Rapine in villa a Piazza Armerina, anziani nel mirino: presi 3 rumeni

Rapine in villa Piazza Armerina, anziani nel mirino a Piazza Armerina: presi 3 rumeni. L’operazione della polizia denominata Sfantul Gheorghe ha azzerato un gruppo criminale composto da tre soggetti di nazionalità rumena, dedito a rapine in villa ai danni di anziani e a furti nel centro urbano e nelle campagne della città dei mosaici. Sventata l’ennesima rapina progettata ai danni di una coppia di anziani.

Gli arresti sono scattati il 3 gennaio scorso. Si tratta di Miklos Laszlo, nato a Galati (Romania) in data 16.08.1979, residente a Piazza Armerina; Vasile Ghidu, nato in Romania il 6.6.1989 residente a Piazza Armerina; Teodor Natanael Nica, nato in Romania il 30.08.1991 residente a Piazza Armerina.

Rapine in villa Piazza Armerina, la ricostruzione della polizia

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, gli arrestati si sarebbero resi responsabili del reato di furto pluriaggravato ai danni di un’abitazione sita in una contrada di Piazza Armerina, messo a segno nel pomeriggio del 3 gennaio, occasione in cui, approfittando dell’oscurità ed in assenza dei proprietari, sono stati sradicati dalla loro naturale collocazione circa 10 metri di grondaie in rame.

Poco distante e nello stesso pomeriggio gli stessi avrebbero tentato di commettere una rapina pluriaggravata ai danni di un’anziana coppia di coniugi, avvicinandosi a brevissima distanza dall’abitazione dei predetti e portando al seguito alcuni passamontagna e una pistola giocattolo, con l’obbiettivo di introdursi all’interno e rapinarli dei loro averi.

I tre cittadini rumeni risultano gravemente indiziati del furto pluriaggravato ai danni di un’abitazione sita in una zona rurale della città dei mosaici, messo a segna la sera di Capodanno, occasione in cui, forzando una finestra ed approfittando ancora dell’oscurità e dell’assenza dei proprietari, sono stati asportati numerosi quadri in rame, in argento, statuette in argento massiccio, coppe e persino indumenti per neonati.

Gli arrestati sono stati accompagnati presso la Casa Circondariale di Enna, come disposto dall’autorità procedente, la Procura della Repubblica di Enna, che ha coordinato le indagini sotto la supervisione del procuratore della Repubblica, Massimo Palmeri.