Proverbi siciliani, se non conosci questi non sei siciliano Doc I Saggezza degli avi e tanta ironia

Se sei veramente un siciliano DOC allora sicuramente conosci questi modi di dire. I proverbi come simbolo della saggezza degli anziani e di tutti gli avi. 

I proverbi da sempre sono considerati come elemento di spicco della saggezza popolare. Se ci si pensa bene, ci si rende conto di come, effettivamente, dietro ad ogni modo di dire ci sia sempre un fondo di verità. Spesso applichiamo i proverbi alla nostra vita quotidiana, rendendoci conto di quanto possa essere la verità.

I modi di dire affondano le loro radici in una storia lontana del tempo, nella vita di quelli che sono i nonni e i bisnonni delle generazioni di oggi, gli avi dei giovani di oggi che forse impiegheranno tempo per comprendere quelle che sono le realtà dietro ad ogni singolo proverbio.

Quest’ultimi, soprattutto nelle regioni del sud Italia riscuotono non poco successo. Alcuni sono utilizzati per spiegare dei concetti che forse sarebbero meno chiari che non raccontati attraverso una metafora.

La Sicilia è una delle terre, che forse, in termini di proverbi e di modi di dire ha più da offrire alla cultura dell’Italia intera. Ecco allora quelle che sono le frasi che forse, chi ha un nonno siciliano si è sentito pronunciare almeno una volta nella vita. 

Modi di dire della terra siciliana

Difficile trovare un modo di dire, un proverbio, che non abbia qualche rimando alla realtà, che risulti essere non veritiero. Essi sono l’espressione più vivida di quella che è la cultura popolare della nostra terra, una cultura che va via via scomparendo e che è compito delle nuove generazioni mantenere accesa. 

Certo non è semplice, ma si può iniziare a piccoli passi. Si può cominciare proprio da qui, dai proverbi e dai modi di dire che in fondo sono un estratto di realtà che in molti ancora non comprendono.

I 5 proverbi siciliani che devi assolutamente conoscere

“Conzala come voi, sempri cucuzza è“, ovvero “preparala come vuoi, sempre una zucchina rimane”, espressione dell’impossibilità di cambiare le persone. “L’amuri è musuratu, cu lu porta, l’hai purtato“, che si traduce count “l’amore è misurato, chi lo porta lo riavrà indietro”.

“A fiamma è comu li muluna: menu a cento ci nn’è bona una“, la donna è come il melone: in mezzo a cento ne esce buona solo una, “aceddu ‘nta la aggia, non canta p’amuri, ma pi raggia“, uccello in gabbia non canta per amore, ma per rabbia. Infine “cu lassa a vecchia ppà nova peggio s’attrova“, un classico, chi lascia la vecchia per la nuova si troverà male.