Partinico, la cooperativa irrigua jato rischia il fallimento

Il 16 dicembre, il tribunale fallimentare deciderà sulle sorti della cooperativa irrigua jato, nata 30 anni fa per la gestione e la distribuzione dell’acqua del bacino Poma sul fiume Jato per l’irrigazione delle campagne, ma dal 2006 inattiva a seguito di un decreto dell’Assessorato all’Agricoltura…

Il 16 dicembre, il tribunale fallimentare deciderà sulle sorti della cooperativa irrigua jato, nata 30 anni fa per la gestione e la distribuzione dell’acqua del bacino Poma sul fiume Jato per l’irrigazione delle campagne, ma dal 2006 inattiva a seguito di un decreto dell’Assessorato all’Agricoltura che gli ha sottratto la responsabilità, affidando il servizio al Consorzio di Bonifica Palermo 2 con costi maggiori e meno efficienza. Sebbene la cooperativa, in questi anni, sia rimasto a garantire i diritti degli agricoltori della piana del partinicese, in quello stesso anno fu costretto ad interrompere il rapporto con i dipendenti e i lavoratori stagionali, 13 dei quali mai assorbiti dal nuovo gestore. Da allora, il Consiglio di amministrazione attualmente in carica, che peraltro ha ereditato dalle precedenti gestioni, debiti per 900 mila euro, ha avviato una serie di procedimenti a suon di carta bollata contro il decreto firmato dall’Assessore Leontini. Ad oggi, nonostante alcune sentenze abbiano favorito le ragioni della cooperativa, la situazione è rimasta in una fase di stallo da cui rischia di uscire negativamente. Già, perché a seguito di un debito pregresso maturato con l’Enel, il tribunale fallimentare potrebbe di fatto cancellare la cooperativa irrigua jato e la sua storia; identità che il consiglio di amministrazione intende salvaguardare, sollecitando il Governo Regionale a rispettare la sentenza del Cga che impone all’Assessorato all’Agricoltura di farsi carico dei debiti.
(Teleoccidente)