Finanziaria, il governo garantisce entrate tributarie sicure di 8 miliardi e 856 milioni di euro

Ammonta a 8 miliardi 856 milioni di euro la stima per il 2014 delle entrate tributarie che la Regione siciliana percepirà, a fronte di una stima prudenziale calcolata nella media degli ultimi tre anni nel Def nazionale con un gettito pari a 8 miliardi e 908 milioni di euro. Si tratta di “entrate certe”, assicura l’esecutivo. E’ quanto dice la relazione tecnica al bilancio regionale, in discussione stasera all’Ars, riguardo alla voce entrate, elaborata degli uffici della ragioneria con l’ausilio del Servizio Statistico della Regione siciliana. L’obiettivo del governo è fare chiarezza sulle entrate, sulla cui veridicità si erano addensati i dubbi di molti deputati, anche della maggioranza, e i timori del presidente dell’Assemblea Giovanni Ardizzone.
“La scelta di utilizzare i dati relativi all’ultimo periodo – si legge nella relazione – è stata indotta dalla prudenza, infatti nel periodo in considerazione si rilevano le incidenze più basse degli ultimi 8 anni”. Il totale delle entrate tra imposte, dirette e indirette, tributi propri, vendite di beni e servizi, proventi erariali, rendite patrimoniali calcolato per il 2014 è di 11 miliardi 966 milioni. L’incremento delle sole imposte dirette e indirette rispetto allo scorso anno (11 miliardi 944 milioni) è del 2,72%, misura inferiore del tasso di crescita delle analoghe imposte nazionali pari al 3,7%previsto dal Def nazionale. Stime prudenziali anche sulle addizionali Irpef e Irap, stimate in base ai dati comunicati dal Mef con un importo inferiore a quello che si registra a chiusura di esercizio.
Non sono mancate le polemiche e gli allarmi sulla veridicità delle entrate del Bilancio delle Regione Siciliana. Ma l’assessore all’Economia Luca Bianchi cerca di buttare acqua sul fuoco e cerca di tranquillizzare tutti. “La relazione tecnica predisposta dagli uffici tranquillizza ampiamente sul tema delle entrate, abbiamo una dinamica delle entrate inferiori a quelle previste dal Def nazionale per l’Italia, ci siamo tenuti su una stima prudenziale, mantenendo la linea della chiarezza e della trasparenza”. Bianchi tranquillizza anche riguardo a una possibile ipotesi di impugnativa da parte del Commissario dello Stato: “Non è prevista alcuna voce in entrata nuova nemmeno da dismissioni immobiliari, tipica operazione del passato, le stime sono reali e trasparenti”.
I giornalisti che incontrano al margine dell’aula chiedono delucidazioni riguardo alla norma sui forestali: “- E’ stata riscritta la norma sulle spese per i trasferimenti dei forestali su cui anche il presidente della Regione aveva lanciato l’allarme. L’onere di non far trasferire i forestali oltre un raggio di 15 chilometri – spiega Bianchi – non è dei lavoratori, ma del dirigente. Dovranno lavorare nel luogo in cui sono assegnati”.
Per quanto riguarda i trasferimenti ai Comuni e sui precari Bianchi sostiene che:”Vediamo cosa stabilirà l’Ars, ma sui trasferimenti ai Comuni abbiamo fatto il possibile: investiamo risorse garantendo gli stessi trasferimenti di parte corrente e l’integrale cofinanziamento dei precari. E’ vero che c’e’ una riduzione della spesa in conto capitale, ma abbiamo una grande quantità di fondi europei da utilizzare”.
Per quanto riguarda le società partecipate Bianchi ha detto: “Non si farà un’altra norma sulle partecipate, è importante che restino nella manovra, riproporremo gli articoli in finanziaria con alcune correzioni, la linea è quella, ridurre il numero e le spese trasferendo i lavoratori nelle società che avranno un reale utilizzo”