Rapine ai furgoni di sigarette, blitz dei carabinieri a Palermo: 13 arresti

Rapine furgoni sigarette, blitz dei carabinieri a Palermo: 13 arresti. Dopo i recenti blitz di mafia, continua l’azione di prevenzione e contrasto sul territorio da parte dei carabinieri di Palermo.

Alle prime luci dell’alba è stata colpita un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione, a Palermo, di numerose rapine ai danni di autotrasportatori di tabacchi.

I carabinieri hanno azzerato un vero e proprio commando caratterizzato da una struttura solida e articolata che operava ripartendo, tra gli affiliati, ruoli e competenze: pianificazione dei colpi, furto di mezzi idonei anche agli sbarramenti stradali, immobilizzazione e sequestro delle vittime, sottrazione e successiva ricettazione della merce.

Rapine furgoni sigarette, bottino 1 milione di euro

Sono nove le rapine accertate dai carabinieri di cui due consumate dalla banda composta da tredici persone con un bottino di un valore potenziale di quasi 1.000.000 (un milione) di euro.

L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo, su richiesta della Procura della Repubblica di Palermo, è stata eseguita dai carabinieri nei confronti dei tredici componenti (di cui nove in carcere e quattro agli arresti domiciliari) dell’associazione finalizzata alla perpetrazione di rapine agli autotrasportatori.

Indagini avviate nell’ottobre del 2016

La misura restrittiva costituisce l’esito delle attività investigative, avviate nell’ottobre 2016, verso un gruppo di palermitani, dedito alla commissione di rapine ai furgoni della società C.D.T. (Centro Distribuzione Tabacchi s.r.l.), incaricata di trasportare tabacchi lavorati presso le rivendite di Palermo e provincia.

Nel corso dell’indagine, sviluppata mediante indagini tecniche e tradizionali, valorizzate da servizi di osservazione e controllo, sono state ricostruite numerose rapine consumate/tentate e delineato il gruppo delinquenziale.

Rapine furgoni sigarette, il colpo fallito in via Pirandello

In particolare, le investigazioni sono state avviate dopo un tentativo di rapina, avvenuto a fine settembre 2016 in via Pirandello. Dopo alcuni mesi di approfondimenti, è emerso che l’attività delittuosa era il frutto di un accordo stabile tra diverse persone, volto a far conseguire all’associazione cospicui profitti derivanti dall’esecuzione di numerose rapine in danno degli autotrasportatori di tabacchi lavorati.  Il gruppo criminale agiva con mezzi – alcuni dei quali rubati – e persone già coinvolte in reati specifici.

Ogni episodio delittuoso, come ricostruito dai carabinieri, era preceduto da una fase preparatoria consistente nella programmazione della strategia che richiedeva continue, adeguate comunicazioni per gli associati e per i complici, dal riepilogo della ripartizione di ruoli e competenze, nonché dalla definizione dei tempi e delle modalità d’intervento.

E ancora, ogni rapina, come ricostruito dai carabinieri del comando provinciale guidati dal colonnello Antonio Di Stasio, prevedeva che alcuni indagati sovrintendessero alla ripartizione dei ruoli, altri alla decisione sulla opportunità di procedere o meno all’esecuzione dell’azione delittuosa, in ragione del livello di rischio dell’operazione rapportato al presumibile bottino da conseguire.

Altri sodali si occupavano in concreto del reperimento e della guida dei veicoli di provenienza illecita, utilizzati per bloccare la marcia dei furgoni carichi di tabacchi, per poi condurli nel luogo deputato al trasbordo della merce dove, ad attenderli, c’erano altri gregari.