Palermo, si presenta Rossi: «Per me è una scommessa. Non stravolgerò nulla. Partiamo…»

Nella giornata di ieri, dopo il pari con il Padova ottenuto lunedì sera, è stato sollevato dall’incarico di allenatore del Palermo Roberto Stellone. Al suo posto, da oggi, Delio Rossi che è stato ufficializzato in mattinata dal club rosanero e che ha firmato un contratto fino al 30 giugno 2019. Nel pomeriggio di oggi proprio Rossi è intervenuto in conferenza stampa e ha parlato della scelta di venire a Palermo. Queste le sue dichiarazioni: «Il primo pensiero va al collega. E’ sempre brutto quando si sostituisce un allenatore. Motivazioni? Se avessi ragionato razionalmente avrei dovuto dire di no. Nel momento stesso in cui mi chiamano non ho saputo dire no. Palermo ha vissuto un apice sotto la mia gestione,sono andato via, ma sono stato rispettato sia come uomo che come allenatore. In un momento di difficoltà mi hanno chiesto  una mano e non ce l’ho fatta a dire no. Era un debito di riconoscenza, al Palermo non potevo dire di no. So di non essere mago Merlino, però sono venuto a dare una mano. Ho entusiasmo e voglia di fare in queste 4 partite».

Rossi sa di avere a disposizione poco tempo per arrivare alla promozione in A: «Da dove si parte? Devo cominciare senza stravolgere niente. A 4 giornate dalla fine non può stravolgere un sistema di gioco. Puoi cercare di dare serenità, convinzione nei propri mezzi e qualche dritta dettata dall’esperienza. Oggi è stato il primo giorno, un minimo di studio ci vuole. Devo ripartire dai giocatori, cercando di fare scelte più accurate possibili, affidandomi a chi mi dà più garanzie. In questo momento la differenza può farla anche l’ambiente. Il calcio è anche debiti e investimenti, ma in campo si devono vincere le partite. La gente deve stare vicina ai ragazzi, soprattutto in questo momento di difficoltà. Bisogna stringersi nei confronti dei ragazzi e della squadra, tirando una riga e sperando che porti a qualcosa.Non posso fare accorgimenti importanti perché ci vuole tempo. Puoi aggiustare qualcosina. Umore? Mi è sembrato un gruppo consapevole del momento particolare. Il mio compito è tenerli isolati da questa situazione societaria. Non ho mai dato e mai darò alibi ai miei calciatori. Ho sempre lavorato in situazioni difficili e non è mai stata colpa della società. Devo pensare al campo, mi hanno preso per questo. Per me parlate di cose che mi sembrano cybernetica (ride)».

Delio Rossi ha lasciato un buon ricordo anche sei suoi ex calciatori avuti al Palermo e tutti hanno voluto fargli gli auguri per il ritorno in rosanero: «Chi si è fatto vivo della vecchia guardia? Tutti (ride). Mi ha ha fatto piacere che tutti a distanza di anni mi hanno chiamato o mandato un messaggio. Voi siete preoccupati per la società, ma il mio compito è parlare del discorso tecnico, della società non posso parlare, altrimenti me ne vado».

«È una scommessa, ne ho fatte tante nella mia vita. La razionalità – continua Rossi- mi diceva di no, la mia carriera dice che sono un lavoratore. Penso di avere l’esperienza giusta. Toccherò le corde giuste perché in questo momento ho bisogno più di uomini che di giocatori, speriamo di essere migliori degli avversari, farò leva sul loro orgoglio. Da cosa ripartire? So che non c’è tempo per togliere le cose sbagliate e lasciare quelle giuste, posso rafforzare quelle che vanno meglio. Non posso stare a rimarcare le cose che vanno male, non c’è tempo per intervenire. La squadra non mi è mai sembrata arrendevole. Ha dei valori per questa categoria, lo dice la classifica stessa. Secondo me questi ragazzi vanno sostenuti finché la palla rotola perché possono regalare qualcosa che so quanto è importante per la città di Palermo».

In chiusura il tecnico ha parlato del modulo: «Dal punto di vista tattico è poco un allenamento, ma non voglio stravolgere. Non voglio inventare qualcosa che non è nelle loro corde. Sostituisco un collega che ha cercato di fare il massimo e ha fatto le scelte che riteneva giuste. se non ho le possibilità di giocare col mio sistema di gioco, non lo faccio».