Agea, ente che eroga i finanziamenti stanziati dall’Unione Europea per i produttori agricoli e principale vittima della truffa legata ai fondi UE, non si costituirà parte civile nel processo ai 133 tra boss, professionisti e gregari del clan Tortorici in corso a Messina.
Una notizia che ha suscitato stupore nell’ambito del maxi procedimento. I Bontempo Scavo e i Batanesi avrebbero scelto di non farsi la guerra ma di spartirsi gli affari, incassando complessivamente oltre 5,5 milioni di euro, mettendo a segno decine di truffe all’ente.
I clan avrebbero agito grazie all’aiuto di un notaio e di funzionari presso i Centri Commerciali Agricoli (CCA) che istruiscono le pratiche per l’accesso ai contributi europei per l’agricoltura. La truffa era ben delineata: prima si individuavano terreni “liberi” per i quali non erano state presentate domande di contributi.
Poi le opzioni erano due: imporre ai proprietari reali di stipulare falsi contratti di affitto con prestanomi oppure redigere atti notarili falsi, per poi istruire le pratiche. Il procedimento è in corso davanti al gup che dovrà decidere i rinvii a giudizio degli imputati. Sono state nove le richieste di abbreviato. Domani, la prossima udienza.
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