Cronaca

Perseguita l’ex moglie con messaggi e minacce: misura cautelare per un 36enne

La Polizia di Stato ha dato esecuzione al provvedimento con cui il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania ha disposto l’aggravamento della misura cautelare nei confronti di un uomo di 36 anni, originario di Adrano, indagato per molteplici episodi di maltrattamento ai danni dell’ex moglie. Resta ferma, naturalmente, la presunzione di innocenza dell’indagato, valevole ora e fino a eventuale condanna definitiva.

La vicenda ha avuto inizio lo scorso maggio, quando la donna, stremata dalle violenze subite, ha deciso di rivolgersi ai poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Adrano per chiedere aiuto. In una delle occasioni più drammatiche, la vittima sarebbe stata costretta a chiudersi in casa insieme ai quattro figli, dopo aver comunicato al marito la volontà di separarsi. L’uomo, fuori di sé, avrebbe tentato di entrare nell’abitazione, sradicando le videocamere di sorveglianza e minacciando di tornare per “farle del male”.

La donna ha trovato il coraggio di denunciare tutto, permettendo agli agenti di ricostruire anche episodi precedenti mai segnalati. Le indagini hanno rivelato un quadro fatto di violenze, intimidazioni e minacce, aggravate dall’abituale stato di ubriachezza dell’uomo. A seguito della denuncia, il Questore aveva emesso nei suoi confronti un ammonimento, e successivamente il giudice aveva disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari con l’applicazione del braccialetto elettronico.

Nonostante il provvedimento, il 36enne non si sarebbe rassegnato alla fine della relazione, continuando a perseguitare l’ex moglie. Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, avrebbe violato più volte il divieto di comunicare con la donna, inviandole messaggi vocali minacciosi tramite una nota piattaforma di messaggistica. Dopo averli inviati, si sarebbe accertato che la vittima li avesse ascoltati, per poi cancellarli nel tentativo di eliminare ogni prova delle sue condotte.

Gli agenti del Commissariato di Adrano, però, hanno documentato in modo puntuale le violazioni, raccogliendo riscontri tecnici e testimonianze utili a confermare il continuo comportamento persecutorio dell’uomo. Alla luce degli elementi acquisiti, la Polizia ha richiesto al giudice un inasprimento della misura cautelare.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Catania, condividendo le risultanze investigative e ritenendo il 36enne ancora pericoloso per l’incolumità della vittima, ha disposto l’aggravamento della misura precedentemente adottata.

L’intervento tempestivo delle forze dell’ordine e la collaborazione della vittima hanno consentito di mettere un freno a una situazione che rischiava di degenerare ulteriormente.

Redazione

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