#Tanomattinale 22 aprile 2022: guerra in Ucraina, niente tregua per la Pasqua ortodossa; denunciata fossa comune con 9000 morti a Mariupol; Kadyrov, “Mariupol è nostra”; la tragica sceneggiata di Putin e Shoigu; le nuove armi di Biden, che attacca anche Xi Jinping; il matricidio in Brianza, l’omicidio nel Bergamasco, il tentato femminicidio di Ladispoli

Amiche e amici del #Tanomattinale buongiorno.

Guerra Russia-Ucraina giorno 58, senza tregua, neanche a Pasqua. Ci racconta Ukrinform, agenzia di stampa ucraina, con una nota di stanotte alle 2,12: “Il rifiuto della Russia di stabilire una tregua pasquale mostra come la sua leadership tratti effettivamente la fede cristiana. La dichiarazione in questione è stata rilasciata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo discorso video. “Purtroppo la Russia ha respinto la proposta di stabilire una tregua pasquale. Questo mostra molto bene come i dirigenti di questo stato trattano effettivamente la fede cristiana, una delle feste più gioiose e importanti. Ma manteniamo la nostra speranza. Speranza per la pace, speranza che la vita vinca la morte”, ha detto Zelensky. Nelle sue parole, domani (oggi, n.d.r.) è il Venerdì Santo per i cristiani orientali, il giorno più doloroso dell’anno. “Un giorno in cui tutto ciò che puoi fare nella vita peserà meno della preghiera. Tranne uno… Difendere la Patria, difendere i compagni d’armi in battaglia”, ha sottolineato il presidente dell’Ucraina. Ricordiamo che, il 19 aprile 2022, il Segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres ha invitato la Federazione Russa e l’Ucraina a dichiarare un cessate il fuoco umanitario di quattro giorni durante le vacanze di Pasqua”. Poi c’è la notizia drammatica del “The Kyiv Independent” su una nuova fossa comune. Traduco dal sito: “Mariupol City Council (Consiglio comunale di Mariupol, n.d.r.): fino a 9.000 residenti di Mariupol potrebbero essere sepolti a Manhush. Secondo le autorità, le immagini satellitari di una fossa comune a Manhush, una cittadina a 20 chilometri a ovest della città portuale assediata, pubblicate da Maxar, suggeriscono che lì potrebbero essere sepolte 3.000-9.000 persone. In totale, secondo le stime preliminari, fino a 22.000 residenti di Mariupol potrebbero essere già stati uccisi dall’offensiva russa”.

E adesso dalla Tass, agenzia ufficiale di stampa russa, sulla non confermata presa di Mariupol: “L’edificio amministrativo dello stabilimento Azovstal a Mariupol e nel territorio adiacente è sotto il controllo delle forze russe, ha affermato giovedì il capo della Cecenia Ramzan Kadyrov nel suo canale Telegram. “Mariupol è nostra!… La città è stata presa definitivamente e completamente… L’edificio amministrativo strategicamente importante dello stabilimento Azovstal è stato preso sotto controllo e tutto il territorio adiacente è stato sgomberato”, ha detto Kadyrov, aggiungendo che quel poco che resta di ucraino i nazionalisti “sono stati bloccati sotto uno spesso strato di cemento e acciaio all’interno dell’impianto”. Sempre dalla Tass, la notizia sulla tragica sceneggiata offerta al mondo, che abbiamo visto in Tv, sull’incontro tra un Putin in versione magnanimo e il suo ministro della difesa Shoigu che gli cala la testa e gli dice “ricevuto, ricevuto”.

Qualcuno, ancora una volta, sospetta un fotomontaggio. Scrive Tass, traduco dall’inglese: “Giovedì il presidente russo Vladimir Putin ha annullato un’operazione per prendere d’assalto l’acciaieria Azovstal nella città di Mariupol, dove oltre 2.000 militanti ucraini rimangono trincerati, secondo l’esercito russo. In un incontro con il ministro della Difesa Sergey Shoigu, il capo di stato ha chiesto il blocco dell’impianto in modo che “nemmeno una mosca possa entrare o uscire” e un’altra offerta di resa a coloro che si sono rintanati nella struttura”. E ancora, quasi in beffa alle macerie e ai morti della città divenuta simbolo della guerra. “Putin ha salutato la liberazione di Mariupol come un grande successo, congratulandosi con Shoigu e chiedendo al capo della difesa di esprimere la sua gratitudine alle forze armate. Putin suggerisce che oltre a “garantire l’attuazione incondizionata di tutte le garanzie sociali” per le famiglie delle vittime della battaglia per la città, così come per i feriti, “in alcuni casi, c’è bisogno di considerare modi per commemorare” le truppe che “hanno dimostrato vero coraggio e hanno sacrificato la vita”. Il presidente ha chiesto al capo della difesa di presentare proposte sulla consegna dei premi statali a coloro che si erano distinti durante la liberazione di Mariupol. “Vorrei che tutti sapessero che tutti li vediamo come eroi. Questo è il modo in cui l’intero popolo russo li vede”, ha sottolineato Putin”. Dall’altra parte ci sono i Paesi della Nato e soprattutto gli americani che continuano a mandare armi all’Ucraina, in quello che si avvicina sempre di più e sempre più pericolosamente, nella sostanza, a un confronto diretto tra Russia e Usa. Come ci racconta l’Ansa, cannoni howitzer, artiglieria pesante, munizioni e droni sono alcune delle nuove armi che gli Stati Uniti forniranno a Kiev nel nuovo pacchetto da 800 milioni di dollari, solo una settimana dopo un’altra tranche di attrezzature militari già consegnate all’Ucraina. La guerra è entrata “in una fase critica” e non c’è tempo da perdere, ha sottolineato il presidente Joe Biden, che la prossima settimana chiederà altri soldi al Congresso per aiutare gli ucraini.

Oltre alle armi, ci sino 500 milioni di “aiuti diretti” stanziati dal dipartimento del Tesoro per Kiev. “Putin non vincerà mai in Ucraina, non riuscirà mai ad occuparla del tutto”, ha detto Biden secondo il quale la città martire di Mariupol continua a resistere agli attacchi dei russi. “Non ci sono prove della sua caduta”, ha detto. Gli Usa “non rinunceranno mai a combattere contro i tiranni”, ha sottolineato ribadendo che gli obiettivi degli Stati Uniti e degli alleati sono “impedire a Putin di invadere l’Ucraina e continuare ad isolarlo” E ancora: “Quando è stato eletto, Putin pensava che avrebbe distrutto agevolmente la Nato e invece ha ottenuto proprio ciò che non voleva” e cioè che la Finlandia e la Svezia si uniranno all’Alleanza Atlantica. Ma non provando, come sempre, neanche un po’ a controllare le sue parole, il presidente americano ha attaccato il leader cinese Xi Jinping accusandolo di “non avere un briciolo di democrazia in sé”.

Parlando ad un evento in Oregon, Biden ha detto: “Credo che dal 2020 in poi sia stata una battaglia tra democrazia e autocrazia”. E poi ha aggiunto: “Xi non ha un un solo osso democratico nel suo corpo”. Il risultato sarà certamente un nuovo incazzamento dei cinesi e una ulteriore crescita della tensione internazionale. Un gioco pericolosissimo.

Chiudo con tre fatti di cronaca nera italiana. Comincio da un orrendo matricidio: un ragazzo di 24 anni, Davide Garzia, ha ucciso sua madre, Fabiola Colnaghi di 58 anni, colpendola con calci e pugni durante una lite, fino a lasciarla a terra senza vita. E’ accaduto ad Aicurzio, in provincia di Monza nella loro abitazione in via della Vittoria. Subito dopo l’omicidio ha chiamato il 112 della centrale di Monza, allertando dell’accaduto e autoaccusandosi. Il 23enne ha poi atteso in casa l’arrivo dei carabinieri rimanendo in linea con l’operatore. Madre e figlio vivevano insieme, mentre secondo la testimonianza di alcuni vicini, il marito della donna era morto da tempo. A quanto emerso tra i due i dissidi erano sempre più frequenti, ma sulla natura delle tensioni i carabinieri stanno sentendo amici e familiari. Sarà necessaria l’autopsia per accertare le cause del decesso della donna, probabilmente colpita dal figlio con un pugno al volto e poi caduta a terra, poi forse nuovamente percossa, fino a morire. Davide Garzian non sembrerebbe avere né problemi psichici né di tossicodipendenza, ma a quanto sembra i dissidi tra madre e figlio nell’ultimo periodo erano diventati sempre più frequenti.

Un imprenditore di 56 anni, Anselmo Campa, è stato trovato riverso a terra in una pozza di sangue con una ferita alla testa nella sua abitazione a Grumello del Monte, in provincia di Bergamo. La Procura indaga per omicidio aggravato. I carabinieri stanno investigando per la ricostruzione dell’accaduto e stanno valutando tutte le ipotesi, non esclusa quella di un furto in casa finito male. Allo stato non ci sarebbero piste privilegiate da seguire e approfondire. Infine un’altra tragedia familiare. Una donna di 48 anni, Silvia Antognozzi, il marito di 49, Fabrizio Angeloni, e la figlia 17enne sono stati trovati accoltellati in casa a Ladispoli (Roma). I tre hanno sul corpo ferite multiple e profonde da arma da taglio. Una delle ipotesi è che una lite in famiglia sia finita con l’accoltellamento. La ragazza è in coma farmacologico ma non sarebbe in pericolo di vita mentre il padre è in prognosi riservata.

Disperate, invece, le condizioni della madre con diverse ferite al torace. I militari stanno indagando per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Dettagli importanti dal Corriere di Roma. E’ emerso che la coppia era in fase di separazione: l’uomo non viveva più con la moglie e la figlia da circa un mese e mezzo. Geometra incensurato, senza alcun precedente per maltrattamenti in famiglia, come non risultano interventi o denunce pregresse in ambito familiare. La donna e la ragazza, un’insegnante di scuola media e una liceale, sono state trovate vestite, forse si stavano preparando per uscire di casa quando potrebbero essere state affrontate dall’uomo che però non aveva dormito nell’appartamento. La figlia è sfuggita alla furia del padre, riuscito a entrare in casa, e si è precipitata sul pianerottolo per chiedere aiuto a un vicino suonando il campanello. È stato proprio il dirimpettaio a chiamare i soccorsi. L’arma da taglio utilizzata per l’aggressione dovrebbe essere un utensile domestico anche se su questo punto sono in corso ulteriori accertamenti.

E’ tutto, buona giornata. Il mio mattinale, che quasi due mesi è praticamente un diario di guerra da tutte le fonti, continua e continuerà, quando questa guerra finirà – chissà quando – magari ne farò un libro se troverò un editore. Intanto continuo per me e per quelli di voi, sempre meno ma che ringrazio sempre di più, che continuano amabilmente e con tanta stima a seguirmi ogni giorno.(foto dal web)