#Tanomattinale 10 aprile 2022: guerra in Ucraina, Mattarella a Procida, la cultura per la pace; la Cina potenzia l’arsenale nucleare e la Nato aumenta i soldati ai confini; anche Makariv nel teatro degli orrori; i dati sui crimini di guerra; torna l’incubo di Chernobyl per i soldati russi che hanno scavato trincee nella zona

Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica delle Palme, piena di tristezza e angoscia per il pensiero ad una guerra sempre più preoccupante.

E’ il giorno 46 della guerra Russia-Ucraina che, nonostante i tam tam insistenti sul desiderio di Putin di finire entro il 9 maggio, sembra destinata a durare ancora a lungo. “L’energia della cultura” per fermare le armi e la spirale di morte: oggi voglio aprire con le importanti parole del nostro carissimo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della cerimonia inaugurale della splendida “Procida Capitale della Cultura 2022″: ” … Viviamo giorni terribili. Siamo travolti da immagini che pensavamo di aver consegnato per sempre all’archivio degli orrori non ripetibili nel nostro continente. Invece altro sangue innocente, altre vite spezzate, altri crimini spietati stanno nuovamente popolando gli abissi della disumanità. L’aggressione compiuta contro l’Ucraina, contro la libertà e la stessa vita dei suoi cittadini, da parte del governo della Federazione Russa, costituisce una ferita che colpisce la coscienza di ciascuno e la responsabilità degli Stati. Anche l’energia della cultura deve soccorrerci per fermare la guerra. Costruire la pace è un impegno che richiama i valori più profondi, a partire dal diritto di ciascuno a vivere in libertà, a scegliere il proprio destino. Il patrimonio culturale genera patrimonio morale in cui risiede la civiltà di un popolo. Genera umanesimo. Sono le risorse che permettono ai popoli di ripartire, di rialzarsi, di ricostruire sulle macerie. Di riprendere a dialogare, di costruire su orizzonti comuni. La cultura respinge la pretesa di chi vuole trascinarla nel vortice della guerra. Ribadisce, al contrario, la sua limpida vocazione al dialogo e alla pace. I popoli europei sono intimamente legati da fili che la storia ha reso forti, preziosi, insostituibili: non possono e non devono essere lacerati per colpa di chi ha fatto ricorso alla brutalità della violenza e della guerra.La letteratura, la musica, le arti costituiscono una rete e una ricchezza comuni che non devono essere smarrite. È questo l’appello che da questa isola, da oggi Capitale della cultura di un Paese che ne ha grande tradizione, deve giungere per affermare quel coraggio di sperare … per trasformarlo in volontà di speranza. È in gioco il destino dell’intera Europa, che si trova a un bivio tra una regressione della sua storia e la sua capacità di sopravvivere ai mali del passato, e di superarli definitivamente”.

Un grande messaggio di speranza, forse un’utopia, che però condivido profondamente. Ma mentre sul campo continuano gli orrori, l’escalation non si ferma. Ho riferito ieri delle minacce dell’ambasciatore russo a Washington Antonov sul rischio di un confronto militare diretto tra Usa e Russia, oggi Volodymir Zelensky, che ieri ha ricevuto la visita a sorpresa del ciuffone guerrafondaio Boris e ci mette sempre la buona parola anche con la sua abilità teatrale, rincara la dose. Ha detto il presidente in nuove dichiarazioni video riportate da Ukrinform, che Il “desiderio di pace” dell’Ucraina va sostenuto da “tutte le democrazie, tutte le forze europee” perché “è una strategia di protezione per ogni stato civile”, dato che “l’aggressione russa non doveva essere limitata alla sola Ucraina, alla distruzione della nostra libertà e delle nostre vite. L’intera Europa è un obiettivo per la Russia”. Occorre dunque, per Zelensky, “ristabilire la pace e la sicurezza il prima possibile. Per ridare forza al diritto internazionale il prima possibile e fermare la catastrofe dall’applicazione del diritto della forza. Una catastrofe che colpirà inevitabilmente tutti”. Se capisco bene è un altro appello all’Europa per guerreggiare per la pace. Mah.

E intanto scrive l’autorevole Wall Street Journal (traduco dall’inglese dal sito): “La Cina ha accelerato l’espansione del suo arsenale nucleare a causa di un cambiamento nella sua valutazione della minaccia rappresentata dagli Stati Uniti, affermano persone a conoscenza del pensiero della leadership cinese, gettando nuova luce su un accumulo che sta aumentando la tensione tra i due paesi. Lo sforzo nucleare cinese precede da tempo l’invasione russa dell’Ucraina, ma la diffidenza degli Stati Uniti nell’essere direttamente coinvolti nella guerra ha probabilmente rafforzato la decisione di Pechino di porre maggiore enfasi sullo sviluppo di armi nucleari come deterrente, affermano alcune di queste persone. I leader cinesi vedono un arsenale nucleare più forte come un modo per dissuadere gli Stati Uniti dall’essere coinvolti direttamente in un potenziale conflitto su Taiwan”. E ancora il Telegraph, popolare giornale del Regno Unito, scrive: la Nato sta lavorando a piani per schierare una presenza militare permanente ai propri confini per contrastare una futura aggressione della Russia. Il segretario generale dell’Alleanza atlantica, Jens Stoltenberg ha spiegato che la Nato si trova “in mezzo a una trasformazione fondamentale” che riflette “le conseguenze a lungo termine” delle azioni del presidente russo Vladimir Putin, ha detto Stoltenberg, secondo cui “quella che abbiamo di fronte ora è una nuova realtà, una nuova normalità per la sicurezza europea”. Per questo è stato chiesto ai comandanti militari di fornire opzioni “per un adattamento a lungo termine della Nato”. Non mi pare che, guardandoci in giro, ci sia da stare allegri e soprattutto tranquilli, sembra che tutti si stiamo preparando ad un futuro prossimo oscuro, pauroso, indicibile. Il nuovo orrore si è consumato a Makariv, leggo su Wikipedia che “è un insediamento di tipo urbano nella Bucha Raion, nell’oblast’. regione, di Kiec.

La città era in precedenza il centro amministrativo di Makariv Raion, fino a quando tale raion non è stata sciolta come parte della riforma delle divisioni amministrative dell’Ucraina nel 2020″. Il sindaco ddella piccola città, Vadano Tokar, ha riferito all’inviato dell’ANSA che a Makariv il bilancio sarebbe salito a 133 morti, ci sarebbero state diverse torture, “con cadaveri rinvenuti con le mani legate, e almeno due casi di donne stuprate e poi uccise: una di queste è stata sgozzata. Abbiamo trovato i corpi”, Tokar è un avvocato e dall’inizio della guerra veste una divisa militare, ha anche riferito di essere stato insignito di una medaglia d’onore da Zelensky dopo l’occupazione dei militari russi. Gli abitanti hanno aggiunto: “In alcune case i militari russi hanno lanciato le granate nei rifugi, perché non volevano ci nascondessimo”. Altri hanno anche riferito di “spari alle auto in strada dagli elicotteri dell’esercito russo”. “I gruppi di militari si alternavano – spiegano ancora gli abitanti – e gli stessi soldati ci dissero di scappare perché sarebbero arrivati gli ‘udmurt’ e i ‘buryat'”, aggiungono riferendosi ai miliziani provenienti dalla zona in cui viene addestrata la brigata dell’estremo oriente russo che avrebbe compiuto i massacri di Bucha. Numeri molto significativi per i crimini di guerra sui quali gli ucraini stanno raccogliendo prove per un imponente dossier. Traduco da Ukrinform: “Ci sono già 501 sospetti, che fanno parte della leadership militare e politica russa, nel procedimento penale unificato avviato per l’aggressione russa in Ucraina. Lo ha riferito il servizio stampa dell’Ufficio del procuratore generale (Iryna Valentynivna Venediktova, n.d.r.) su Telegram, riferisce Ukrinform. “Il caso principale dell’aggressione russa: 501 sospetti – rappresentanti della leadership politico-militare della Russia.

Si tratta di ministri, legislatori, comando militare, altri funzionari, capi delle forze dell’ordine, istigatori della guerra e propagandisti del Cremlino”, si legge nella dichiarazione . Secondo gli ultimi dati, le forze dell’ordine ucraine hanno registrato 5.377 reati con l’accusa di aggressione e crimini di guerra, di cui: 5.214 – per violazione delle leggi e dei costumi di guerra, 43 – per aver pianificato, preparato o condotto una guerra aggressiva, otto – per guerra propaganda e 112 – per altri reati. Si segnala che le forze dell’ordine hanno registrato anche 2607 crimini contro la sicurezza nazionale, tra cui: 1.743 – per violazione dell’integrità territoriale e inviolabilità dell’Ucraina, 454 – per tradimento, 56 – per sabotaggio e 354 – per altri crimini”.Chiudo con un’altra notizia inquietante: i soldati della Russia che hanno scavato trincee spesso a mani nude a Chernobyl, luogo dove avvenne il terribile incidente nucleare la notte del 26 aprile 1986, “devono aspettarsi malattie provocate dalle radiazioni in vari gradi di gravità”. “Livelli anormali di radiazioni sono stati registrati” nelle aree della zona di esclusione intorno alla centrale ucraina dove le truppe russe hanno scavato trincee e cercato di costruire fortificazioni, ha dichiarato Petro Kotin, capo dell’operatore nucleare statale ucraino Energoatom, dopo un sopralluogo in una delle aree occupate, la zona della cosiddetta Foresta Rossa – e poi abbandonate dai russi intorno alla centrale nucleare teatro dell’incidente del 1986. I livelli di radiazione sono 10-15 volte superiori a quelli normali, e quelli delle radiazioni interne, ricevute a seguito del contatto con il suolo di superficie, possono essere anche 160 volte superiori alla norma. “Così tutti gli occupanti che sono stati di base e nelle trincee nella Foresta Rossa per quasi 30 giorni – ha poi aggiunto riferendosi ai russi – devono aspettarsi malattie provocate dalle radiazioni in vari gradi di gravità”.

Per oggi basta così, passatevi una buona domenica delle Palme. (le foto dal web)