Resto al Sud: una grande opportunità per giovani imprenditori

Resto al Sud. Il provvedimento legislativo denominato “Resto al Sud” si colloca tra un insieme di e leggi che negli ultimi anni sono state pensate per tentare di dare una possibilità a nuove iniziative nel Meridione nonché abbattere il tasso di disoccupazione giovanile tra i più elevati d’Europa.

Il D. L. n. 148/2017 (che concorre, con la Legge di Bilancio 2018, alla manovra di finanza pubblica) ha posto – all’art. 11 c. 2 bis e 2 ter – le condizioni  per mettere in atto una serie di provvedimenti e di misure concrete tra cui quelle destinate ai giovani imprenditori nel Sud Italia, con particolare riguardo agli oneri che ne derivano, attraverso una  partnership tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri ed Invitalia, Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, di proprietà del Ministero dell’Economia. www.invitalia.it

Resto al Sud: misura dedicata ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 35 anni che al momento della presentazione della domanda:

  • siano residenti nelle Regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, o che vi trasferiscano la residenza entro sessanta giorni (centoventi giorni se residenti all’estero) dalla comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria;
  • non risultino già titolari di attività di impresa in esercizio alla data del 21 giugno 2017 o beneficiari, nell’ultimo triennio, a decorrere dalla data di presentazione della domanda, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.

I soggetti interessati possono presentare domanda di ammissione alle agevolazioni:

Purchè risultino già costituiti in forma di impresa individuale o di società, incluse le società cooperative, al momento della presentazione della domanda e comunque successivamente alla data del 21 giugno 2017, oppure laddove si costituiscano, entro sessanta giorni, o entro centoventi giorni in caso di residenza all’estero, dalla data di comunicazione dell’esito positivo dell’istruttoria.

Inoltre, i beneficiari non devono essere titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato presso un altro soggetto e devono mantenere la residenza nelle Regioni del Mezzogiorno per tutta la durata del finanziamento. La stessa condizione si applica alle PMI, che devono mantenere, per tutta la durata del finanziamento, la sede legale e operativa nelle Regioni ammesse.

Nel caso delle società cooperative, laddove siano presenti anche soci che non abbiano i requisiti anagrafici richiesti dal regolamento, comunque in misura non superiore ad un terzo, questi non possono accedere alle agevolazioni.

Attenzione sono invece escluse dal finanziamento le attività libero professionali e del commercio, ad eccezione della vendita dei beni prodotti nell’attività di impresa.

Le spese ammissibili, coprono le spese relative all’acquisto di beni e servizi che rientrino nelle categorie:

  • opere edili relative a interventi di ristrutturazione e/o manutenzione straordinaria connessa all’attività del soggetto beneficiario nel limite massimo del 30% del programma di spesa;
  • macchinari, impianti ed attrezzature nuovi di fabbrica;
  • programmi informatici e servizi per le tecnologie dell’informazione e della telecomunicazione (TIC) connessi alle esigenze produttive e gestionali dell’impresa;
  • spese relative al capitale circolante inerente allo svolgimento dell’attività d’impresa nella misura massima del 20% del programma di spesa.

E’ comunque preferibile leggere integralmente il bando, dal sito di Invitalia, e consultare uno ad uno i codici ATECO delle attività che sono ammissibili per richiedere questa agevolazione, per essere certi che l’attività che si vuole intraprendere non sia presente tra le attività escluse dal bando.