Sgomberato bene occupato a Ciaculli, nascerà un centro di aggregazione

Sgomberato bene occupato a Ciaculli. Le operazioni di sgombro del bene confiscato alla mafia e affidato all’associazione Acunamatata per realizzare un progetto di inclusione e di animazione territoriale a Ciaculli, che era stato occupato abusivamente da diverse famiglie alcuni giorni fa, sono cominciate stamane e si stanno concludendo.

Sgomberato bene occupato a Ciaculli: impegno a sostenere le associazioni affidatarie del bene

“Le difficoltà – afferma l’Assessore Giuseppe Mattina – non possono giustificare né la violenza, né l’illegalità.”
“Non è possibile tollerare in alcun modo – aggiunge il Sindaco – atti di prepotenza che impediscano l’uso sociale dei beni confiscati che, al pari delle scuole, sono beni della collettività e a servizio della collettività.”

Da parte del Sindaco e dell’Assessore vi è “il massimo impegno a sostenere le associazioni affidatarie del bene, affinché questo sia restituito al più presto a servio di tuta la comunità e soprattutto per attività che coinvogano bambini e adolescenti di Ciaculli in collaborazione con le scuole e le associazioni del territorio. Anche per questo nelle prossime settimane sottoscriveremo un contratto per l’apertura di un centro territoriale di aggregazione, finanziato con i fondi della legge 285/97”

L’associazione Acunamatata realizzerà il centro Mandarinarte

Il bene confiscato alla mafia di Ciaculli, occupato da due nuclei familiari nei giorni scorsi, è stato sgomberato su richiesta del ministro dell’Interno Marco Minniti. L’immobile, confiscato al mafioso Giovanni Prestifilippo e assegnato dal Comune di Palermo all’associazione Acunamatata per realizzare il centro Mandarinarte, uno spazio di utilità sociale realizzato quattro anni fa con 340mila euro della Fondazione col il Sud, era stato occupato a dicembre dalle due famiglie che hanno distrutto i documenti contabili e amministrativi dell’ente e alcune targhe e che sono stati denunciati.

Per prevenire il rischio di una nuova occupazione è stato attivato un servizio di vigilanza. “Il presidio fisso – dice il presidente dell’associazione Acunamatata Romolo Resga – ci rassicura, ma speriamo che duri nel tempo perché non abbiamo alcuna intenzione di rischiare. Intanto però dobbiamo accertare i danni e i furti”.