I leoni di Sicilia, dove è stata girata la meravigliosa serie con Miriam Leone: alcuni luoghi ce li hai dietro casa

I leoni di Sicilia
I leoni di Sicilia – fonte: Web

L’affascinante mondo dei Florio raccontato attraverso la serie televisiva italiana “I leoni di Sicilia”, magistralmente diretta da Paolo Genovese.

Basata sull’omonimo romanzo di Stefania Auci, la serie offre un’immersione avvincente nelle vicende della famiglia Florio, rinomati armatori e imprenditori di origini calabresi. Ambientata nell’atmosfera vibrante della Sicilia del XIX secolo, la narrazione svela la straordinaria ascesa dei Florio, trasformandoli in una delle dinastie più potenti e influenti di tutto il panorama italiano.

“I leoni di Sicilia” – una serie coinvolgente che intreccia abilmente storia e dramma – porta in luce l’eredità intrinseca della famiglia Florio, offrendo uno sguardo intimo sulla loro determinazione, sfide e successi in un contesto socio-culturale complesso.

Con la firma del rinomato regista Paolo Genovese, questa serie televisiva si distingue per la sua rappresentazione vivida e coinvolgente della prosperità e della lotta dei Florio nell’epoca d’oro della Sicilia del XIX secolo.

“I leoni di Sicilia” si basa sullo straordinario romanzo di Stefania Auci, che attinge ispirazione dalla storia vera della potente dinastia Florio, e promette di catturare l’attenzione degli spettatori con una trama avvincente e personaggi riccamente sviluppati.

La serie televisiva e le curiosità

Il libro fin dal suo debutto, ha conquistato il cuore dei lettori, diventando un autentico fenomeno letterario. Con oltre 35 edizioni e 700.000 copie vendute soltanto nel territorio italiano, oltre alla sua diffusione in 32 Stati esteri, si è affermato come uno dei titoli più popolari e acclamati in Italia negli ultimi anni. Un tempo lontano, la modesta bottega al centro di Palermo, i sacchi di spezie, Paolo e Ignazio, giunti lì per sfuggire alla povertà, sostenuti unicamente dalla loro tenacia. Oggi, possiedono palazzi e fabbriche, navi e tonnare, sete e gioielli. L’intera città li ammira, li onora e li teme. E il giovane Ignazio non teme nessuno. Il destino della Casa Florio è stato inciso nel suo destino fin dalla nascita, scorre nelle sue vene e lo spinge a superare i confini della Sicilia, verso Roma.

Un adattamento televisivo che promette di eguagliare il successo del libro è affidato alla regia di Paolo Genovese, noto per il suo acclamato lavoro su “Perfetti Sconosciuti” del 2016, che vanta ben 25 adattamenti internazionali, stabilendo un record nella storia del cinema. Il cast vanta interpreti affermati del cinema italiano, tra cui Michele Riondino, Miriam Leone, Donatella Finocchiaro e Vinicio Marchioni. La colonna sonora coinvolgente è curata da Laura Pausini, già candidata nel 2022 all’Oscar per la migliore canzone originale per “Io sì”, parte della colonna sonora de “La vita davanti a sé”. Lasciatevi affascinare da questa coinvolgente epopea dei Florio.

Piazza Pretoria set de "I leoni di Sicilia"
Piazza Pretoria set de “I leoni di Sicilia” – Fonte: Web

I luoghi dei Leoni di Sicilia

La serie si svolge in luoghi emblematici dell’Ottocento, che hanno segnato l’ascesa dei Florio e gli avvenimenti storico-sociali che l’hanno accompagnata. Nel contesto della serie televisiva di Disney+, Cefalù ha ospitato la ricostruzione del porto di Palermo, con un equilibrio sapiente tra fedeltà storica, effetti speciali e un’attenzione particolare per catturare la vita e l’energia di un luogo che ha contribuito a plasmare il destino dei Florio. Trapani e il villino Nasi, un gioiello del primo Novecento immerso in un mare di un blu incantevole, sono stati rappresentati nella serie come la Capitaneria di Porto. Inoltre, la Tonnara di Favignana, posseduta dai Florio con la sua imponente presenza, ha consentito di restituire l’atmosfera del duro lavoro tra i fumi e il sangue del tonno.

Tuttavia, il cuore pulsante di “I Leoni di Sicilia” è rappresentato da Palermo e dai suoi luoghi di maggiore impatto visivo ed evocativo. Piazza Pretoria, con il Palazzo delle Aquile e la sontuosa Fontana, che un tempo fu il salotto dell’aristocrazia e del potere; Piazza Bellini, simbolo della stratificazione culturale con le cupole rosse di San Cataldo; e i Quattro Canti con le simmetrie decadenti, che offrono uno scenario ideale per raffigurare una nobiltà in declino. Per quanto riguarda gli interni, Palazzo Mirto ha ospitato gli ambienti della residenza dei Florio nel loro apice, con arazzi, affreschi, intarsi marmorei e arredi originali. Nel frattempo, Palazzo Ganci, con il suo splendido chiostro e la maestosa piazza, ha fornito la cornice per le scene di splendore della Palermo dell’epoca e per quelle cariche di tensione legate alla peste e all’arrivo di Garibaldi.