#Tanomattinale 13 luglio 2021: Delta, l’allarme OMS, strage in ospedale Covid Nassirya, i tifosi Mattarella e Draghi, Alfonso Giordano

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno e grazie di cuore, innanzitutto, per il più che lusinghiero interesse con cui mi avete seguito ieri molto di più che in altri giorni.

Stamattina mi è venuto in mente l’inizio di una bellissima canzone di Sergio Endrigo, divo canoro dei miei tempi: “La festa appena cominciata è già finita. Il cielo non è più con noi”. Così, dopo la grande ubriacatura di gioia pallonara e l’enorme divertimento generale per la gran presa per i fondelli dei vastasissimi e permalosissimi oltre che ridicoli inglesi – che stanno addirittura raccogliendo firme per la ripetizione della partita, con la motivazione che il fallo di Chiellini su Saka non sarebbe stato adeguatamente punito – un inquietante messaggio del direttore generale dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ci riporta alla realtà con cui dobbiamo fare i conti in tutto il mondo, non solo da noi, anche se sono in tanti a dimenticarsene.

La variante Delta del Covid corre anche in Paesi”nei luoghi con un’elevata copertura vaccinale”. E’ quanto ha dichiarato il direttore generale Tedros Adhanom Ghebreyesus, durante la consueta conferenza stampa per fare il punto sull’epidemia di Coronavirus. In questi Paesi il pericolosissimo mutante di Sars-CoV-2 “si sta diffondendo rapidamente, infettando soprattutto persone non protette e vulnerabili ed esercitando costantemente pressione sui sistemi sanitari”. E invece e ovviamente, nei Paesi con bassa copertura vaccinale, “la situazione è particolarmente grave. Delta e altre varianti altamente trasmissibili stanno guidando ondate catastrofiche di Covid, che si stanno traducendo in un numero elevato di ricoveri e decessi”.

“Il mio messaggio oggi – ha detto ancora Ghebreyesus e questa mi sembra la parte più importante – è che stiamo vivendo un’emergenza sanitaria in peggioramento che minaccia ulteriormente vite, mezzi di sussistenza e una solida ripresa economica globale. E’ decisamente peggio in luoghi che hanno pochissimi vaccini, ma la pandemia di Covid non è finita da nessuna parte. Anche i Paesi che sono riusciti a scongiurare con successo le prime ondate del virus, solo attraverso misure di sanità pubblica, sono ora nel mezzo di epidemie devastanti”.

“L’attuale strategia collettiva mi ricorda una squadra di vigili del fuoco che affronta un incendio nella foresta. Lasciare una parte” di questo rogo ancora attiva potrebbe portare a “ridurre le fiamme in un’area, ma mentre sta covando ovunque, e le scintille alla fine viaggeranno e cresceranno di nuovo” trasformandosi “in una fornace ruggente”, ha aggiunto con metafora efficacissima e terrificante il Dg OMS sottolineando che tutti “dovrebbero combattere insieme per spegnere l’inferno della pandemia di Covid, ovunque”.

“Migliaia di persone muoiono ancora ogni giorno e questo merita un intervento urgente”, ha aggiunto, annunciando che discuterà “il peggioramento della situazione mercoledì alla riunione del comitato di emergenza del Regolamento sanitario internazionale”. La prossima settimana, invece, “Oms e Wto riuniranno i leader del settore pubblico e privato per affrontare la carenza e l’iniquità nell’accesso a vaccini e altri strumenti sanitari”.

Parole gravi, che devono fare riflettere tutti e che pongono in modo chiaro, in tutta la sua drammaticità, il problema delle disuguaglianze nella campagna vaccinale mondiale.

E sempre in tema di Coviddi, sono finora 52 le vittime dell’incendio, scoppiato nel Covid Hospital Imam al-Hussein di Nassiriya, in Iraq, secondo quanto riportato dalla televisione di Stato che cita il dipartimento della salute. Le squadre della protezione civile delle province vicine sono state chiamate in aiuto e sono riuscite a spegnere l’incendio, ha detto in una nota il capo del dipartimento della protezione civile Kadhem Bohan. Secondo l’agenzia di stampa ufficiale irachena le cause del rogo sono ancora sconosciute.

La festa per il trionfo azzurro agli europei di calcio, come abbiamo visto, è continuata nelle più alte sedi istituzionali del nostro Paese, che hanno reso onore agli azzurri e a Berrettini. Per il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sorridente come raramente lo abbiamo visto, a Euro 2020 la Nazionale ha “reso onore allo sport per diversi motivi. Non avete solo cercato di vincere, avete vinto esprimendo un magnifico gioco. Questo ha fatto divertire anzitutto voi, ma anche quelli che vi guardavano non solo dall’Italia. Avete reso onore allo sport perché avete manifestato il legame comune che vi ha unito, avete mostrato armonia di squadra tra voi e nel gioco” Ampi sorrisi anche a Palazzo Chigi da parte del Super Tutto Premier Mario Draghi: “I vostri successi sono stati straordinari. La Nazionale di calcio ha vinto gli Europei dopo oltre 50 anni, Matteo Berrettini primo italiano in finale a Wimbledon in quasi un secolo e mezzo di storia, la squadra under 23 di atletica leggera è stata prima nel medagliere agli europei, per la prima volta in 13 edizioni. Ci avete fatto emozionare, commuovere, gioire, abbracciare. Io sono sempre stato orgoglioso di essere italiano, ma stavolta abbiamo festeggiato insieme le vostre vittorie e ci avete reso orgogliosi di essere uniti in questa celebrazione in nome dell’Italia. Oggi lo sport segna in maniera indelebile la storia delle nazioni, ogni generazione ha i suoi ricordi: oggi siete voi ad essere entrati nella storia”.

Chiudo con un doveroso omaggio a un grande uomo che ci ha lasciati ieri all’età di 92 anni. E’ morto Alfonso Giordano, il magistrato che nella Palermo degli anni Ottanta, fu l’unico ad accettare l’incarico di dirigere la corte d’assise del primo maxiprocesso a Cosa Nostra. mentre altri suoi colleghi si tirarono indietro. Lo fece in modo straordinario: un bravissimo giudice, ma anche un grande signore, pacato ma sempre molto determinato, è e resterà per sempre un simbolo assoluto della lotta alla mafia. “Oggi alle 13.30, il presidente Alfonso Giordano è tornato serenamente alla casa del padre – ha scritto ieri il figlio Stefano, su Facebook – le esequie si svolgeranno in forma strettamente privata. Ne danno notizia i figli, uniti nel dolore e nella speranza della resurrezione”.

Onore per sempre al dottore Alfonso Giordano e le più affettuose condoglianze ai familiari.