il bilancio delle vittime potrebbe aumentare. La maggior parte è morta nell’incendio e alcuni sono annegati dopo essersi gettati in acqua”. La tragedia è avvenuta nei pressi della cittadina di Jhalokathi, 250 km a sud della capitale Dacca. L’incidente è l’ultimo di una serie di disastri simili nel Paese per mancanza di manutenzione, standard di sicurezza lassisti e sovraffollamento dei traghetti.

Ancora una vittima innocente negli Stati Uniti. Una ragazza di 14 anni è stata uccisa da un colpo d’arma da fuoco sparato dalla polizia a Los Angeles (fonte Repubblica). Era nel camerino di un negozio di abbigliamento quando è stata raggiunta dal proiettile esploso contro un uomo sospettato di aver assalito una donna poco prima. L’uomo è morto e la donna assalita è stata trasportata in ospedale.

A casa nostra, rapina con il morto nel Napoletano. A Boscoreale Antonio Morione, 41 anni, titolare di una pescheria è stato ucciso con un colpo di pistola al viso esploso da un rapinatore in fuga. È accaduto in via Giovanni Della Rocca, nel cuore della cittadina vesuviana. Quattro delinquenti con il volto travisato hanno preso di mira le pescherie della zona, in piena attività nel rispetto della tradizione della vendita di pesce e frutti di mare per il cenone della Vigilia di Natale. Morione ha reagito e ha inseguito i rapinatori. Secondo una prima ricostruzione, il commerciante ha cercato di impedirne la fuga tagliando con un coltello una delle gomme della macchina. Ma quando l’uomo armato se n’è accorto, ha sparato almeno tre colpi, uno dei quali ha raggiunto Morione al viso. L’uomo è morto dopo il trasporto in ospedale.

Tragica fine anche per il quindicenne Biagio Giannì, morto in un incidente stradale a Comiso sulla strada che conduce all’aeroporto. Il ragazzo era alla guida di un ciclomotore che, per motivi in in corso di accertamento, è finito contro il ciglio stradale.

Caso Cucchi. Otto le pesanti richieste di condanna per altrettanti militari dell’Arma dei carabinieri dal pm di Roma Giovanni Musarò nel corso della requisitoria del processo sui presunti depistaggi seguiti alla morte di Stefano Cucchi, picchiato e ucciso il 22ottobre 2009 mentre era in custodia cautelare. La pena più severa, 7 anni i carcere, è stata chiesta per il generale Alessandro Casarsa, all’epoca comandante del Gruppo Roma. Cinque anni e mezzo sono stati chiesti per Francesco Cavallo, all’epoca dei fatti capufficio del comando del Gruppo carabinieri Roma; 5 anni richiesti per il maggiore Luciano Soligo, ex comandante della compagnia Talenti Montesacro; identica la pena chiesta anche per il carabiniere Luca De Ciani. Quattro anni ha chiesto il pm per Tiziano Testarmata, ex comandante della quarta sezione del nucleo investigativo; per il carabiniere Francesco Di Sano sono stati chiesti 3 anni e 3 mesi. Tre anni sono la pena sollecitata per Lorenzo Sabatino, allora comandante del reparto operativo dei carabinieri di Roma; un anno e 1 mese, infine, per Massimiliano Labriola Colombo, ex comandante della stazione di Tor Sapienza. Una vicenda terribile, una pagina che merita di essere chiusa con le giuste pene.

Chiudo con le notizie aggiornate sullo sciame sismico che continua nel Catanese, epicentro intorno a Motta Sant’Anastasia, che non ci ha lasciato e non ci lascia tranquilli. Ricapitolando, come ci informa INGVterremoti: dalle 21.34 alle 23,53 di ieri sera sono state 16 le scosse di terremoto in sequenza con epicentro a pochi chilometri a Sud Ovest di Motta, la meno forte di magnitudo 2.0, quella che ci ha fatto saltare in aria tutti alle 22:33:45 di magnitudo 4.3. A parte paura e apprensione, da qualche parte cappotti pronti per passare la notte fuori, pare nessun danno a persone o cose. Stamattina la terra continua a tremare: sempre con epicentro nella stessa zona, lo sciame sembra ripreso: alle 6,44 nuova lieve scossa di magnitudo 2.0. E poi altre due di magnitudo 3.1 e 2.1 alle 7:14 e 7:29. Così fino al momento in cui sto scrivendo, speriamo si calmi e ci lasci trascorrere un Natale tranquillo.

E’ tutto ed è già tanto, troppe cose tinte, di Coviddi, contagi record in Italia, Inghilterra, Francia, Spagna, di restrizioni varie, non credo di avere altro da aggiungere rispetto al bombardamento multimediatico di queste ore. Sapete già tutto. Non mi resta che augurare di vero cuore a voi che mi onorate di leggermi e alle vostre famiglie un Natale di serenità e soprattutto di salute, più che mai bene prioritario per tutti. Domani e dopodomani il #Tanomattinale, scritto da un giornalista professionista me medesimo, dovrebbe non esserci. Ma il mio precisissimo e micidiale bioritmo mi farà comunque svegliare alle 6 e chissà, in base alle notizie che ci saranno potrei anche scrivere.

Auguri e ancora auguri. E sempre grazie, dal profondo del cuore, per l’attenzione affettuosa