#Tanomattinale 27 aprile 2022: guerra in Ucraina, in fiamme deposito munizioni russo; la statua dell’amicizia decapitata a Kiev e il lungo tavolo tra Putin e Guterres al Cremlino, nulla di fatto anche con Lavrov; da Ramstein il fronte anti-russo vuole “aiutare l’Ucraina a vincere la battaglia”; altissima tensione fra Russia e Gran Bretagna; la Cina non vuole l’escalation; ancora due femminicidi-suicidi

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Guerra Russia-Ucraina giorno 63. Comincio con le notizie notturne dal campo di battaglia. Con un flash delle 5,41, l’Ansa ci racconta di un altro attacco, almeno così sembra, in terra russa: è in fiamme un deposito di munizioni nei pressi del villaggio di Staraya Nelidovka nella regione di Belgorod, nella Russia occidentale, vicino al confine con l’Ucraina. Lo scrive il governatore della regione Vyacheslav Gladkov sul suo canale Telegram, come riportato dalla Tass. “Ho appena contattato il capo dell’insediamento rurale di Golovinsky, Denis Zolotukhin. Secondo le informazioni preliminari, un deposito di munizioni è in fiamme vicino al villaggio di Staraya Nelidovka”, ha scritto.

Ha poi affermato che non sono stati segnalati danni a edifici residenziali o vittime civili.Ci sono due immagini che secondo me raccontano con grande efficacia lo “stato dell’arte” di questa orrenda guerra e ci fanno ben comprendere quanto sia arrivata a livelli di pericolosità estrema per l’intera umanità. La prima si riferisce a una vera e propria decapitazione simbolica: la città di Kiev ha iniziato la demolizione della statua all’Arco dell’amicizia dei popoli costruita dai sovietici nel 1982 nel centro della capitale ucraina. Sul luogo il sindaco Vitaly Klichko ha detto: “Questo posto non rappresenta più l’amicizia tra la Russia e l’Ucraina, la Russia ci sta attaccando. Qui sorgerà il monumento dedicato alla libertà dell’Ucraina”. La statua di bronzo simboleggia due operai, uno ucraino e uno russo che sorreggono la stella dell’Ordine sovietico dell’amicizia dei popoli, il russo è stato appunto ‘decapitato’. Molto bello il titolo di prima pagina de “La Sicilia” di stamattina sulla foto della testa rotolante della statua: “Persa la testa”, che dice proprio tutto. E poi c’è la seconda foto, assolutamente emblematica, quella di Vladimiro Putin, presidente della Russia e Antonio Guterres, segretario generale delle Nazioni Unite, seduti lontanissimi nel lungo tavolo del Cremlino che abbiamo imparato tristemente a conoscere in questa guerra. Lontanissimi anche nei risultati di questo colloquio, dal quale non c’era francamente da aspettarsi granché. Il resoconto dall’agenzia di stampa non governativa russa Interfax: “La Russia non può firmare garanzie di sicurezza per l’Ucraina senza risolvere la questione territoriale della Crimea e del Donbas, ha affermato il presidente russo Vladimir Putin. “Siamo riusciti a ottenere una svolta piuttosto seria ai colloqui di Istanbul perché i nostri colleghi ucraini non hanno collegato i requisiti di sicurezza internazionale dell’Ucraina a un concetto come i confini dell’Ucraina riconosciuti a livello internazionale, lasciando Crimea, Sebastopoli e le repubbliche del Donbas riconosciute dalla Russia con alcune riserve dietro il parentesi [di colloqui]”, ha detto Putin in un incontro con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres martedì. Sfortunatamente, dopo che questi accordi sono stati raggiunti, la Russia ha dovuto affrontare una provocazione nella città ucraina di Bucha, con la quale “l’esercito russo non ha nulla a che fare”, ha detto.

“Sappiamo chi l’ha fatto. E la posizione dei nostri negoziatori dall’Ucraina su un ulteriore accordo è cambiata radicalmente da allora. Si sono ritirati dalle loro precedenti intenzioni di lasciare [la questione] dei territori di Crimea, Sebastopoli e delle repubbliche del Donbas dietro la parrentesi della questione delle garanzie di sicurezza. L’hanno semplicemente abbandonata. E nella loro bozza di accordo su questo tema, che ci è stata presentata, hanno semplicemente indicato in due articoli che queste questioni dovrebbero essere risolte in una riunione dei capi di Stato, ” ha detto Putin. “Ci è chiaro che se riportiamo questi problemi al livello dei capi di Stato senza risolverli in anticipo, almeno come parte della bozza di accordo, non saranno mai risolti. In questo caso, semplicemente non possiamo firmare sotto sicurezza garanzie senza aver risolto la questione territoriale della Crimea, Sebastopoli e le repubbliche del Donbas”, ha affermato il presidente russo”. Scarno assai il report di ieri dell’ONU: “Il Segretario Generale ha incontrato il Presidente della Federazione Russa, S.E. ol signor Vladimir Putin, a Mosca questo pomeriggio. Durante il tête-a-tête, il Segretario generale ha ribadito la posizione delle Nazioni Unite sull’Ucraina e hanno discusso le proposte di assistenza umanitaria e di evacuazione dei civili dalle zone di conflitto, in particolare in relazione alla situazione a Mariupol. Il Presidente ha acconsentito, in linea di principio, al coinvolgimento delle Nazioni Unite e del Comitato Internazionale della Croce Rossa nell’evacuazione dei civili dallo stabilimento Azovstal di Mariupol.

Ulteriori discussioni si terranno con l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari e il ministero della Difesa russo”.Più dettagliato il comunicato dell’ONU sul precedente incontro di Guterres con ministro degli esteri russo Lavrov, anche questo concluso come prevedibile con un nulla di fatto: “Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres oggi ha affermato di essere venuto a Mosca come “messaggero di pace” e di aver avuto “discussioni franche” con il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov. “Il mio obiettivo e la mia agenda sono strettamente legati al salvataggio di vite umane e alla riduzione della sofferenza”, ha detto Guterres in una conferenza stampa congiunta. “Ho avuto una discussione molto franca con il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, ed è molto chiaro che ci sono due posizioni diverse su ciò che sta accadendo in Ucraina”. Ha detto che la Federazione Russa sostiene che ciò che sta avvenendo è un’operazione militare speciale con obiettivi che sono stati annunciati. “Secondo le Nazioni Unite in linea con le risoluzioni approvate dall’Assemblea Generale, l’invasione russa dell’Ucraina è una violazione della sua integrità territoriale e della Carta delle Nazioni Unite. È mia profonda convinzione che prima si pone fine a questa guerra, meglio è per il popolo ucraino, per il popolo della Federazione Russa e del mondo”, ha affermato il Segretario generale. “Le Nazioni Unite hanno ripetutamente chiesto il cessate il fuoco per proteggere i civili e facilitare un dialogo politico per raggiungere una soluzione”. Ha avvertito che in tutto il Donbas è in corso una violenta battaglia con tremende morte e distruzione.

“Sono preoccupato per le ripetute segnalazioni di violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani e di possibili crimini di guerra, e richiedono indagini indipendenti per un’effettiva responsabilità”. Ha chiesto l’urgente creazione di corridoi umanitari veramente sicuri e rispettati da tutti per evacuare i civili e fornire l’assistenza tanto necessaria. “A tal fine, ho proposto l’istituzione di un Gruppo di contatto umanitario, che riunisca la Federazione Russa, l’Ucraina e le Nazioni Unite, per cercare opportunità per l’apertura di corridoi sicuri, con cessazioni locali delle ostilità, e per garantire che sono effettivamente efficaci”. Guterres ha affermato che c’è stata “una crisi nella crisi a Mariupol e che “le Nazioni Unite sono pronte a mobilitare pienamente le proprie risorse umane e logistiche per aiutare a salvare vite umane a Mariupol”. Ha chiesto il coordinamento tra Russia, Ucraina, ONU e Croce Rossa per consentire l’evacuazione in sicurezza di quei civili che vogliono partire, sia all’interno dello stabilimento Azovstal che in città, nella direzione a loro scelta, e consegnare gli aiuti umanitari necessari. Il Segretario Generale ha anche affrontato le “onde d’urto” del conflitto nel mondo. “La drammatica accelerazione degli aumenti dei prezzi di cibo ed energia, già in atto nell’ultimo anno, sta causando enormi sofferenze a centinaia di milioni di persone più vulnerabili nel mondo”, ha affermato il Segretario generale. “Quindi, prima viene stabilita la pace, meglio è, per il bene dell’Ucraina, della Russia e del mondo”. Dalla Tass, agenzia di stampa ufficiale russa, le parole di Lavrov: “È troppo presto per parlare di mediatori in questa fase dei colloqui Russia-Ucraina, ha affermato martedì il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov in una conferenza stampa dopo i colloqui con il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres. “I negoziatori ucraini non hanno parlato di mediazione in quanto tale <…> nelle fasi precedenti dei colloqui. <…> Penso che sia troppo presto per parlare di mediatori in questa fase. Vogliamo avere una risposta a l’ultima versione della bozza del documento, che abbiamo consegnato 10-12 giorni fa, e che i negoziatori ucraini non hanno riferito al loro presidente [Vladimir Zelensky]”, ha affermato. Lavrov ha sottolineato che la Russia è a favore di una soluzione negoziata della situazione in Ucraina. “Siamo a favore di una soluzione negoziata. Subito dopo che il [presidente ucraino Vladimir] Zelensky ha proposto colloqui all’inizio di marzo, abbiamo concordato, ma il modo in cui la delegazione ucraina si è comportata ai colloqui, il modo in cui lo stesso Zelensky si è già comportato, rifiutando confermare di aver ricevuto le nostre nuove proposte una settimana fa, ovviamente, è scoraggiante. A quanto pare, non sono particolarmente interessati ai colloqui”, ha aggiunto. Secondo il ministro degli Esteri russo, se la parte ucraina continua la sua politica, è improbabile che i colloqui abbiano risultati”.I riflettori del mondo ieri erano anche puntati sulla base Nato di Ramstein, in Germania, dove il segretario alla Difesa Usa, Lloyd Austin ha annunciato:.”La Germania invierà all’Ucraina 50 carri armati per la difesa anti-aerea”.

“La Nato mantiene il principio delle porte aperte, ma non voglio fare speculazioni”, ha detto Austin nella conferenza stampa, senza escludere che in futuro Kiev possa entrare nell’Alleanza. ll vertice con gli alleati convocato dal Pentagono a Ramstein diventerà “un gruppo di contatto mensile” per discutere la strategia da tenere per aiutare l’Ucraina contro l’aggressione russa. “Vogliamo rendere più difficile per la Russia minacciare i suoi vicini – ha sottolineato – e indebolirla in questo senso”. “Vogliamo essere sicuri che non abbiano più le capacità per bullizzare i loro vicini, quelle che avevano prima che iniziasse il conflitto in Ucraina”, ha detto ancora. “Oggi – ha detto Austin aprendo il vertice di Ramstein e di fatto ufficializzando un cambiamento nelle strategie Nato – siamo qui riunti, oltre 40 Paesi, per aiutare l’Ucraina a vincere la battaglia contro la Russia. L’Ucraina ha fatto un lavoro straordinario nel difendersi dalla aggressione russa e la battaglia di Kiev entrerà nei libri di storia. Ma ora la situazione sul campo è cambiata, con l’offensiva nel sud e nel Donbass e dobbiamo capire di cosa ha bisogno l’Ucraina per combattere … C’è un senso di urgenza che tutti comprendiamo, faremo il possibile, compresa la mobilitazione della nostra base industriale … La guerra scatenata da Vladimir Putin è ingiustificabile, così come le atrocità commesse dalle forze russe. E’ un conflitto di natura imperiale, voluto da un uomo solo per soddisfare le sue ambizioni. E’ un affronto per i popoli liberi. L’Ucraina invece lotta per difendere la propria sovranità”.La tensione internazionale cresce, dunque, il clima che si respira è sempre più di guerra totale. Durissimo e angosciante lo scontro tra Russia e Gran Bretagna. Le forze armate russe sono “pronte ad attacchi di rappresaglia con armi di precisione a lungo raggio se la Russia verrà attaccata con armi occidentali”: è l’avvertimento lanciato dal ministero della Difesa russo, Mosca ha parlato di eventuale “risposta proporzionata” contro “i centri decisionali ucraini a Kiev dove si trovano i consiglieri occidentali”.

Risposta a una intervista alla Bbc del vice ministro della Difesa britannico, e, che ha affermato che Londra ritiene legittimo l’uso da parte di Kiev di armi ricevute dall’Occidente per colpire le linee di rifornimento di Mosca in territorio russo. Se Kiev può utilizzare armi ricevute dall’Occidente per “colpire in profondità le linee di rifornimento” di Mosca in territorio russo e limitare perdite e distruzione, come dice il governo britannico, la Russia potrebbe prendere di mira “in profondità le linee di rifornimento” ucraino “dentro quei Paesi che trasferiscono armi all’Ucraina”. Così su Facebook la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, risponde al vice ministro della Difesa di Londra. Un solo commento, sempre lo stesso: bisognerebbe dosare molto di più le parole in questo momento delicatissimo, si rischia sempre di più una strada senza ritorno verso quella terza guerra mondiale di cui in troppi, con sconvolgente irresponsabilità, si riempiono la bocca. Ben sapendo, tra l’altro, che non la vincerebbe nessuno. Ma a questi pochi signori, si fa per dire, che stanno decidendo sulle nostre vite e su quelle di chi viene dopo di noi, evidentemente interessa ben, avendo pronti i loro posti nei bunker anti-atomici. In quest’ottica, mi sembra una volta tanto all’insegna del buonsenso la dichiarazione notturna del presidente ucraino in occasione del 36esimo anniversario del disastro do Chernobyl. Da Ukrinform news: “Il presidente Volodymyr Zelensky ritiene che sia necessario il controllo globale sugli impianti nucleari e sulla tecnologia nucleare della Russia. Zelensky ha detto questo nel suo indirizzo video, riferisce Ukrinform. “Credo che dopo tutto ciò che l’esercito russo ha fatto nella zona di Chernobyl e nella centrale nucleare di Zaporizhzhia, nessuno al mondo possa sentirsi al sicuro sapendo quante strutture nucleari, armi nucleari e tecnologie correlate abbia lo stato russo. Se la Russia ha dimenticato cosa sia Chornobyl, significa che è necessario il controllo globale sugli impianti nucleari e sulla tecnologia nucleare russi”, ha affermato il presidente.Chiudo sulla guerra con una nota credo importante della Tass sulla posizione cinese: “Le autorità cinesi non stanno cercando la terza guerra mondiale e sono favorevoli alla risoluzione del conflitto in Ucraina attraverso la diplomazia, ha affermato martedì il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin. “Nessuno vuole vedere la terza guerra mondiale, <…> è necessario sostenere il processo di promozione dei colloqui di pace [tra Russia e Ucraina]”, ha detto in un briefing, rispondendo alla domanda di un giornalista occidentale su come i cinesi Il ministero degli Esteri valuta le recenti parole del ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov sulla minaccia della terza guerra mondiale. Secondo Wang Wenbin, il conflitto armato in Ucraina non dovrebbe protrarsi. Ha sottolineato la necessità di prevenire le conseguenze negative che potrebbero portare al conflitto ucraino non solo l’Europa ma il mondo intero. “Ci auguriamo che tutte le parti interessate dimostrino equanimità e prevengano l’escalation”, ha concluso il portavoce del ministero degli Esteri”.

Per finire ancora due terribili femminicidi, seguiti da altrettanti suicidi. E’ un mistero l’omicidio di Sonia Solinas, barista 49enne che la madre ha trovato morta in casa con un coltello conficcato nel collo a Dormelletto, poco più di 2.500 abitanti sul lago Maggiore in provincia di Novara: in quindici anni di convivenza gli alti e i bassi erano stati più d’uno, tanto che qualche testimone parla di un “rapporto burrascoso”, ma non c’erano mai state denunce per maltrattamenti e violenze. Il compagno di dodici anni più giovane, Filippo Ferrari, è stato trovato morto sotto un ponte a San Bernardino, nel Verbano. Un omicidio-suicidio, per i carabinieri, che stanno cercando di ricostruire le ultime ore della coppia. Potrebbero essere le precarie condizioni di salute, invece, la causa del tristissimo omicidio-suicidio di due anziani coniugi a Cotignola, nel Ravennate. I primi accertamenti degli agenti del Commissariato di Lugo non hanno fatto emergere tensioni pregresse tra Alvaro Strocchi, 77 anni, e Viviana Farolfi di 71. I vicini di casa li hanno visti ieri per l’ultima volta senza immaginare che cosa sarebbe accaduto di lì a poche ore. L’uomo aveva riferito a un amico che né lui né la moglie stavano bene. Lo scorso anno la donna avrebbe avuto una ischemia e tutt’ora camminava con l’ausilio di un deambulatore trovato nell’abitazione. Sono in corso verifiche sullo stato di salute dell’uomo, che sembra si occupasse di assistere la donna nelle incombenze quotidiane.

E’ tutto anche per oggi, ancora tanti motivi per non stare tranquilli.

Buona giornata (le foto dal web)