#Tanomattinale 1 dicembre 2021: l’assessora picchiata dalla ragazzina, spaccio davanti alla scuola, arresti, Detroit, killer 15enne uccide tre persone, UE e scuola in Italia, doppio dietrofront, l’ultima gara di Federica

Amiche e amici del #Tanomattinale buon giorno.

Oggi apro con una storia di ordinaria follia, molto simbolica di questi tempi pieni di arroganza, intolleranza, violenza, sempre più diffusa anche e purtroppo nel mondo giovanile.La protagonista è la bella signora nella prima foto che allego, si chiama Giovanna Damonte, è assessora all’istruzione del comune di Arenzano. Ed ecco, dalle sue parole, l’incredibile racconto di quanto le è accaduto (fonte Savona News): “Mi trovavo sul treno, diretta verso la Regione, dopo Sestri Ponente sono saliti due ragazzi, lui senza mascherina, lei con la mascherina abbassata. Ho chiesto a lui di indossarne una, e subito la ragazza mi ha risposto: ‘Non ce l’ha’. Così ho preso una ffp2 e gliel’ho regalata. Il ragazzo mi ha ringraziata e l’ha indossata correttamente”. Invece ecco la reazione improvvisa e inattesa della ragazza: “Mi ha detto ‘scema di merda’, ‘mongoloide’, mi sfidava. Io le dicevo di stare calma, e anche il fidanzato cercava di tranquillizzarla. Lei però continuava a urlare, e a un certo punto si è scagliata contro di me, mi ha presa a ceffoni con una violenza inaudita, tanto che sono caduta dal mio sedile, e una volta per terra mi ha tirato un calcio in faccia colpendomi l’occhio. Mentre mi toccavo la faccia mi ha urlato che me ne avrebbe dato un altro, ‘ti rovino’, ha detto, era una belva da tso. A quel punto ho chiamato il 112, e mentre ero al telefono la tenevo per la giacca, lei mi ha urlato di lasciarla, altrimenti mi avrebbe ammazzata, così l’ho lasciata andare”. “Io – continua Damonte, ex pallanuotista che ha preferito non reagire come avrebbe potuto – sono anche assessore all’istruzione, sui giovani punto molto, ho un figlio di quasi 17 anni ed essere aggredita in questo modo da una ragazzina mi fa ancora più male. Con la denuncia voglio dare un segnale forte, io credo molto nei giovani, ma le forze dell’ordine mi hanno detto che aggressioni simili sono all’ordine del giorno”. E’ accaduto sul treno regionale che porta ogni giorni tanti pendolari e studenti da Arenzano a Genova. Giovanna Damonte ha rimediato un occhio nero e 20 giorni di prognosi; ha sporto querela ed è in attesa che la Polfer identifichi la coppia scappata a gambe levate dopo il pestaggio. Non credo che la storia meriti commenti. Aggiungo solo un pensiero che mi passa per la mente: forse l’idea di essere sempre su Facebook o Tik Tok sconvolge sempre di più le menti di tanti ragazzi.

Cronaca fresca, notizia Ansa di stamattina. A Palermo i carabinieri della compagnia di Monreale hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 12 persone: sei sono finite in carcere e sei ai domiciliari accusate, in concorso, di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti. Per tutti è scattata l’aggravante dell’avere spacciato davanti a una scuola. La base dell’attività di spaccio era infatti una villetta davanti all’istituto comprensivo Michelangelo Buonarroti, nel quartiere Passo di Rigano di Palermo. Era lì che i clienti sapevano di trovare a tutte le ore un gruppo di pusher sempre riforniti di crack, cocaina, hashish e marijuana. Le indagini hanno consentito di scoprire anche i tanti acquirenti che arrivavano anche da altre province per rifornirsi dello stupefacente. La vendita di droga sarebbe stata la principale fonte di sostentamento per le famiglie degli indagati, la lavorazione e la preparazione del crack avveniva nelle abitazioni degli arrestati. La banda incassava 500mila euro l’anno.

Ancora sangue negli Stati Uniti per le armi in mano a ragazzini. Tre morti almeno e sei feriti sono il bilancio di una sparatoria in un liceo in Michigan; il presunto killer avrebbe 15 anni ed è stato fermato dalla polizia. La sparatoria è avvenuta alla Oxford High School, in un sobborgo di Detroit, ancora ignoti i motivi. La polizia, avvertita da molte telefonate, è arrivata sul posto e ha bloccato il killer minorenne, strappandogli la sua pistola semiautomatica con la quale, comunque, era riuscito a sparare 15-20 colpi.

E ora due clamorosi dietrofront, che fanno sorridere ma anche no. L’Unione Europea ha immediatamente ritirato le nuove linee guida sulla comunicazione, che aveva evidentemente diffuso per un errore … proprio di comunicazione. “L’iniziativa delle linee guida aveva lo scopo di illustrare la diversità della cultura europea e di mostrare la natura inclusiva della Commissione. Tuttavia, la versione pubblicata delle linee guida non è funzionale a questo scopo. Non è un documento maturo e non va incontro ai nostri standard qualitativi. Quindi lo ritiro e lavoreremo ancora su questo documento”, ha dichiarato la commissaria Ue all’Uguaglianza Helena Dalli, supervisor delle indicazioni per la comunicazione esterna e interna dell’Ue che, in queste ore, hanno sollevato diverse polemiche, a partire dai riferimenti al Natale.

E poi il caso DAD, con il dietrofront dei nostri ministeri della salute e dell’istruzione che sta suscitando chiacchiere e polemiche, giustamente sottolineo. “Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione di regione/P.A. o ASL – si legge in una circolare diffusa ieri – il dirigente scolastico venuto a conoscenza di un caso confermato nella propria scuola è da considerarsi autorizzato, in via eccezionale ed urgente, a disporre la didattica a distanza nell’immediatezza per l’intero gruppo classe ferme restando le valutazioni della ASL in ordine all’individuazione dei soggetti (da considerare ‘contatti stretti’ a seguito di indagine epidemiologica) da sottoporre formalmente alla misura della quarantena”.

Chiudo con lo sport, con un addio alle gare da vincente e nel caso specifico non poteva essere altrimenti. Federica Pellegrini ha chiuso la sua carriera con un trionfo e con tanta commozione, nella gara che sarà ricordata come l’ultima di una delle atlete più forti della storia dello sport non solo italiano. La “Divina” non ha nascosto le lacrime prima di tuffarsi in piscina per competere nei ‘suoi’ 200 stile libero agli Assoluti Invernali; poi, come racconta la Gazzetta dello Sport, una volta nell’acqua dello Stadio del Nuoto di Riccione, ha viaggiato come sempre con una marcia in più delle altre, chiudendo con il tempo di 1’54″95. In tribuna c’erano anche anche papà Roberto e mamma Cinzia, ma anche il presidente del Coni Malagò, finito in vasca vestito come le aveva promesso e altri amici, tra cui Alberto Tomba: “Sono arrivata al limite – ha detto Federica a Rai Sport – ed ero sull’orlo di una crisi di nervi. Infatti ho dovuto far rientrare le lacrime durante la presentazione. È stato bello. Per me era importantissimo finire qua così, avere la possibilità di avere la mia famiglia vicino”.

Buon tutto a Federica Pellegrini e buona giornata a tutti voi.