Sei arresti a Catania per ricettazione e tentato omicidio

Nella giornata di ieri, la Polizia di Stato, su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, ha dato esecuzione a misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale, nei confronti di sei persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di tentato omicidio, porto di arma comune da sparo, detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina nonché di ricettazione.

Gli arrestati

  • MUSUMECI Salvatore, inteso “Turi a mina” (classe ’72), custodia cautelare in carcere
  • BALSAMO Giovanni  (classe ’01), arresti domiciliari
  • MICALE Giuseppe (classe ’93), arresti domiciliari
  • MICALE Rosario (classe ’64), arresti domiciliari
  • MUSUMECI Sebastiana (classe ’78), arresti domiciliari
  • SAITTA  Concetta  Jessica  Rita (classe ’97), arresti domiciliari.

Il provvedimento restrittivo è stato  emesso all’esito di indagini di tipo tradizionale, coordinate da questa Procura e svolte dalla Squadra Mobile – Sezione Reati contro la persona, sessuali e in danno di minori, ed ha tratto spunto da un fatto delittuoso verificatosi il decorso 27 maggio, in via Negrelli, presso un esercizio commerciale di noleggio di veicoli, riconducibile all’esplosione  di numerosi colpi di arma da fuoco indirizzati verso quella struttura .

Già dalle primissime attività di indagine, non solo si rinvenivano sui luoghi dei bossoli esplosi, ma si rilevavano anche diversi fori d’entrata di colpi di arma da fuoco sul muro,  sulla porta delimitante la zona adibita al pubblico e sulla porta del bagno e si repertavano, al contempo, due cartucce calibro 7,65 ed occultata sotto un’autovettura parcheggiata nelle immediate vicinanze dell’esercizio commerciale predetto,  una pistola Beretta mod. 84-F calibro 9 short con matricola abrasa, come tale arma clandestina ,munita di colpo in canna e con annesso caricatore contenente quattro cartucce.

I successivi approfondimenti eseguiti incrociando i dati cognitivi derivanti dalle escussioni testimoniali con quelli desumibili dalla disamina dei sistemi di video sorveglianza, interni ed  esterni al citato autonoleggio, hanno poi permesso di ricostruire quanto sarebbe verosimilmente accaduto e quindi :

  • di ricondurre lo spunto iniziale dei fatti ad una lite tra MICALE Giuseppe, figlio di MICALE Rosario (entrambi gestori del richiamato noleggio), ed un soggetto  di sesso maschile, non destinatario dell’ordinanza cautelare, a seguito della quale sarebbe derivato da un canto l’intervento, in favore di quest’ultimo, di  MUSUMECI Salvatore a sua volta accompagnato da un gruppo di fiancheggiatori, intervento attuato mediante l’esplosione con una pistola di ripetuti colpi d’arma da fuoco  indirizzati  ad altezza uomo nei confronti di MICALE Giuseppe, dall’altro la reazione di questi che sarebbe stata posta in essere mediante l’impiego di altra pistola poi rinvenuta sui luoghi;
  • di apprezzare il contributo apportato da BALSAMO Giuseppe, che sarebbe intervenuto in appoggio a MUSUMECI Salvatore e che sarebbe autore a sua volta del danneggiamento di due moto in esposizione all’interno dell’attività commerciale dei MICALE;
  • di rilevare come al termine dell’azione delittuosa, MUSUMECI Salvatore si sarebbe disfatto della pistola, consegnandola a sua sorella, MUSUMECI Sebastiana e alla nipote, SAITTA  Concetta  Jessica Rita per poi subito dopo allontanarsi dai luoghi, a bordo di uno scooter, insieme al BALSAMO;
  • di rilevare come i due MICALE avrebbero  cercato di occultare le due armi (la prima arma clandestina e la seconda arma giocattolo) in loro possesso sotto delle auto parcheggiate nelle adiacenze del loro esercizio commerciale.