Superbonus, arriva la stangata: dovrai pagarci le tasse | Italiani nella disperazione

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Superbonus – fonte: web

Il progetto di legge di Bilancio propone una maggiore imposizione fiscale per coloro che hanno beneficiato delle agevolazioni del Superbonus 110%. Esaminiamo in quali situazioni ciò si applica.

Il Superbonus rappresenta un beneficio fiscale introdotto dall’articolo 119 del Decreto Rilancio (Decreto Legge n. 34/2020). Questa agevolazione prevede una detrazione fiscale del 110% sulle spese sostenute per determinati lavori, come quelli mirati all’efficienza energetica, al consolidamento strutturale o alla riduzione del rischio sismico degli edifici.

Questo beneficio è entrato in vigore il 1 luglio 2020 e la Legge di Bilancio 2022 ha esteso i suoi benefici, stabilendo scadenze differenziate in base agli attori coinvolti nelle spese ammissibili.

L’agevolazione fiscale è destinata ai condomini e alle persone fisiche che effettuano interventi su edifici costituiti da due a quattro unità immobiliari chiaramente registrate separatamente.

Nello specifico, Le tipologie di interventi ammissibili comprendono l’isolamento termico, la sostituzione dei sistemi di riscaldamento invernale, la riduzione del rischio sismico, l’ottimizzazione energetica, l’installazione di impianti solari fotovoltaici e sistemi di accumulo, la realizzazione di infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici e la rimozione delle barriere architettoniche.

Proroga del Superbonus

Nel dettaglio, il Superbonus sarà valido fino al 31 dicembre 2025, con un tasso di detrazione che diminuirà gradualmente, passando dal 110% nel 2023 al 65% nel 2025.

il Superbonus sarà valido fino al 31 dicembre 2025, con le seguenti aliquote:
110% per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2023.
70% per le spese sostenute nel 2024.
65% per le spese sostenute nel 2025.

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Il provvedimento del governo sul Superbonus 110%

Coloro che hanno beneficiato delle agevolazioni dei bonus edilizi per il restauro della propria abitazione e considerano la possibilità di venderla entro 10 anni dalla conclusione dei lavori dovranno affrontare una tassazione più onerosa. Questa disposizione è contemplata in un articolo del progetto di legge di Bilancio del governo, che entrerà in vigore a partire da gennaio 2024.

L’intento del governo è di penalizzare coloro che hanno cercato di ottenere guadagni speculando sull’acquisto a basso costo, il restauro dell’immobile con l’ausilio dei bonus, e successivamente la rivendita a scopo di lucro. Questa misura non si applicherà agli immobili ereditati e alle abitazioni principali, ma solo a quelli considerati seconde case. Saranno esclusi anche i casi in cui la vendita avviene dopo un decennio dalla conclusione dei lavori.