Addio Corini, De Zerbi il sogno proibito per la panchina del Palermo

Che il Palermo sia sotto il riflettori è un dato di fatto, che lo sia ogni scelta o non scelta societaria anche. Altrettanto non ci si può esimere da certe riflessioni. Oggi il Palermo gioca certamente peggio di quello che potrebbe, ha una rosa inferiore rispetto a quella che avrebbe potuto avere ed in generale il tifoso vive in una sorta di limbo che tra alti e bassi che lo portano a sognare la tanto agognata Serie A e al deprimersi per un obiettivo che non sembra essere raggiungibile nell’immediato dall’undici di Corini.

La Serie A è un miraggio?

Anche quest’anno sembra proprio di si. Il famoso progetto triennale della società di Viale del Fante non si può definire deludente in linea generale, perchè sfido qualsiasi tifoso a contestare una società che si pone come obiettivo la promozione in tre anni e di dare solidità alle casse del Palermo, dopo aver assistito allo scempio del fallimento. Solo che oggi il progetto sembra somigliare ad un’Aquila con le ali tarpate. E si sa noi “Siamo Aquile”. Che quest’anno la Serie A non sembra un obiettivo da dover raggiungere per forza lo si può serenamente osservare da alcune scelte sportive e non. In primis, una qualsiasi società sportiva che vede la squadra giocare male si dovrebbe interrogare sulla capacità dell’allenatore. Al Palermo si può fare qualsiasi elogio tranne quello che in questi due anni abbia giocato bene con alla guida Corini.

Perchè Eugenio Corini è ancora l’allenatore del Palermo?

Per i tifosi l’addio a Corini è già scritto da tempo e la domanda è certamente lecita. Gli investimenti societari, seppur si poteva fare sicuramente di più, ci sono stati e la dirigenza sa bene che con i giocatori a disposizione la squadra, a livello di gioco, poteva e doveva fare molto di più. Qui non si parla di punti in campionato ma di dare un gioco alla squadra, non si vede, non c’è. E allora perchè non si sono provate altre strade si chiede il tifoso.

Il fondo societario ha dimostrato di essere storicamente allergico agli esoneri ma può davvero essere questo il freno dal cambio di guida tecnica? Viene da pensare, ma potrebbero sembrare chiacchiere da bar, che in fondo Eugenio Corini sia al suo posto e stia facendo quello che deve, portare avanti la squadra nel tentativo di completare questi due campionati (lo scorso e quello attuale) e che l’anno prossimo si cambi allenatore. Si perchè sempre al bar si direbbe che serve un parafulmine, un capro espiatorio (forse al bar non tutti conoscono bene il significato e ce ne scusiamo), per trovare un potenziale resposabile numero uno per la mancata promozione.

Chi sarà il prossimo allenatore del Palermo?

In questa visione forse irrealistica ma non lontana dal pensiero di molti, Corini sembra più un traghettatore per colui che allenerà la squadra il prossimo anno, che non l’allenatore per portare la squadra in A. Tra i nomi di possibili sostituti della bandiera del centrocampo rosanero, un po’ stufi dell’incapacità da tecnico, ci possono essere solo nomi altisonanti ma oggi è impossibile farne con certezza. Non molto tempo fa sono trapelati i nomi di Stroppa ed Alvini, nomi concreti per affrontare il prossimo campionato di Serie B, anche se lontani da dove porta la fantasia dei tifosi che vorrebbero vedere la squadra esprime un calcio divertente.

Roberto De Zerbi l’allenatore giusto per la Serie A

Per il futuro, un nostalgico ritorno di Roberto De Zerbi nella panchina rosanero, che tanto bene sta facendo con il Brighton in Premier League, sarebbe un sogno. Una volta raggiunta la serie A, perchè impedire ai tifosi di vedere una squadra vincente che esprima un bel gioco?. Quello che oggi, ripetiamo, non si vede e non c’è e la colpa non è di Corini che fa quel che può ma di chi persevera in una scelta che non funziona e che i malpensanti direbbero, non deve funzionare, non fino all’anno prossimo.