Partinico, Di Trapani ascoltato dal pm Del Bene

Ascoltato dal Pubblico Ministero Francesco Del Bene, il Consigliere Comunale di Partinico Pietro Di Trapani, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, ha ribadito la decisione di non dimettersi dalla carica istituzionale. Di Trapani, raggiunto da un avviso di garanzia, ieri si è recato…

Ascoltato dal Pubblico Ministero Francesco Del Bene, il Consigliere Comunale di Partinico Pietro Di Trapani, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, ha ribadito la decisione di non dimettersi dalla carica istituzionale. Di Trapani, raggiunto da un avviso di garanzia, ieri si è recato in Procura, assieme al proprio legale Vito Giovia, per un audizione con il pm Del Bene a cui ha rilasciato dichiarazioni spontanee sull’indagine a suo carico. Incalzato dal magistrato, sui suoi presunti rapporti con personaggi ed ambienti discutibili, il Consigliere Comunale ha raccontato la propria versione dei fatti. Il nome di Di Trapani era comparso in alcune trascrizioni di intercettazioni, registrate dagli investigatori nell’ambito dell’indagine sfociata nell’operazione ‘the end’ che alla fine dello scorso anno, ha consentito di trarre in arresto 23 persone ritenute affiliate al mandamento mafioso di Partinico. Mandamento che, per gli investigatori, in questi mesi ha registrato l’evoluzione delle dinamiche interne, con l’affermazione della leadership di Giovanni Vitale, 29 anni, già detenuto al regime del 41 bis. Da qui, l’operazione del 22 novembre scorso, quando i carabinieri, come naturale prosecuzione dell’inchiesta The End, oltre a notificare in carcere l’ennesima ordinanza di custodia cautelare al figlio del boss ergastolano Vito Vitale, ha messo le manette ai polsi a Santino Lo Biundo, 24 anni ed ai fratelli Giovanni e Pietro Serra, rispettivamente di 27 e 21 anni. Secondo gli inquirenti, Giovani Vitale, avvalendosi della collaborazione dei fratelli Serra e di Santino Lo Biundo, avrebbe intrapreso una strategia di rafforzamento della funzione di controllo del territorio, attraverso l’imposizione del pizzo, non esitando ad usare violenza. L’avviso di garanzia al Consigliere Comunale Pietro Di Trapani è giunto contestualmente a quest’ultima operazione antimafia.
(Teleoccidente)