Sparatoria al CEP: arrestati 5 fratelli per l’uccisione dell’ambulante

Cinque fratelli sono stati arrestati a Palermo da Polizia e Carabinieri per l’omicidio del primo ottobre scorso nel mercato rionale del quartiere Cep, dove rimase ucciso il veditore ambulante di meloni Maurizio Quartararo. Nella sparatoria in mezzo alle bancarelle rimasero feriti anche un fratello di Quartararo, Umberto, e un’anziana, Maria Maniscalco, zia del calciatore Toto’ Schillaci, colpita da un proiettile vagante.
Gli arrestati sono Lorenzo (41 anni), Marcello (37 anni), Enrico (35 anni), Alfredo (29 anni) e Salvatore Marra (25 anni). Per Alfredo Marra il gip Sergio Ziino, che ha emesso i provvedimenti restrittivi su richiesta del procuratore aggiunto, Claudio Corselli, e del sostituto Alessandro Picchi, ha disposto gli arresti domiciliari. Le accuse contestate sono omicidio, tentato omicidio in concorso e detenzione e uso illegale di armi da fuoco. Secondo gli investigatori, il delitto è maturato dalla rivalità tra le famiglie Marra e Quartararo, legate anche da rapporti di parentela allargata.
“Quel giorno ci fu una lite tra Caterina Quartararo, sorella dell’ucciso, e Provvidenza Bonanno, compagna di Marcello Marra”, ha ricostruito Maurizio Calvino, capo della Squadra Mobile. “Un fatto -ha aggiunto- che ha dato il via all’episodio violento, pianificato da tempo, e il cui regista riteniamo sia Lorenzo Marra”. Subito dopo la sparatoria militari e poliziotti avevano “percepito” la dinamica della faida e avevano compiuto vari “esami irripetibili” tra cui lo Stub: “Effettuando il tampone per rilevare presenza di polvere da sparo – hanno aggiunto investigatori e magistrati – possiamo dire che coloro che hanno sparato sono stati Marcello e Salvatore Emanuele Marra. Mentre su Enrico e Alfredo i residui di polvere da sparo erano presenti ma in quantità minore”. Il litigio del primo ottobre, finita con l’omicidio, è stata l’ultima e sanguinosa tappa di uno scontro familiare di lunga data, e che già alla fine del 2013 aveva visto un’aggressione compiuta da Maurizio Quartararo contro Lorenzo Marra.