Bancarotta Tecnis Spa, quattro imprenditori agli arresti domiciliari

Bancarotta Tecnis Spa. Sono quattro gli indagati agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione Arcot della Guardia di Finanza sulla bancarotta della Tecnis Spa e di alcune società controllate.

La Tecnis Spa ha sede legale a Tremestieri Etneo, ed è tra le aziende più attive a livello nazionale nella realizzazione di grandi opere infrastrutturali.

Bancarotta Tecnis Spa, i flussi finanziari venivano diretti verso società controllate dal gruppo

Un’inchiesta antimafia della Dda di Catania, basata su indagini dei carabinieri del Ros, aveva portato alla messa in amministrazione giudiziaria della Tecnis nel febbraio 2016.
Circa un anno dopo, nel marzo 2017, l’azienda fu dissequestrata perché secondo i giudici era “venuta meno la pericolosità del bene”, che era stato “legalizzato” grazie al lavoro dell’amministrazione giudiziaria e della Procura di Catania. Prima dell’inizio della procedura di amministrazione giudiziaria, la società poteva contare su commesse per un ammontare di 700 milioni di euro, ed impiegava 600 dipendenti. Aveva anche un passivo accertato di quasi 180 milioni di euro.

Tra i quattro imprenditori raggiunti dall’ordinanza di custodia cautelare risultano Mimmo Costanzo e Concetto Bosco, già noti nel 2015 nell’ambito dell’inchiesta Dama Nera sugli appalti Anas. Il giudice per le indagini preliminari di Catania ha disposto i domiciliari anche per il fratello di Concetto, Orazio, e per Gaspare di Paola, considerato un prestanome. Contemporaneamente, gli Agenti della Guardia di Finanza stanno procedendo al sequestro di beni per un valore di 94 milioni.

Secondo le accuse, la TerniRieti Scarl, società consortile di cui Concetto Bosco risulta amministratore unico, veniva utilizza per “drenare risorse finanziare della Tecnis”. Mimmo Costanzo viene considerato dalla Procura come amministratore di fatto del gruppo Tecnis, e “mente organizzativa del progetto criminale”.

Con il profitto criminale venivano realizzate anche strutture sportive e ricettive

L’organizzazione è accusata di “aver distratto flussi monetari e averli convogliati verso società dagli stessi dirette”. Società controllate come la Ing. Pavesi&C. Spa, e Iniziative turistiche srl, beneficiare ingiustificate di flussi finanziari provenienti da Tecnis.

Secondo quanto portato alla luce dalla procura di Catania, “il profitto criminale originatosi dalla bancarotta fraudolenta veniva destinato, tra l’altro, alla realizzazione di strutture sportive e ricettive nel settore del turismo golfistico, la cui costruzione, in larga parte, veniva anche affidata alla stessa depredata”.

Secondo l’accusa, “la compagine criminale, dunque, finanziata da mezzi tratti dalla società poi finita in amministrazione straordinaria, non remunerata per il malcelato finanziamento, realizzava distinti compendi societari senza dover ricorrere all’investimento di proprie risorse”.