La nave Mediterranea, dell’ong Mediterranea Saving Humans, è stata fermata a Trapani dalle autorità italiane. Il provvedimento di fermo amministrativo è stato disposto in applicazione del decreto Piantedosi, dopo lo sbarco di dieci persone avvenuto sabato scorso.
Secondo quanto ricostruito, la nave aveva ricevuto disposizioni dalle autorità italiane di dirigersi verso Genova come porto di sbarco. Tuttavia, trovandosi nei pressi di Pantelleria e con a bordo dieci migranti soccorsi in mare, l’equipaggio ha deciso di puntare su Trapani, dove è avvenuto lo sbarco.
«Le onde in mare erano alte più di due metri e mezzo», ha spiegato la ong, giustificando così la scelta di evitare la lunga navigazione verso il porto ligure.
Il fermo è stato disposto con un provvedimento congiunto firmato da polizia, guardia di finanza e guardia costiera. La durata della misura non è ancora stata resa nota: sarà infatti il prefetto di Trapani a stabilire i tempi del fermo amministrativo. Il caso apre un nuovo fronte nel dibattito sulla gestione degli sbarchi e sull’applicazione del decreto Piantedosi. Da un lato le ong che rivendicano la necessità di garantire la sicurezza dei naufraghi in condizioni di mare proibitive, dall’altro le autorità italiane che ribadiscono l’obbligo di rispettare le disposizioni ufficiali sui porti di sbarco.
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