Palermo, la storia del tradimento che fece fuori il Re della Bucceria I Era il “sovrano” del mercato

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La particolare storia del tradimento che coinvolse il Re della Bucceria di Palermo. Proprio lui era il sovrano di tutto il mercato. 

La Sicilia è una regione ricca di storia e di cultura. Non sono pochi i racconti che hanno questa terra come protagonista, delle storie a cui credere a volte è quasi impossibile. Tra le città di spicco della regione Sicilia, soprattutto Palermo, il suo capoluogo di provincia.

Palermo è il cuore di questa bellissima regione che spicca nel mare italiano. Il capoluogo della regione a forma di triangolo è un vero e proprio apogeo di culture, di racconti che nessun’altra regione può vantare.

Uno dei racconti che contraddistinguono la cultura i questa città è quello del Re della Bucceria. Un tradimento alle spese dell’uomo gli costò la morte. Chi è originario di Palermo molto probabilmente conosce già la storia di Geronimo Colloca, un nome che ha fatto la storia della città.

Palermo alla fine del Medioevo era una sorta di anello di congiunzione di più culture e di più popoli. Il luogo in cui le lotte per la supremazia cittadina hanno portato a numerosi scontri. Qui dove gli animi sembrano sempre essere accesi, alla ricerca di chi è il più forte.

Chi era Girolamo Colloca

Probabilmente non sono in molti a conoscere la figura di Geronimo Colloca. L’uomo era un macellaio, colui che era il re della Bucceria, in grado di guadagnarsi le simpatia dei grandi dell’aristocrazia della città intera. L’esempio di come la prepotenza potesse avere la meglio all’interno della regione e forse dello stato intero.

Girolamo Colloca Era stato in grado di guadagnarsi la simpatia del viceré di Carlo d’Aragona, ma tutto cambiò quando questo venne sostituito da Marcantonio II Colonna, che non voleva più che facinorosi come Colloca potessero avere la meglio nella città. Quando al suo orecchio vinse la voce di un comportamento, secondo lui sbagliato elaborò un piano contro l’uomo.

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Il tradimento di Girolamo Colloca

Girolamo Colloca un giorno assist alla litigata tra il suo amico macellaio Agostino e un altro uomo. Il primo in preda a una forte rabbia uccise l’uomo con cui stava discutendo. Le guardie erano pronte ad arrestarlo, ma Colloca si scagliò contro di loro. Il racconto di tutto questo arrivò al viceré che volle la sua testa.

Quindi Don Marcantonio chiamò Lanzarotto uno degli amici di Girolamo Colloca e gli impose di tendergli una trappola. Lanzarotto andò a casa del suo amico, vi rimase a pranzo e al momento dell’uscita, ad attendere Colloca una scheda di uomini che lo portarono a palazzo, dove nella mattina del 25 agosto 1579 venne impiccato.