Siracusa, l’On. Gennuso sorveglierà i lavori di pulizia nelle spiagge

“Non consentiremo che si ripeta l’esperienza dello scorso anno con l’appalto di pulizia nelle spiagge quando, a fronte di fior di quattrini dei cittadini spesi, le spiagge furono lasciate in condizion…

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di redazione

“Non consentiremo che si ripeta l’esperienza dello scorso anno con l’appalto di pulizia nelle spiagge quando, a fronte di fior di quattrini dei cittadini spesi, le spiagge furono lasciate in condizioni indecenti”. La stoccata verso la Provincia Regionale di Siracusa arriva dal Deputato Regionale Giuseppe Gennuso che, in corrispondenza con l’inizio dei lavori di pulizia negli arenili si dice pronto a vigilare personalmente sulla riuscita dell’appalto, la cui gara si è svolta lo scorso 5 marzo ed è stata aggiudicata dalla REM di Siracusa. Le operazioni di pulizia sono iniziate ufficialmente a metà maggio, “ma ancora siamo di fronte a casi di sporcizia imbarazzanti”. “Lo scorso anno, ricorda Gennuso, i risultati della presunta pulizia delle spiagge sono stati disastrosi e per tutta la stagione balneare gli utenti hanno continuato a segnalare zone sporche e invase dalle alghe. Pare che quest’anno l’inefficienza della Provincia Regionale, o forse il disinteresse affinché i soldi pubblici siano spesi producendo dei risultati visibili, condurrà allo stesso risultato. Sulla stampa si succedono quasi ogni giorno le medesime segnalazioni, da Fontane Bianche agli altri arenili provinciali. Tutto ciò è scandaloso e non lo consentiremo”. Il Deputato Regionale si dice pronto a verificare lo svolgimento dei lavori: “Seguirò di persona l’applicazione del capitolato d’appalto, perché è improponibile che una delle risorse maggiori della nostra terra, ovvero le sue spiagge, siano mortificate in questo modo proprio adesso. Si fa un gran parlare di turismo e promozione delle bellezze naturalistiche e poi le attrattive principali sono lasciate nella desolazione: mi chiedo come possa dirsi concreta questa politica. La stagione estiva è già arrivata, ma il presidente Bono e la sua giunta non se ne sono ancora accorti”.