#Tanomattinale 1 maggio 2022: guerra in Ucraina, l’agghiacciante video-wargame della Tv russa sull’ipotetico lancio di missili nucleari in Europa; l’annunciata “guerra totale” di Putin dal 9 maggio; la “lezione” dei russi sulle regole per le armi atomiche; due bimbi nati in traversata migranti sbarcati in Calabria; la morte di Raiola, super-procuratore del calcio

Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica e buon Primo Maggio.

Guerra Russia Ucraina, giorno 67. Devo purtroppo cominciare così anche oggi, pur consapevole che tanti pensieri di oggi vanno alla sasizza, che peraltro rischia di essere rovinata dal malo tempo. Apro con quel rivoltante e inquietantissimo video su Channel One, Russia 1, tv di stato, che ho visto e rivisto un sacco di volte perché ci aiuta a comprendere che a Mosca e dintorni esistono falchi più falchi di Putin e dei suoi generali. “Ci vogliono 106 secondi per colpire Berlino, 200 secondi per colpire Parigi e 202 per Londra”, si parla in via teorica del lancio di missili contro le più importanti capitali europee. Da un minuto e 46 secondi a 3 minuti e 42 secondi per cancellarle dalla terra. I secondi citati si riferiscono all’eventuale lancio di missili Sarmat da Kaliningrad, dove – dicono nel programma ’60 minuti’ – tali armi non sono presenti. In studio, secondo il video (diffuso su Twitter dall’esperta Julia Davis), spiccano in particolare le posizioni minacciose di Aleksey Zhuravlyov, leader del partito nazionalista Rodina.

Qualcuno fa anche notare che in una guerra nucleare non ci sarebbero vincitori: “Non ci sarebbero sopravvissuti”. E c’è una signorina che sorride commentando sarcasticamente: “Ma noi siamo persone serie”. Durante la trasmissione 60 Minutes della tv russa è stata mostrata la mappa dell’Europa con alcune traiettorie e tempistiche necessarie per far distruggere a un missile Sarmat una capitale europea (la prima foto qui sotto): l’opzione nucleare non sembra spaventare il simpatico Zhuravlyov. Se è solo propaganda – e vedendola e rivedendola non mi pare – ottiene sicuramente l’effetto di terrorizzare chi la vede.

Sul campo di battaglia, la pista dell’aeroporto di Odessa è stata distrutta dagli attacchi missilistici della Russia. Lo ha comunicato il consiglio comunale su Telegram, riferendosi al Comando operativo sud, riferisce un corrispondente di Ukrinform. “La pista dell’aeroporto di Odessa è stata danneggiata da attacchi missilistici nemici nella regione. Non può più essere utilizzato”, afferma il rapporto. Un gruppo di civili, intano, ha lasciato le officine siderurgiche Azovstal a Mariupol, notizia confermata da entrambe le parti in guerra. Sono uscite in totale 25 persone, tra cui sei minori di 14 anni. Mariupol è la città più grande del Mar d’Azov, uno dei principali centri metallurgici del Donbass e un porto marittimo. In città si trovano due importanti ferriere: l’impianto metallurgico di Ilyich e Azovstal. Anche lo stabilimento di ingegneria Azovmash si trova a Mariupol.

Vi riporto anche integralmente dal sito di “The Independent”, quotidiano britannico, la notizia che è oggi ripresa nei titoli d’apertura di quasi tutti i quotidiani italiani come fatto certo, cosa che succederà sicuramente, cambiando completamente la situazione in Ucraina. Traduco dall’inglese: “Vladimir Putin potrebbe presto abbandonare il termine “operazione speciale” e dichiarare guerra totale all’Ucraina nel tentativo di salvare “l’indignazione” nel suo esercito per i fallimenti durante l’invasione, secondo quanto riferito, temono i funzionari russi e occidentali.

Alla ricerca di una “rivincita” per i fallimenti di Mosca a Kiev, si dice che alti funzionari dell’esercito stiano implorando il presidente russo di annunciare il cambiamento durante una parata annuale del Giorno della Vittoria il 9 maggio. La mossa consentirebbe al Cremlino di abilitare la legge marziale, di chiedere ai suoi alleati un maggiore aiuto militare e di stimolare la mobilitazione di massa della sua stessa popolazione. Si ritiene che le forze di Putin abbiano finora ottenuto guadagni minimi durante il loro rinnovato assalto al Donbas, con il Ministero della Difesa britannico che ha affermato che Mosca è stata “costretta a unire e ridistribuire unità esaurite e disparate” dai suoi precedenti progressi falliti”.

Mi chiedo solo: cosa significa veramente “guerra totale” rispetto a quella attuale? Quanto estesa e con l’uso di quali armi? Se la notizia sarà confermata, sarebbe davvero una svolta drammaticissima. La Tass, agenzia di stampa ufficiale di Mosca, ci spiega meglio la posizione russa sull’opzione nucleare, con dichiarazioni dal Ministero degli Esteri che sembrano apparentemente rassicuranti, ma credo non lo siano affatto: “La Russia invita gli altri stati a rispettare la logica sigillata nei documenti per prevenire una guerra nucleare e segue rigorosamente il principio che un tale conflitto è inammissibile, ha detto sabato a TASS il direttore del Dipartimento per la non proliferazione e il controllo degli armamenti del ministero degli Esteri Vladimir Yermakov.

“Tutti gli stati dovrebbero costantemente attenersi alla logica esposta nei documenti congiunti del Quintetto nucleare con la nostra più attiva partecipazione, inclusa la dichiarazione di gennaio dei leader dei cinque stati sulla prevenzione di una guerra nucleare”, ha affermato l’alto diplomatico russo. “È imperativo riaffermare il principio che i rischi di una guerra nucleare che non deve mai essere scatenata devono essere ridotti al minimo, in particolare, in modo da prevenire qualsiasi conflitto armato tra potenze nucleari. La Russia si attiene rigorosamente a questo principio”, ha sottolineato. L’Occidente dovrebbe diventare consapevole, considerando tutti i pericoli nella sfera nucleare, che l’escalation anti-russa è totalmente inammissibile, ha affermato Yermakov.

“Parlando dei pericoli che emergono nelle condizioni attuali, vorrei sottolineare che sarebbe utile per i paesi occidentali guidati dagli Stati Uniti, presi da una russofobia senza precedenti, rimanere chiaramente consapevoli del fatto che l’irresponsabile escalation delle loro azioni anti-russe è totalmente inaccettabile”, ha affermato, rispondendo a una domanda sui pericoli esistenti nell’uso delle armi nucleari nel mondo. Le guerre per procura dell’Occidente contro la Russia. L’Occidente ha scelto apertamente la strategia di condurre guerre per procura contro la Russia e questa politica è irta di conseguenze molto gravi, ha sottolineato.

Allo stato attuale, la troika nucleare occidentale composta da Stati Uniti, Francia e Gran Bretagna si discosta sempre più dai principi dell’inammissibilità di un conflitto tra paesi nucleari “accanto all’intera Nato, che si pone come alleanza nucleare”. disse l’alto diplomatico russo. “Questi paesi hanno scelto apertamente la strategia di condurre guerre per procura contro la Russia. Tale manovra è irta di conseguenze molto gravi”, ha avvertito”.

E poi, sempre da Tass, ecco l’ineffabile Lavrov: “I paesi della NATO stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione speciale russa in Ucraina mediante accordi politici, ha affermato il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov nell’intervista all’agenzia di stampa Xinhua. “Stiamo assistendo alla manifestazione del classico doppio standard e dell’ipocrisia dell’establishment occidentale in questo momento. Esprimendo pubblicamente sostegno al regime di Kiev, i paesi della NATO stanno facendo di tutto per impedire il completamento dell’operazione attraverso il raggiungimento di accordi politici”, ha affermato il ministro russo”.

Cambio argomento, gli sbarchi di migranti continuano. Due bambini sono nati durante la traversata verso l’Italia delle 218 persone sbarcate nella serata al porto di Crotone, dopo che l’imbarcazione sulla quale erano a bordo è stata intercettata da una unità navale della Guardia di Finanza al largo delle coste calabresi. Sono profughi di nazionalità siriana e libanese, soprattutto nuclei familiari con bambini molto piccoli. Tra loro ci sono 116 minori e 26 donne, mentre cinque sono i neonati. Due donne dopo lo sbarco hanno riferito ai soccorritori di aver partorito durante la traversata, per questo sono state trasferite con i loro piccoli all’ospedale della città. L’attività di accoglienza è stata gestita dalla Polizia di Stato e dalla Guardia di finanza. Al porto presente anche il Suem 118 per i controlli sanitari. I profughi sono stati trasferiti al centro di accoglienza di Isola Capo Rizzuto dalla Croce Rossa Italiana; nella struttura dovranno essere sottoposti a tampone e resteranno in quarantena come da disposizioni della normativa anti covidUltima notizia sulla scomparsa di un personaggio molto noto nel calcio.

E’ morto a 54 anni il procuratore di calciatori Mino Raiola, malato da tempo. A gennaio era stato ricoverato all’ospedale San Raffaele e, secondo un tweet pubblicato sul suo profilo, era “stato sottoposto a controlli medici ordinari programmati”, senza “nessun intervento d’urgenza”. Hanno scritto i suoi familiari in una nota sui social “Con infinito dolore annunciamo la scomparsa di Mino, il più straordinario procuratore di sempre. Mino ha lottato fino all’ultimo istante con tutte le sue forze proprio come faceva per difendere i calciatori. E ancora una volta ci ha resi orgogliosi di lui, senza nemmeno rendersene conto. Mino è stato parte delle vite di tanti calciatori e ha scritto un capitolo indelebile della storia del calcio moderno. Ci mancherà per sempre e il suo progetto di rendere il mondo del calcio un posto migliore per i calciatori sarà portato avanti con la stessa passione.

Ringraziamo di cuore coloro che gli sono stati vicini e chiediamo a tutti di rispettare la privacy di familiari e amici in questo momento di grande dolore”, conclude la famiglia. Raiola, tra i più importanti procuratori del calcio mondiale, negli ultimi anni ha legato il suo nome ad alcuni dei calciatori più noti e ai trasferimenti più ricchi del calciomercato: da Donnarumma a Haalandm da Ibrahimovic a Robinho, da Pogba a Balotelli, da Lukaku a De Ligt, solo per citare alcuni dei trasferimenti principali con l’intermediazione di Raiola, che nel 2020 arrivò a guadagnare 85 milioni di dollari secondo Forbes. Negli ultimi anni Raiola, assieme a Mendes, Barnett e Manasseh, ha creato un’associazione di super procuratori in aperto contrasto con la Fifa e il suo proposito di riformare la categoria.E’ tutto anche per oggi.

Buona giornata e buona Festa del Lavoro che non c’è. Occhio alle mascherine, non buttatele subito. (le foto dal web)