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Weekend al cinema: “Rabbit Hole” e “Gianni e le donne”

Un seduttore da strapazzo a pagamento e uno irrimediabilmente attempato, un luminare in difficoltà economiche, un campione di automobilismo, un’ambiziosa starlette, un gruppo immerso nelle profondità marine e una coppia sprofondata nel dolore attraversano il fine settimana sul grande schermo.

Nicole Kidman (candidata all’Oscar per questa interpretazione) e Aaron Eckart, affiancati da Dianne Wiest e Sandra Oh, sono i primi nomi dell’ultimo film di John Cameron Mitchell, tratto da una pièce teatrale, Rabbit Hole. La difficile elaborazione del lutto dei genitori di un bambino tragicamente scomparso.

Sfondo luccicante per Burlesque di Steve Antin, musical sulle aspirazioni canore di una cameriera sbarcata a L.A. (la star del pop Christina Aguilera, al suo debutto nel cinema), alla quale dà fiducia la corrucciata proprietaria di un teatrino in bolletta (Cher). Con Stanley Tucci e Cam Gigandet.

Un certo sfarzo produttivo è esibito anche da Sanctum (in 3D), finanziato da James Cameron e diretto da Alister Grierson. La disavventura da brivido di alcuni speleologi, bloccati da un uragano in una caverna sottomarina. Gli attori più noti sono Richard Roxburgh e Ioan Gruffudd.

Dalla Francia arriva Il truffacuori (che altri non è che Romain Duris), in pratica uno sfasciacoppie al soldo di chi desidera mandare a monte un’unione. La sua acquisita professionalità va a farsi benedire quando deve sabotare le nozze dell’attraente Vanessa Paradis… Regia Pascal Chaumeil.

Sul versante italiano si segnala l’esordio dietro la macchina da presa di Paola Randi, Into paradiso. Ambientato a Napoli, racconta della convivenza abusiva tra uno scienziato (Gianfelice Imparato) e un giocatore di cricket dello Sri Lanka (Saman Anthony). Con Peppe Servillo e Gianni Ferreri.

L’attesa opera seconda di Gianni Di Gregorio, autore e protagonista (ancora con Valeria De Franciscis Bendoni a fargli da madre), è Gianni e le donne. Il tardivo desiderio di fare nuove conquiste porta un tranquillo signore sposato a tentare di rimettersi in gioco come dongiovanni.

Infine, il documentario inglese realizzato da Asif Kapadia (di origine indiana) sul mito brasiliano della Formula 1 Ayrton Senna. Dieci anni di intensa e gloriosa attività agonistica, dalla sorprendente performance di Monaco nel 1984 al tragico incidente di Imola in cui perse la vita.

a cura di Massimo Arciresi
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