Agenzia delle Entrate, addio alle ‘cartelle esattoriali’: individuano l’IBAN e ti prelevano direttamente dal conto

Logo dell'Agenzia delle Entrate in primo piano - foto Depositphotos - SiciliaNews24.it
Logo dell’Agenzia delle Entrate in primo piano – foto Depositphotos – SiciliaNews24.it

Le novità dell’ultima ora sembrano mandare in tilt i cittadini. Le modifiche sono urgenti e necessarie: dici addio ai tuoi fondi.

Spesso sentiamo parlare di cartelle esattoriali, ma sappiamo nei dettagli di cosa si tratta? Sono degli strumenti che l’amministrazione pubblica utilizza al fine di recuperare i crediti verso i contribuenti che devono adempiere ai loro compiti.

Purtroppo spesso capita di imbattersi in queste cartelle per svariati motivi che riguardano, ormai, sempre più persone. Tali documenti, negli anni, sono sempre stati oggetti di controversie in tutti questi anni.

I motivi sono da ricollegare al fatto che hanno un impatto davvero molto importante sulle finanze non solo di persone fisiche ma anche di intere aziende, così com’è facilmente riscontrabile negli ultimi tempi.

Esse vengono emesse dalle autorità fiscali soprattutto quando non viene espletato il pagamento di tasse o di altre imposte. Possono riguardare diversi ambiti come l’IVA, le tasse sui redditi, quelli locali e tanto altro.

Quando presentare ricorso

Va sottolineato, però, che i contribuenti hanno dei diritti ben precisi. Innanzitutto devono essere informati in maniera esplicita e comprensibile circa i motivi di tale ricezione che non deve essere improvvisa né inattesa.

Possono anche richiedere diverse informazioni riguardando le procedure di pagamento e soprattutto la scadenza nei termini previsti. Vi è anche il diritto di presentare ricorso ove sia ritenuto inopportuno l’inoltro di tale cartella. Qualora il contribuente si trovasse in una situazione difficile e quindi impossibilitato a pagare la cartella esattoriale, ci sono diverse soluzioni.

Soldi in euro e carta di credito davanti ad un pc - foto Depositphotos - SiciliaNews24.it
Soldi in euro e carta di credito davanti ad un pc – foto Depositphotos – SiciliaNews24.it

La pec non valida

La più comune fra queste è sicuramente la possibilità di rateizzare con addebito diretto i debiti al fine di dilazionare il pagamento in più tranches. Un’altra soluzione è quella di presentare un’istanza di condono o anche, restando nel termine tecnico, di rottamazione delle cartelle esattoriali. Solo in questo modo si possono verificare delle riduzioni davvero molto significative circa gli importi dovuti. In taluni casi, si arriva anche all’annullamento parziale dei debiti pregressi.

Secondo quanto riportato da money.it, negli ultimi anni, alcuni giudici hanno annullato queste cartelle in quanto inviate da un indirizzo pec non valido. Pertanto, molti ricorsi presentati, hanno dato ragione ai contribuenti in questione. Inoltre, l’articolo 3 bis della legge 53 del 1994, stabilisce quanto segue ‘può essere eseguita esclusivamente utilizzando un indirizzo di posta elettronica certificata del notificante risultante dai pubblici elenchi’.