“Liberi e Forti”, De Luca lancia “Ti Amo Sicilia”: nuova sfida politica all’Ars

“Liberi e Forti”. Un richiamo esplicito al manifesto politico di don Luigi Sturzo e, allo stesso tempo, una dichiarazione di intenti. Con questo slogan Cateno De Luca, fondatore di Sud Chiama Nord, ha annunciato l’ingresso sulla scena politica siciliana di “Ti Amo Sicilia”, nuovo soggetto che debutterà ufficialmente con una convention fissata per il 18 gennaio a Caltagirone, nel Catanese.

Un appuntamento che De Luca definisce strategico e durante il quale verranno presentati due cardini dell’iniziativa: la composizione del cosiddetto “Governo di Liberazione” e la nascita di un nuovo intergruppo parlamentare all’Assemblea regionale siciliana. Un passaggio che, nelle intenzioni del leader politico, mira a ridisegnare gli equilibri dell’Ars nel segno della trasversalità e dell’azione concreta.

Nel corso della conferenza stampa, De Luca ha spiegato la struttura del progetto:
“Ti Amo Sicilia è il centro studi che mi sono regalato per i miei 53 anni. È uno strumento tecnico che coinvolge professionisti e mondo universitario per elaborare le riforme indispensabili. Il Governo di Liberazione le tradurrà in termini politici, mentre l’intergruppo parlamentare le porterà all’interno del Parlamento siciliano”.

Non mancano, però, le possibili ricadute immediate sul piano politico. “Sì, ci saranno modifiche nella geografia parlamentare. Da qui al 31 gennaio la situazione si assesterà, con anche il rischio che a quella data il governo Schifani non ci sia più”, ha affermato De Luca, lasciando intravedere scenari di forte instabilità per l’attuale maggioranza.

Quanto al significato del “Governo di Liberazione”, De Luca ne rivendica il carattere trasversale:
“È una strategia che va oltre i partiti, ispirata a un principio sturziano: affrontare criticità ed emergenze che non hanno colore politico. Le adesioni arrivano da storie diverse, ma con un unico comune denominatore: l’amore per la Sicilia”.

Decisamente più duri i toni nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani e dell’attuale esecutivo. “Schifani deve uscire dalla sindrome del Re Sole e del cerchio magico. I suoi tecnici hanno fatto più danni di una bomba atomica. Con questa legge di stabilità è evidente a tutti: ci troviamo davanti a un governo sordo che vuole imporre una finanziaria che fa schifo”, ha attaccato senza mezzi termini.

La convention di Caltagirone rappresenterà dunque il primo vero banco di prova per un progetto che si presenta come riformista e che punta, già nel breve periodo, a incidere sugli assetti politici della Regione siciliana.

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