#Tanomattinale 18 marzo 2022: guerra in Ucraina: la Russia “non può prendere in considerazione” le decisioni della Corte internazionale di Giustizia; tre bombe, morti, distruzione e speranze di pace; gli insulti di Biden e le durissime parole di Putin contro l’Occidente e i nemici interni; Coviddi, le nuove misure del Governo

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Guerra Russia-Ucraina, giorno 23. Il mio mattinale continua nel suo piccolissimo a raccontare un conflitto che va avanti al di là delle tante chiacchiere. Implacabilmente. Ci spiega con chiarezza la Tass (traduco sempre dall’inglese): “Mosca non può prendere in considerazione la decisione della Corte internazionale di giustizia delle Nazioni Unite, che ha ordinato la sospensione immediata delle operazioni militari in Ucraina, ha affermato giovedì il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov.

“No, non possiamo prendere in considerazione questa decisione. La Corte internazionale di giustizia ha qualcosa come il consenso delle parti. Non può esserci accordo qui. In questo caso questo è qualcosa che non possiamo considerare”, ha sottolineato Peskov rispondendo alla domanda se la Russia avrebbe tenuto conto di questa decisione”.

Sul campo continuano i bombardamenti russi, i morti tra i civili, le devastazioni. Stamattina hanno suonato le sirene a Leopoli, con esplosioni all’aeroporto. Bombe ancora a Lugansk e sulla martoriata Mariupol. L’attrice ucraina, Oksana Shvets, di 67 anni, molto nota per il suo lavoro sul grande schermo e nel teatro, è rimasta uccisa in un attacco missilistico russo a Kiev. Lo ha reso noto il teatro locale.

Veterana del palcoscenico e dello schermo, all’attrice era stato conferito uno dei più alti riconoscimenti artistici nel suo paese per il suo costante impegno con il teatro. La polizia ucraina ha anche riferito che un cittadino americano è stato ucciso a Chernihiv in un bombardamento lanciato oggi da parte delle truppe russe. “La polizia sta documentando le conseguenze dei bombardamenti nemici dei civili nel centro di Chernihiv”, scrive la polizia locale nella sua pagina Fb. E ancora almeno 21 persone sono morte in seguito ad un bombardamento russo vicino a Kharkiv. Lo ha riferito la procura della seconda città dell’Ucraina, nell’est del Paese. Il fuoco dell’artiglieria russa ha provocato almeno 21 morti e 25 feriti nelle prime ore di questa mattina nella città di Merefa, vicino a Kharkiv, ha reso noto l’ufficio del procuratore regionale. “Una scuola e un centro culturale sono stati distrutti. 21 persone sono rimaste uccise e 25 ferite, di cui 10 in gravi condizioni”, è stato spiegato.

Ma le speranze di pace restano più che vive e con addirittura date possibili. “Potrebbero essere necessari da pochi giorni a una settimana e mezza per trovare un accordo sui punti controversi” nei negoziati tra le delegazioni russa e ucraina. Lo ha detto il capo negoziatore ucraino Mykhailo Podolyak in un’intervista ai media polacchi. “La firma di un accordo di pace porrà fine alla fase acuta del conflitto, ci permetterà di onorare tutti coloro che sono stati uccisi e iniziare la ricostruzione del Paese. Ma dubito che per gli ucraini la guerra finirà lì, non dopo tutto quello che abbiamo passato”, ha aggiunge il consigliere di Zelensky, che continua a parlare con tanti Paesi del mondo riscuotendo grande successo e intanto va in visita in un ospedale di Kiev.

Ma i toni tra quelli che in realtà sono i veri protagonisti della guerra diventano sempre più violenti. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden – che stasera incontrerà virtualmente in video conferenza il presidente cinese Xi Jinping in un summit attesissimo – parlando ad un evento per San Patrizio a Capitol Hill, ha detto che Vladimir Putin è un “dittatore omicida, un delinquente puro che sta conducendo una guerra immorale contro il popolo ucraino”.

Lo ha riferito la Cnn e sono insulti, pesanti. Cose che forse passano per la mente di tanti di noi, ma che dette dall’uomo della Casa Bianca fanno molta impressione.Così come lo fanno e molto le parole di Vladimiro Putin sui nemici esterni e interni. Dal sito del Cremlino, mi sembra interessante riportarne integralmente e non per frammenti in modo tale da renderne compiutamente il senso, tradotto dall’inglese, un ampio stralcio dai contenuti e toni decisamente forti, simil-staliniani: “Il Presidente ha tenuto una riunione, in videoconferenza, sul sostegno socioeconomico alle entità costitutive della Federazione Russa. Le sue parole: “Non hanno bisogno di una Russia forte e sovrana. Non ci perdoneranno la nostra politica indipendente o la determinazione a salvaguardare i nostri interessi nazionali. Ricordiamo abbastanza bene il loro sostegno al terrorismo, al separatismo e al brigantaggio nel Caucaso settentrionale. Così come è stato il caso negli anni ’90 e nei primi anni 2000, stanno cercando di farla finita con noi, di portarci nella posizione di un cortile, di trasformarci in un paese debole e dipendente e sconvolgerne l’integrità territoriale o, se possibile, di smembrare la Russia, ” ha detto Putin “Allora hanno fallito e falliranno di nuovo”, ha promesso, aggiungendo che “la retorica ipocrita e le azioni del cosiddetto Occidente collettivo” di oggi nascondevano obiettivi geopolitici ostili.

“Sì, certo, sosterranno la cosiddetta quinta colonna, i traditori nazionali – quelli che fanno soldi qui nel nostro paese ma vivono laggiù e “vivono” non nel senso geografico della parola ma nella loro mente, nella loro mentalità servile. Non condanno affatto coloro che hanno ville a Miami o in Costa Azzurra, che non possono fare a meno del foie gras, delle ostriche o della libertà di genere come la chiamano. Non è questo il problema, per niente. Il problema, ancora una volta, è che molte di queste persone sono, essenzialmente, laggiù nelle loro menti e non qui con il nostro popolo e con la Russia. Secondo loro – secondo loro! – è segno di appartenenza alla casta superiore, alla razza superiore. Persone così venderebbero le proprie madri solo per poter sedere sul banco d’ingresso della casta superiore. Vogliono essere proprio come loro e imitarli in tutto. Ma dimenticano o semplicemente non riescono a vedere che anche se questa cosiddetta casta superiore ha bisogno di loro, ne ha bisogno come materia prima di consumo per infliggere il massimo danno al nostro popolo. L’Occidente collettivo sta cercando di dividere la nostra società usando, a proprio vantaggio, combattere le perdite e le conseguenze socioeconomiche delle sanzioni, e di provocare disordini civili in Russia e usare la sua quinta colonna nel tentativo di raggiungere questo obiettivo. Come ho detto prima, il loro obiettivo è distruggere la Russia. Ma qualsiasi nazione, e ancor di più il popolo russo, sarà sempre in grado di distinguere i veri patrioti dalla feccia e dai traditori e semplicemente li sputerà fuori come un insetto in bocca, li sputerà sul marciapiede. Sono convinto che un’auto-disintossicazione naturale e necessaria di una società come questa rafforzerebbe il nostro Paese, la nostra solidarietà e coesione e la nostra disponibilità a rispondere a qualsiasi sfida. Il cosiddetto Occidente collettivo e la sua quinta colonna sono abituati a misurare tutto e tutti secondo i propri standard. Credono che tutto sia in vendita e che tutto possa essere acquistato, e quindi pensano che crolleremo e faremo marcia indietro. Ma non conoscono abbastanza bene la nostra storia e la nostra gente. In effetti, molti paesi in tutto il mondo hanno sopportato a lungo di vivere con le spalle piegate, accettando ossequiosamente tutte le decisioni che provengono dal loro sovrano, guardandolo sottomesso. Ecco quanti paesi vivono. Purtroppo anche in Europa. Ma la Russia non sarà mai vista in una situazione così miserabile e umiliata, e la lotta che stiamo conducendo è la lotta per la nostra sovranità e il futuro del nostro paese e dei nostri figli. Combatteremo per il diritto di essere e rimanere la Russia. Il coraggio e la forza d’animo dei nostri soldati e ufficiali, fedeli difensori della Patria, dovrebbero ispirarci”. Cose pesanti e inquietanti assai.

Chiudo con le misure del Governo che di fatti vanno a chiudere i tempi dell’emergenza anti Coviddi, mentre il mostro invisibile, stando ai dati, non sembra affatto volersene andare. Ecco, per chiarezza, il comunicato ufficiale: “Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente Mario Draghi, del Ministro della salute Roberto Speranza, del Ministro della difesa Lorenzo Guerini e del Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da COVID-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza. Il provvedimento stabilisce: Obbligo di mascherine: viene reiterato fino al 30 aprile l’obbligo di mascherine ffp2 negli ambienti al chiuso quali i mezzi di trasporto e i luoghi dove si tengono spettacoli aperti al pubblico. Nei luoghi di lavoro sarà invece sufficiente indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie; fine del sistema delle zone colorate; capienze impianti sportivi: ritorno al 100% all’aperto e al chiuso dal 1° aprile; protocolli e linee guida: verranno adottati eventuali protocolli e linee guida con ordinanza del Ministro della salute.

Il 31 marzo cesserà lo stato di emergenza Covid-19. Il percorso per il graduale ritorno all’ordinario prevede alcuni step: fine del sistema delle zone colorate, graduale superamento del green pass, eliminazione delle quarantene precauzionaliAccesso al luogo di lavoro: dal 1° aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il Green Pass Base per il quale dal 1° maggio eliminato l’obbligo.

Fino al 31 dicembre 2022 resta l’obbligo vaccinale con la sospensione dal lavoro per gli esercenti le professioni sanitarie e i lavoratori negli ospedali e nelle RSA; fino alla stessa data rimane il green pass per visitatori in RSA, hospice e reparti di degenza degli ospedali (oggi 2Gplus).Scuola: per quanto riguarda la scuola il decreto prevede nuove misure in merito alla gestione dei casi di positività: Scuole dell’infanzia – Servizi educativi per l’infanzia: in presenza di almeno quattro casi tra gli alunni nella stessa sezione/gruppo classe, le attività proseguono in presenza e docenti, educatori e bambini che abbiano superato i sei anni utilizzano le mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo. In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato.

In quest’ultimo caso l’esito negativo del test è attestato con autocertificazione. Scuole primaria, secondaria di primo grado, secondaria di secondo grado e sistema di istruzione e formazione professionale: in presenza di almeno quattro casi di positività tra gli alunni, le attività proseguono in presenza e per i docenti e per gli alunni che abbiano superato i sei anni di età è previsto l’utilizzo delle mascherine FFP2 per dieci giorni dall’ultimo contatto con un soggetto positivo.

In caso di comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al quinto giorno successivo all’ultimo contatto, va effettuato un test antigenico rapido o molecolare o un test antigenico autosomministrato.

In quest’ultimo caso l’esito negativo del test è attestato con autocertificazione. L’isolamento: gli alunni delle scuole primarie, secondarie di primo grado, secondarie di secondo grado e del sistema di istruzione e formazione professionale, in isolamento per infezione da Covid, possono seguire l’attività scolastica nella modalità di didattica digitale integrata accompagnata da specifica certificazione medica che attesti le condizioni di salute dell’alunno. La riammissione in classe è subordinata alla sola dimostrazione di aver effettuato un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo”.

Per oggi è tutto. Scusatemi la lunghezza, ma ho creduto ne valesse la pena, considerata l’importanza degli argomenti, per chi vuole leggermi. Sempre con un grandissimo grazie al piccolo – ieri fin troppo, da farmi passare il piacere -, ma sempre presente e costante numero di affezionati fedelissimi del mio mattinale.

Che per me resta da un anno e due mesi un momento quotidiano appassionante e il bell’esercizio professionale di un giornalista che dopo circa 44 anni ama ancora moltissimo il proprio mestiere.

(le foto dal web)