#Tanomattinale 31 ottobre 2021: G20, cena e blablabla, fermato l’assassino di Ercolano

Amiche e amici del #Tanomattinale buona domenica.

Oggi scrivo più presto, il mio bioritmo di super mattiniero è quello che è e non ci può manco il cambio dell’orario a farmelo cambiare. Mi sono arruspigghiato (svegliato, nordici cari) sempre come se fossero le 6 di ieri che erano le 5 di oggi e ho fatto finta, come capita ogni anno, di restare a letto, ma poi non ce l’ho fatta. Così è, cose di anziani abitudinari. Va beh, eccomi qua. Comincio con una cosa che mi incuriosiva moltissimo e credo sia stato lo stesso per un po’ di voi, il menù della cena offerta al Quirinale dal presidente Mattarella agli ospiti del G20. Eccolo, grazie alle puntuali fonti d’agenzia (Adnkronos e AGI): per antipasto è stato servito salmone marinato all’aneto con polvere di olive, poi un risotto alla zucca seguito da filetti di spigola con verdure della tenuta presidenziale di Castelporziano, di contorno sfoglia di pomodoro e sedano rapa, cuori di carciofi e patate farcite; per dessert una crema di mandarino al vapore. Pesce e verdure, cose di lusso per le esigenti bocche dei potenti della Terra e consorti. Per il resto, la prima giornata del G20 romano mi pare di capire sia stata molto blablabla e poco arrosto: a parte la meravigliosa foto di gruppo, iconica della lotta mondiale al Coviddi, con medici, infermieri e volontari dell’Ospedale Spallanzani; a parte lo show planetario del padrone di casa Super Tutto Premier Mario Draghi, ormi acclarato lider maximo (l’ho scritto apposta così, non scandalizzatevi per la mia ironia) d’Europa dopo il pensionamento di Angela Merkel e l’impeccabile accoglienza del grandissimo presidente Mattarella, che mi viene da piangere e forse pure da vomitare se penso che al suo posto fra quattro mesi potrebbe davvero esserci vecchio B; a parte questo e la bellezza infinita di Roma offerta al mondo intero, nella pignata (pentola, nordici cari) del summit mi pare che l’unica pietanza cotta finora sia l’accordo effettivo, definito storico e magari lo è davvero, sulla cosiddetta Minimum Tax, una tassa minima del 15% sugli utili delle multinazionali.

L’intesa ha l’obiettivo di evitare che le grandi aziende trasferiscano i loro utili in nazioni considerate paradisi fiscali e far in modo che le grandi e potenti, oltre che straricche società che operano nel commercio elettronico paghino le tasse nei Paesi dove operano e non in quelli dove hanno sede fiscale.E questa è certo una buona cosa, ma sulle cose più importanti per la nostra vita e per quella di chi verrà dopo di noi non ci siamo proprio e sicuramente pesa l’assenza fisica, evidentissima e voluta, di Vladimiro Putin e Xi JinPing.

E infatti Cina e India, forse anche Russia, sembrano dare un colpo mortale alle buone intenzioni di tutti, pensando di rinviare al 2060 o comunque entro il secolo – io non ci sarò più e non potrò vedere come va a finire – la riduzione dei gas serra; mentre sui vaccini, che la gran parte dei Paesi dicono di volere diffondere universalmente per chiudere entro il 2022 la lotta al Coviddi e che gli splendidi ragazzi di Fridays for future scesi in piazza vorrebbero prodotti ovunque con la sospensione dei brevetti, cinesi e russi sembrano nicchiare, volendo in cambio riconosciuti dal resto del mondo i loro vaccini, lo Sputnik e il Coronavac e altri.Vedremo cosa quaglierà nel documento finale. Intanto, tra i vari blablabla, mi sembrano ancora una volta importanti assai le parole pronunciate ieri sera da Mattarella prima della cena al Quirinale. Ecco uno stralcio: “Il momento è questo. Gli occhi di miliardi di persone, di interi popoli, sono puntati su di noi e sui risultati che sapremo conseguire. Sono fiducioso che i nostri Paesi risponderanno all’appello che viene dall’opinione pubblica mondiale. Ne saremo all’altezza se riusciremo a ritrovare il filo della collaborazione e il senso della responsabilità che l’odierna e crescente interdipendenza tra popoli e nazioni del pianeta ci impone.

Numerose sono le urgenze di fronte alle quali ci troviamo e le risposte non sono procrastinabili. Non possiamo evadere la nostra responsabilità di fornire risposte. Lo dobbiamo alle aspirazioni a un mondo più giusto e migliore che vengono anzitutto dai nostri stessi concittadini. Lo dobbiamo ancor più alle nuove generazioni, alle quali va assicurato un futuro”. E poi quella che è stata la parola d’ordine anche di Mario Draghi: “Il multilateralismo e la cooperazione rappresentano le sole risposte concrete ed efficaci alle difficoltà e alle tensioni che attraversano il pianeta”. Come dire: o ce ne usciamo tutti insieme dalla crisi climatica, dalla pandemia, dalla disuguglianze e dalla crisi economica nel mondo oppure non ce la faremo mai. E credo, ahimè, che con questo mondo e queste teste non ce la faremo tanto facilmente. E poi ancora, a proposito di parole, mi sembrano bellissime, un giusto tributo a un uomo straordinario che considero uno dei pochi punti di riferimento veri nel caos planetario che emerge chiaramente anche dal G20 romano, quelle del vecchio Joe Biden in un twitt: “È stato un onore incontrare di nuovo Papa Francesco ieri in Vaticano.

La sua compassione e la sua difesa per i poveri e coloro che soffrono la fame, i conflitti e la persecuzione è una stella polare per il mondo. Che il suo esempio sia con noi nella vita di tutti i giorni”. Stella polare, è così davvero, lunga vita a Papa Francesco, contro i tanti che lo vogliono fuori dal Vaticano o addirittura morto.

Cronaca nerissima, ritorno sulla spaventosa tragedia di Ercolano. Il responsabile dell’omicidio dei due ragazzi è stato arrestato: la procura di Napoli ha disposto il fermo di Vincenzo Palumbo, 53 anni, “gravemente indiziato del duplice omicidio di Giuseppe Fusella, di 26 anni, e di Tullio Pagliaro, di 27 anni”, come ha fatto sapere lo stesso procuratore aggiunto di Napoli Pierpaolo Filippelli. Dalle indagini svolte risulta che l’indagato “aveva esploso, dopo la mezzanotte, 11 colpi d’arma da fuoco con una pistola Beretta calibro 40, regolarmente detenuta all’indirizzo degli occupanti di Fiat Panda” che si allontanava. “La dinamica dei fatti, per il numero, la sequenza e la direzione dei colpi esplosi, così come ricostruita attraverso le indagini fin qui svolte, appare rivelare una condotta intenzionalmente e senza giustificazione rivolta a cagionare la morte violenta dei giovani Giuseppe Fusella e Tullio Pagliaro”, ha ancora fatto sapere il procuratore aggiunto. “L’Ufficio ha ritualmente sottoposto tali valutazioni al vaglio del Giudice delle indagini preliminari, richiedendo altresì l’adozione della misura cautelare della custodia in carcere”. I due ragazzi sono stati “colpiti mortalmente alla testa dai proiettili che hanno perforato il tetto dell’autovettura, complessivamente raggiunta da 5 colpi d’arma da fuoco” e ancora “dalle immagini di sistema di video sorveglianza acquisite, risulta altresì che tutti i colpi sono stati esplosi mentre l’auto era in movimento e si allontanava dall’abitazione di Palumbo”. Un duplice omicidio assolutamente immotivato, dunque, se non per la fobia di chi ha sparato. Terribile, sempre più, questa storia. Deve farci molto riflettere sulla bruttissima aria, infarcita di fetido odio aizzato anche da politici irresponsabili, che si respira nel nostro Paese.

E a proposito di politica, dopo i potenti della Terra (non li chiamo grandi perché secondo me grande non lo è quasi nessuno) chiudo con la piccolezza di casa nostra. Dopo Calenda, anche Michetti (niente foto, nessuna pubblicità) si è dimesso dal nuovo consiglio comunale di Roma, entrambi erano stati eletti e hanno rinunciato a lavorare per la città, la capitale d’Italia, una delle capitali dl mondo soprattutto in questi giorni.

Mi chiedo allora: perché si sono o li hanno candidati se, come dimostrano con le dimissioni, non gliene strafotte nulla della città di cui volevano diventare sindaci? Misteri o più che altro basse schifezzuole della nostra troppo spesso bassa politica.

Buona giornata.