Palermo: sequestrati beni a Giovanni De Simone presunto affiliato clan Brancaccio

Un provvedimento di sequestro per centinaia di migliaia di euro sono stati sequestrati a Giovanni De Simone, palermitano di 50 anni.

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di redazione

Palermo, 2 mar.- Un provvedimento di sequestro per centinaia di migliaia di euro sono stati sequestrati a Giovanni De Simone, palermitano di 50 anni. Il provvedimento e’ stato emesso dal Tribunale di Palermo, Sezione Misure di Prevenzion, che ha accolto la proposta avanzata dal Questore di Palermo nei confronti di De Simone. Il decreto di sequestro sottopone al provvedimento cautelare beni fittiziamente intestati alla figlia ma riconducibili allo stesso. Le indagini patrimoniali sono state condotte dagli investigatori della Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ed hanno permesso di individuare e successivamente sequestrare due aziende: una attiva nel settore dell’installazione e la gestione di apparecchi elettronici (slot machine) presso pubblici esercizi; l’altra, con insegna bar Ramses II, esercente l’attivita’ di somministrazione di alimenti e bevande.

Questa operazione si inserisce all’interno di una attivita’ investigativa svolta dalla Questura di Palermo allo scopo di individuare beni ed altre utilita’ che, se pur formalmente intestate a prestanome, rientrano nella piena e costante disponibilita’ di soggetti inseriti nell’ambito di consorterie criminali di stampo mafioso, gia’ colpiti da misure di prevenzione personali e patrimoniali. Proprio Giovanni De Simone, “perfettamente integrato all’interno della consorteria mafiosa operante sul territorio di Brancaccio, in costante e diretto rapporto con Adamo Andrea, con il quale e’ legato anche da rapporti di parentela”, come si legge nel provvedimento ,gia’ nel 2008 era finito sotto la lente di ingrandimento dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo che aveva richiesto ed ottenuto nei suoi confronti l’applicazione di misure di prevenzione personali e patrimoniali. Le nuove indagini patrimoniali condotte dalla Sezione Patrimoniale dell’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo hanno permesso di accertare l’esistenza di due nuove attivita’ commerciali, formalmente intestate alla figlia appena diciottenne, ma di fatto rientrante nella sfera di diretta influenza proprio dello stesso.