#Tanomattinale del 19 marzo: eutanasia in Spagna, AstraZeneca e dintorni, Putin & Biden

Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno, auguri a tutti i Giuseppi/Giuseppine, auguri ai vostri papà dovunque siano.

Anche se questa scelta mi costerà l’indignazione e forse anche l’abbandono da parte di qualcuno di voi, io apro il mattinale di oggi con una notizia che ritengo grande e importante: la legalizzazione dell’eutanasia in Spagna, settimo Paese al mondo a varare una legge specifica sulla delicatissima questione.

Le norme votate dal Parlamento iberico, che entreranno in vigore fra tre mesi, stabiliscono che l’eutanasia (la morte indotta direttamente da un professionista sanitario) o il suicidio assistito (cioè il decesso autoindotto grazie ad un farmaco prescritto da un medico) potranno essere richiesti da persone affette da una malattia “grave e incurabile” o da una patologia “grave, cronica e disabilitante”, che provochino “una sofferenza insopportabile”. Sarà il sistema sanitario nazionale a offrire questa prestazione, a cui avrà diritto chi vive in Spagna da almeno 12 mesi.

“Oggi siamo un Paese più giusto, più umano, più libero”, ha commentato il premier socialista Pedro Sanchez e io sono molto d’accordo con lui.Altre, significative e importanti parole le ha dette il premier italiano Mario Draghi (oggi faccio il serio e gli risparmio i soliti aggettivi ironici) a Bergamo, in occasione dell’inaugurazione dell’altamente simbolico Bosco in memoria delle vittime del Covid 19: “Siamo qui per promettere ai nostri anziani che non accadrà più che le persone fragili non vengano adeguatamente assistite e protette. Solo così rispetteremo la dignità di coloro che ci hanno lasciato. Solo così questo bosco della memoria sarà anche il luogo simbolo del nostro riscatto. Siamo qui per celebrare il ricordo perché la memoria di ciò che è accaduto nella primavera dello scorso anno non si appanni. Ricordare ci aiuta a fare buone scelte per la tutela della salute pubblica e per la salvaguardia del lavoro dei cittadini”.

E ancora: “Il rispetto che dobbiamo a chi ci ha lasciati deve darci la forza per ricostruire il mondo che essi sognavano per i propri figli e nipoti”.Ha dunque ribadito con forza l’impegno totale e prioritario del Governo per vincere la madre di tutte le battaglie: debellare o comunque ridimensionare l’effetto letale del virus maledetto, che ha dimostrato con i numeri di ieri di essere più forte e terribile che mai. Oggi alle 15 ricominciano in Italia le vaccinazioni con AstraZeneca, solennemente dichiarato – ma non c’era alcun dubbio – sicuro ed efficace dall’Agenzia Europea del Farmaco. Concetto ribadito anche in una nota molto significativa del Procuratore della Repubblica di Catania Carmelo Zuccaro: “Non constano elementi che consentano di ipotizzare che gli eventi sui quali sta indagando siano sintomatici di un pericolo nell’utilizzo del vaccino dì AstraZeneca, e neanche di alcuni suoi lotti, da parte della generalità dei soggetti nei cui confronti tale utilizzo è consentito”.

Che aggiunge un suggerimento forte e chiaro: “Appare ancora importante sottolineare il ruolo fondamentale di una corretta comunicazione e informazione preventiva e propedeutica a qualsiasi forma di vaccinazione utile a far maturare nei vaccinanti la consapevolezza dell’importanza di una scrupolosa ricostruzione della propria storia clinica”. Ci aspettiamo nei giorni a venire in tutto il nostro Paese a partire dalla Sicilia, dosi permettendo (quello dell’approvvigionamento resta il problema principale, viste le preannunciate diminuzioni dei carichi in arrivo preannunciate da alcune aziende, a cominciare proprio da AstraZeneca), la concretizzazione dell’impegno di uno sforzo mastodontico per avviare realmente la vaccinazione di massa e full-time.

Vale la pena spendere ancora qualche parola sulla incredibile polemica aperta dal presidente Joe Biden con il violento attacco verbale a Putin. Con gli inquietanti “auguri di buona salute” al collega di Washington, che somigliano molto ai auguri di “pace e serenità” che Michele Greco, il papa della mafia morto nel 2008, rivolse alla Corte del Maxiprocesso di Palermo, lo zar del Cremlino ha vinto ai punti la sfida dialettica che rimanda alla molto più spaventosa guerra fredda la le due grandi potenze. Poi Putin ha invitato Biden a una chiacchierata pubblica su streaming, che mi fa pensare che potrei non avere tutti i torti sul fatto che dietro questo pesantissimo scambio di battute possa in realtà esserci una sceneggiatura concordata.Per finire le ultimissime dall’Etna: i segnali ci dicono che il quindicesimo parossismo è in arrivo. Tutto regolare.

Buona giornata e a domani

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Pubblicato da Gaetano Perricone su Venerdì 19 marzo 2021