#Tanomattinale 6 maggio 2022: guerra in Ucraina, all’Onu il segretario Guterres racconta gli orrori e parla di “diplomazia silenziosa”; la denuncia dell’ambasciatrice Usa, “Mosca ha mentito ripetutamente”; Putin chiede scusa all’israeliano Bennett per Lavrov; la statua della nonnina e le cifre della guerra; l’incendio di Erice; donna a Palermo all’ottavo mese di gravidanza muore a casa

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Guerra Russia-Ucraina, siamo al giorno 72. Mentre continuano con grane violenza i combattimenti, apro oggi traducendo dall’inglese dal sito web delle Nazioni Unite il rapporto, che considero molto interessante, che il segretario generale Antonio Guterres ha fatto al Consiglio di sicurezza sulla sua “diplomazia-navetta”, così l’ha definita, la scorsa settimana in Russia e Ucraina: “Il segretario generale António Guterres ha dichiarato di “non usare mezzi termini” durante gli incontri con i presidenti Putin e Zelenskyy, sulla necessità di porre fine al brutale conflitto. “Ho detto la stessa cosa a Mosca che ho fatto a Kiev… L’invasione russa dell’Ucraina è una violazione della sua integrità territoriale e della Carta delle Nazioni Unite”, ha detto agli ambasciatori. “Deve finire per il bene del popolo ucraino, russo e del mondo intero… il ciclo di morte, distruzione, dislocazione e interruzione deve fermarsi”.

Il capo delle Nazioni Unite ha affermato di essere entrato in una zona di guerra attiva in Ucraina, dopo essersi recato prima a Mosca, senza molte prospettive di cessate il fuoco, poiché l’est del Paese continua ad affrontare “un attacco in corso su vasta scala”. “Disgrazia terribile” dei civili. Prima della visita, l’Ucraina ha lanciato un appello all’ONU ea lui personalmente per la “terribile situazione dei civili” nella città devastata di Mariupol e in particolare nell’acciaieria Azovstal. “Nel mio incontro con il presidente Putin, ho quindi sottolineato l’imperativo di consentire l’accesso umanitario e l’evacuazione dalle aree assediate, tra cui in primo luogo Mariupol”, ha affermato Guterres, facendo un forte appello per un corridoio umanitario sicuro ed efficace affinché i civili possano raggiungere la salvezza dal vasto stabilimento di Azovstal, dove centinaia di persone vivono sottoterra da settimane. Poco tempo dopo, ha ricevuto dal premier russo la conferma di “un accordo di principio”. “Dobbiamo continuare a fare tutto il possibile per far uscire le persone da questi paesaggi infernali”, ha affermato il capo delle Nazioni Unite. Riferendo su “una certa misura di successo”, il Sig. Guterres ha delineato la complessa operazione umanitaria in corso, guidata dall’ONU e dalla Croce Rossa (CICR). “È iniziato il 29 aprile e ha richiesto un enorme coordinamento e sostegno con la Federazione Russa e le autorità ucraine”, ha spiegato. “Finora sono stati completati con successo due convogli di passaggio sicuro”.

La prima fase del fine settimana ha visto 101 civili evacuati in sicurezza a nord di Mariupol, mentre la seconda fase, mercoledì notte, ha portato “più di 320” dalla regione a trovare un rifugio sicuro. Mentre è in corso una terza operazione, il signor Guterres non fornirà alcun dettaglio fino a quando non sarà completata, “per evitare di compromettere un possibile successo”. “È bene sapere che anche in questi tempi di iper-comunicazione, la diplomazia silenziosa è ancora possibile e a volte è l’unico modo efficace per produrre risultati”, ha affermato. Le Nazioni Unite continueranno a intensificare le operazioni umanitarie, salvare vite umane e ridurre le sofferenze, ha assicurato il capo delle Nazioni Unite, aggiungendo che i suoi incontri con entrambi i leader si sono concentrati anche sulla sicurezza alimentare mondiale. “Una soluzione significativa all’insicurezza alimentare globale richiede la reintegrazione della produzione agricola ucraina e della produzione di cibo e fertilizzanti di Russia e Bielorussia nei mercati mondiali, nonostante la guerra”, ha sottolineato.

La guerra in Ucraina sta anche mettendo in moto “una crisi che sta anche devastando i mercati energetici globali, sconvolgendo i sistemi finanziari ed esacerbando le vulnerabilità estreme per i paesi in via di sviluppo”, ha affermato Guterres. “La guerra… è insensata nella sua portata, spietata nelle sue dimensioni e illimitata nel suo potenziale di danno globale. È giunto il momento di unirsi e porre fine a questa guerra”, ha concluso il Segretario generale”.”Mosca ha mentito ripetutamente a questo Consiglio con una sfrenata serie di teorie del complotto e disinformazione, ogni falsità più ridicola dell’altra”, ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, durante la riunione del Consiglio di Sicurezza. “Non ci sono segnali che la guerra della Russia contro l’Ucraina si stia attenuando”, ha aggiunto. “La Russia ha violato la Carta delle Nazioni Unite, ha ignorato i nostri appelli globali e unificati per porre fine a questa guerra”, ha continuato l’inviata americana. Thomas-Greenfield ha inoltre reso noto che gli Usa hanno “immagini che confermano la presenza di fosse comuni a Bucha… È un fatto orribile con il quale il mondo deve fare i conti”.

Dalla Tass apprendiamo cosa si sono detti Putin e Bennett, primo ministro israeliano, dopo le pesantissime dichiarazioni dei giorni scorsi di Lavrov: “Il presidente russo Vladimir Putin ha continuato il sostanziale scambio di opinioni sulla situazione in Ucraina con il primo ministro israeliano Naftali Bennett durante la telefonata di giovedì. “Un’attenzione particolare è stata riservata agli aspetti umanitari, tra cui l’evacuazione dei civili, tenuti prigionieri dai militanti nazionalisti, dallo stabilimento di Azovstal, effettuata in collaborazione con l’Onu e il Comitato internazionale della Croce Rossa”, ha affermato l’ufficio stampa. Il Cremlino ha aggiunto che “le forze russe sono ancora pronte a garantire l’uscita sicura dei civili”. “Per quanto riguarda i militanti rimasti ad Azovstal, le autorità di Kiev devono ordinare loro di deporre le armi”, ha sottolineato l’ufficio stampa. Bennett e Putin hanno discusso giovedì nella loro conversazione telefonica le recenti dichiarazioni del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov espresse in un’intervista ai media italiani, ha affermato l’ufficio stampa del primo ministro israeliano in una nota. Secondo la dichiarazione, “Il primo ministro ha accettato le scuse di Putin per le parole di Lavrov e ha ringraziato il presidente per aver spiegato il suo atteggiamento nei confronti del popolo ebraico e la commemorazione delle vittime dell’Olocausto”, si legge nella nota”.

Nelle autoproclamate repubbliche di Donetsk e Lugansk, le autorità russe hanno annullato la parata e la marcia per la Giornata della Vittoria del 9 maggio. E’ l’annuncio del primo vice capo dell’amministrazione presidenziale russa Sergei Kiriyenko, citato da Unian, nel corso di una manifestazione vicino al monumento della nonnina con la bandiera sovietica eretto a Mariupol. “La parata della vittoria e la marcia del reggimento immortale in questo giorno della vittoria a Donetsk e Lugansk è ancora impossibile da tenere. Ma quel tempo arriverà presto e le parate della vittoria passeranno per le strade del Donbass”, ha detto Kiriyenko.Sempre dalla Tass, un commento al veleno della “voce” del Cremlino: “Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha detto giovedì ai media: “I nostri militari sanno bene che gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e la NATO forniscono permanentemente all’esercito ucraino dati di intelligence e altri parametri.

Questo è risaputo”, ha detto Peskov, a seguito di una pubblicazione sul New York Times che gli Stati Uniti avevano condiviso con Kiev dati dell’intelligence che l’esercito ucraino ha successivamente utilizzato per attaccare le posizioni russe. Il funzionario del Cremlino ha affermato che, in combinazione con i flussi di armi che gli stessi paesi e l’Alleanza del Nord Atlantico dirigono verso l’Ucraina, “queste azioni non promuovono affatto il rapido completamento dell’operazione”. “Allo stesso tempo, [tali azioni] non sono in grado di impedire il raggiungimento degli obiettivi dell’operazione militare speciale”, ha sottolineato Peskov. In risposta a un’elaborata domanda su quali contromisure speciali potrebbero essere prese, Peskov ha risposto che gli specialisti militari russi “fanno tutto il necessario in questa situazione”. Secondo fonti del New York Times, gli Stati Uniti condividono segretamente con l’Ucraina informazioni su ciò che sta accadendo sul campo di battaglia online. Questa intelligence include i movimenti anticipati delle truppe russe. Inoltre, Washington trasmette le posizioni dei centri di comando dell’esercito russo. Le fonti del giornale affermano che a seguito degli attacchi ucraini, un certo numero di ufficiali russi sono stati uccisi, ma non menzionano il numero delle vittime”.

L’Ansa ci racconta una storia sconcertante che conferma quanto la propaganda all’epoca dei social, anche la più becera, stia giocando un ruolo molto importante in questa guerra. Mariupol è una città in macerie, ma per Mosca è anche un simbolo e dunque ha bisogno diicone: come la statua appena eretta della ‘babushka’ ucraina con la bandiera rossa, la nonnina del Donbass russofona e russofila che ha rifiutato il cibo dai soldati ucraini sventolando il vessillo con la falce e martello. La storia ha cominciato a circolare su Telegram ai primi di aprile e racconta dell’anziana babushka che accoglie con la bandiera rossa i soldati ucraini che vanno a portare del cibo. I militari le offrono da mangiare, si fanno dare la bandiera e la calpestano. Quando l’anziana donna comprende che si tratta di soldati ucraini, restituisce il sacchetto col cibo e urla: ‘Non voglio, quella che state calpestando è la bandiera per cui sono morti i miei genitori’. Da quel momento è diventata simbolo di onore, coraggio e patriottismo per i russi.Ma anche le cifre spietate della guerra servono a fare propaganda da entrambe le parti. Le truppe ucraine hanno già ucciso circa 24.700 soldati russi dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina il 24 febbraio. Lo ha riferito lo stato maggiore delle forze armate ucraine su Facebook, secondo un corrispondente di Ukrinform. Tra il 24 febbraio e il 5 maggio, i russi hanno perso anche 1.092 carri armati, 2.651 veicoli corazzati da combattimento, 499 sistemi di artiglieria, 169 sistemi di lancio multiplo di razzi, 83 sistemi di guerra antiaerea, 196 aerei, 155 elicotteri, 1.907 autoveicoli e autocisterne, dieci barche/taglierine, 312 velivoli senza pilota, 38 unità di unità speciali e 89 missili da crociera.

Cronaca. Lunga notte di paura per la bellissima Erice, dove un incendio di origine dolosa ha minacciato l’antico centro medievale. Il vento sta aumentando di intensità e il fronte del fuoco, alimentato dalle forti raffiche di scirocco, è giunto a ridosso di diverse abitazioni. Decine di squadre di vigili del fuoco arrivati da tutta la provincia, ma anche da Agrigento e da Palermo, sono al lavoro da ore nel tentativo di domare le fiamme che dopo avere risalito la montagna minacciano le abitazioni in via Sant’Anna e in via Argenteria. l fuoco ha raggiunto anche la zona alle spalle di una scuola. Diverse abitazioni sono state evacuate. Si teme anche che l’incendio possa aver arrecato danni alla funivia. Sul posto i vigili del fuoco, impegnati su più fronti. Sta operando un Canadair decollato da Lamezia Terme richiesto dalla prefettura, e l’elicottero dell’ 82° Centro Csar dell’Aeronautica di Birgi. Da una prima ricostruzione fatta dai vigili del fuoco intervenuti nell’area sembrerebbe che le fiamme siano di origine dolosa, sono diversi infatti i punti d’innesco.La polizia ha bloccato la strada provinciale per la Vetta.

L’incendio, visibile da diverse zone della provincia, tiene in apprensione anche gli abitanti di Trapani che si trova alle pendici del monte Erice.

Tristissima tragedia a Palermo. Una donna di 38 anni all’ottavo mese di gravidanza è stata trovata a casa dal marito morta sul pavimento della sua abitazione in Antonio Vian. Il coniuge ha lanciato l’allarme I sanitari del 118 arrivati con il medico rianimatore hanno fatto di tutto per salvarla, ma non c’è stato nulla da fare. Il corpo senza vita ed è stato trasportato al Buccheri La Ferla dove con un parto cesareo d’urgenza è stato fatto nascere il bambino che è morto poco dopo. Il marito ha raccontato ai carabinieri che la moglie non le aveva risposto al telefono e per questo sarebbe tornato a casa. Quando ha aperto la porta, la donna era riversa sul pavimento, senza dare segni i vita. Sulla tragica fine di madre e figlia sono ora in corso accertamenti e la Procura potrebbe procedere con l’affidamento dell’incarico al medico legale, chiamato ad individuare le cause del decesso della donna che hanno, conseguentemente, portato alla morte anche della bimba.

E’ tutto per oggi. Buona giornata.(le foto dal web)