#Tanomattinale 3 febbraio 2022: 6 anni dall’omicidio di Giulio Regeni senza verità e giustizia; Biden manda altri soldati in Europa Orientale, per la Russia decisione distruttiva; Napoli, preso assassino di Rosa; senza Monica

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Pur essendo dichiaratamente un #Sanremoindipendente e per questo Social-mente punibile con l’emarginazione a vita (scherzo, mi prendo un po’ per il culo), mi rendo conto che l’evento musicale più evento dell’anno per gli italiani sia la priorità delle priorità per tutta la stampa delle stampe, cartacea, web, tv, social. Ma oggi è il 3 febbraio 2022 e sono passati sei anni dal 6 febbraio 2016, quando un ragazzo di 28 anni di Fiumicello, provincia di Udine, fu ritrovato morto e martoriato in un fosso nel deserto egiziano: si chiamava Giulio Regeni. Tranne un ottimo e ampio servizio su Rainews24, non mi pare di avere visto in giro granché su questa notiziola. E allora oggi, in sua memoria, mi piace aprire questa mia rubrica quotidiana piena di stupidaggini con il cinismo del vecchio cronista e con un forte memento i quel giorno, orrendo e indimenticabile. Uso come fonte di questo elenco di orrori Wikipedia, che in certe occasioni è preziosa: “Giulio Regeni era un dottorando italiano dell’Università di Cambridge rapito al Cairo il 25 gennaio 2016, giorno del quinto anniversario delle proteste di piazza Tahrir, e ritrovato senza vita il 3 febbraio successivo nelle vicinanze di una prigione dei servizi segreti egiziani. Il corpo presentava evidenti segni di tortura, al punto che la madre lo riconobbe «dalla punta del naso» e disse di aver visto nel volto martoriato del figlio «tutto il male del mondo». In particolare nella pelle erano state incise, con oggetti affilati, alcune lettere dell’alfabeto, e tale pratica di tortura era stata ampiamente documentata come tratto distintivo della polizia egiziana. Il corpo nudo e atrocemente mutilato di Giulio Regeni fu trovato in un fosso lungo la strada del deserto Cairo-Alessandria, alla periferia del Cairo … Il corpo recuperato mostrava segni evidentissimi di sottoposizione a tortura: contusioni e abrasioni in tutto il corpo, come quelle tipicamente causate da un grave pestaggio, lividi estesi compatibili con lesioni da calci, pugni e aggressione con un bastone.

Si contarono più di due dozzine di fratture ossee, tra cui sette costole rotte, tutte le dita di mani e piedi, così come entrambe le gambe, le braccia e scapole, oltre a cinque denti rotti si riscontrarono coltellate multiple sul corpo, comprese le piante dei piedi, probabilmente inferte con un rompighiaccio o uno strumento simile a un punteruolo. Vi erano inoltre numerosi tagli, su tutto il corpo, causati da uno strumento tagliente simile a un rasoio Si sono riscontrate, altresì, estese bruciature di sigarette su tutto il corpo, nonché una bruciatura più grande tra le scapole e incisioni somiglianti a vere e proprie lettere. L’esame autoptico rivelò un’emorragia cerebrale e una vertebra cervicale fratturata a seguito di un violento colpo al collo, verosimile causa della morte”.Uno scempio spaventoso e infinito, che è bene ricordare in tutta la sua drammaticità, sul quale non c’è finora né verità e neanche giustizia. Imputati al processo in Italia sono quattro egiziani legati ai servizi di sicurezza ancora irreperibili, i nomi impronunciabili evito di trascriverli, li trovate in una immagine qui allegata.

La giustizia egiziana non ha fino a questo momento collaborato al loro ritrovamento e, come appare platealmente evidente e come hanno sottolineato la senatrice Liliana Segre e altri, i complessi rapporti politici ed economici tra Italia ed Egitto sono un macigno pesantissimo, quasi insuperabile, sulla strada verso la verità. Di recente il premier Mario Draghi ha incontrato i genitori di Giulio e la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha preannunciato una missione al Cairo per sbloccare la situazione prima della ripresa del processo ad aprile. Vedremo cosa accadrà, ma non c’è da essere troppo fiduciosi.

Fa sempre più paura la questione ucraina, la tensione cresce insieme a un braccio di ferro sempre più pericoloso e inquietante tra Stati Uniti (e Nato) e Russia. Il presidente Jo Biden ha deciso di inviare altre truppe in Polonia, Germania e Romania. In particolare, come riferiscono fonti dell’amministrazione americana, questa settimana 2.000 soldati da Fort Bragg, North Carolina, andranno in Polonia e in Germania e una parte di uno squadrone Stryker di circa 1.000 militari basato in Germania in Romania. Come ci racconta l’Ansa, il portavoce del Pentagono John Kirby ha precisato che i 3.000 soldati Usa che verranno inviati nell’Europa dell’est fanno parte degli 8.500 entrati in stato di allerta e che nei prossimi giorni potrebbero esserci annunci di ulteriori spostamenti. “E’ importante mandare un forte segnale non solo a Putin ma al mondo”, ha detto Kirby, spiegando che il Pentagono non sa “se la Russia abbia preso la decisione” di aggredire l’Ucraina, “ma di certo ha la capacità di farlo”. Immediata la risposta russa: lo schieramento di altre truppe da parte degli Stati Uniti in Europa orientale è una decisione “distruttiva”. Lo ha detto il vice ministro degli Esteri, Alexander Grushko. E ha aggiunto che si tratta di una misura “ingiustificata, distruttiva, che aumenta le tensioni militari e riduce il campo per le decisioni politiche”. Faccio parte della generazione nata un decennio dopo la fine della seconda Guerra Mondiale e tremo, la Guerra è la cosa che mi angoscia di più.

Cronaca. I carabinieri hanno arrestato il presunto assassino di Rosa Alfieri, 23 anni, uccisa a Grumo Nevano. Elpidio D’Ambra, 31 anni, è stato fermato nel quartiere Fuorigrotta a Napoli, nei pressi dell’ospedale in stato confusionale. D’Ambra era ricercato da quando la giovane Rosa è stata trovata priva di vita. La 23enne, secondo gli inquirenti, è stata strangolata nell’abitazione del suo vicino di casa, l’uomo che è stato fermato dai militari e che lo aveva preso in affitto da una parente di Rosa. Dopo una notte di ricerche gli investigatori sono riusciti ad identificare D’Ambra a Napoli, nel quartiere bagnoli, e metterlo in stato di fermo. Le indagini dei carabinieri di Giugliano continuano per ricostruire quanto avvenuto ieri sera in un appartamento di via Risorgimento della piccola cittadina campana.

Chiudo con un piccolo omaggio a Monica Vitti, splendida dea del cinema italiano e donna straordinaria, che ieri ci ha lasciati a 90 anni dopo un ventennio di grandi sofferenze per l’Alzheimer che l’avevano allontanata dalla scena pubblica. Nulla devo aggiungere a quanto scritto e detto in queste ore da chi ne sa più di me. Ieri sera, per fortuna, La 7 ha proposto per ricordarla due film fantastici. “Amore mio aiutami” e a seguire “La ragazza con la pistola”: li ha visti fino a quando Morfeo non mi ha abbracciato, mi sono divertito e commosso perché Monica è stata unica e speciale.

Per le cose del selfista vs Super Tutto Draghi e del Coviddi vi lascio a letture e servizi televisivi molto più importanti di me.

Buona giornata