Palermo, Pohjanpalo si presenta: «Venire qui scelta importante per la mia carriera. Voglio aiutare la squadra ad andare in A»

Intervenuto in conferenza stampa presso il Centro Sportivo del Palermo, il nuovo attaccante rosanero Joel Pohjanpalo ha parlato delle ambizioni del club e delle sue prime impressioni sulla squadra.

L’applauso del Barbera e l’incredibile intreccio del destino

«Quello è un ricordo straordinario, sia come calciatore che come uomo. Essere applaudito da 30mila tifosi avversari è stato indimenticabile. È incredibile come va la vita: oggi sono qui. Dopo quella partita qualcuno mi chiese se mi sarebbe piaciuto giocare qui e risposi che sarebbe stato bello… ed eccomi qua».

La scelta di scendere in Serie B e l’addio a Venezia

«A Venezia ho vissuto un rapporto eccellente con città, squadra e tifosi. Ero il capitano in Serie A, ma nella vita le cose cambiano. Quando è arrivata la proposta del Palermo e ho ascoltato i piani per il futuro, ci ho riflettuto. Per un giocatore della mia età è importante avere una prospettiva a lungo termine. Sebbene sia stata una scelta difficile, credo sia stata una decisione eccellente per la mia carriera. Qui posso dare un contributo a una squadra importante che spero torni presto in Serie A, e in quel momento voglio esserci. Spero di ricevere lo stesso affetto che ho avuto a Venezia anche dai tifosi del Palermo».

Le prime impressioni e l’inserimento nel gruppo

«Ho già sostenuto due allenamenti con la squadra e ho visto una qualità altissima. Sappiamo tutti che per ottenere risultati dobbiamo lavorare ogni giorno con umiltà, costanza e impegno. La partita di domenica sarà difficile e spero di poter dare subito il mio contributo. Lo staff e il centro sportivo hanno una qualità altissima, sono davvero felice di essere qui».

Sul primo incontro con i tifosi

«Martedì è stato un momento molto bello, un riscontro emozionante. Centinaia di persone che gridano il tuo nome e indossano la tua maglia… è il sogno di qualsiasi bambino che vuole diventare calciatore».

L’addio al Venezia e la scelta di Palermo

«Prima della partita con l’Udinese ho salutato la squadra e i tifosi, è stato un momento di grande emozione per me. Nel calcio le cose cambiano e bisogna andare avanti. Posso ancora dare tanto e l’idea di rappresentare i colori rosanero per me è una grande emozione. So che qui c’è molta attenzione su di me e questa responsabilità mi motiva. Il capitolo Venezia è chiuso».

Intesa con Brunori e rapporto con Dionisi

«Ho incontrato Matteo ed è stato molto importante. Lo conoscevo già ed è un grande giocatore, di peso. Sul campo abbiamo stabilito subito una buona intesa, e farlo in poco tempo non è cosa da poco. La competizione sana aiuta a tirare fuori il meglio da ognuno di noi e in questi primi allenamenti ho trovato un clima di collaborazione. È chiaro che da me ci si aspettano i gol, e spero di farli per il club, per la squadra e per i tifosi. Voglio mettermi subito in pista al meglio».

Sul modulo e il sistema di gioco

«Mi adatto facilmente al gioco. Sarà l’allenatore a decidere il sistema più adatto con i giocatori a disposizione, ma non ho difficoltà. Il calcio italiano è molto tattico, ma poi è il campo a decidere oltre le strategie».

Maglia numero 19 e il legame con la storia rosanero

«Il mio numero è sempre stato il 20, quella sarebbe stata la mia prima scelta ma era già occupata. Ho scelto il 19 perché lo usavo ad Amburgo ed è un numero fortunato per me. Poi ho scoperto che qui a Palermo ha un valore simbolico importante, era il numero di Schillaci, l’eroe dei Mondiali. Sono orgoglioso di averlo scelto».

L’obiettivo Serie A e il peso delle aspettative

«I tifosi desiderano la Serie A il prima possibile, ed è una grande responsabilità per noi. Sento il peso delle aspettative e spero di esserne all’altezza. Ai playoff tutto è possibile. Abbiamo tutti lo stesso obiettivo».

Sul futuro a Palermo

«A Venezia vivevo in pieno centro storico, amo immergermi nella città. Se potrò scegliere, preferirò abitare in centro, ma questa è una decisione che spetta a mia moglie. Dopo la partita di domenica penseremo anche a questo».

L’ispirazione e il paragone con Haaland

«Essere stato capocannoniere in Serie B è stato un grande traguardo, ma adesso si ricomincia da capo. Voglio rispondere al meglio alle aspettative dei tifosi. Arrivo in una squadra già formata e il mio principale obiettivo è integrarmi. Le pressioni e le aspettative sono carburante per noi calciatori. Ci nutriamo di adrenalina e dell’entusiasmo della gente, che va conquistato giorno dopo giorno».

Sul passato e gli idoli calcistici

«Ci sono stati tanti grandi attaccanti nella storia del Palermo, ma quello che ricordo più chiaramente è Luca Toni. Lo guardavo in TV da piccolo e capivo già che aveva qualcosa di speciale. Ogni calciatore si ispira a qualcuno, ma mi piace essere ricordato per quello che sono. Io l’Haaland di Palermo? Naturalmente entrare nella galassia City è un sogno incredibile per me, sono felicissimo di farne parte, ma non mi piace paragonarmi ad altri. Ognuno ha il proprio percorso e il proprio ruolo. Il mio obiettivo è essere ricordato come Pohjanpalo del Palermo».

L’obiettivo Serie A e le lezioni apprese dall’esperienza a Venezia

«Quelle difficoltà incontrate nel Venezia l’anno scorso mi hanno insegnato molte cose. Nel calcio non tutto è in salita, ci sono alti e bassi, ma l’idea è far durare il meno possibile i momenti difficili. La determinazione e l’impegno che ho già percepito qui sono un’ottima premessa per ottenere risultati. Naturalmente il lavoro deve essere di tutti e in tutti i settori del campo: dal portiere all’attaccante, ognuno deve dare il proprio contributo. L’esperienza mi insegna che quando c’è la mentalità giusta, si arriva prima possibile. Il risultato di Pisa è stato difficile, ma sono sicuro che qui c’è la giusta mentalità per fare gol e portare risultati».

L’incontro con Di Francesco e il legame con il passato

«Ho parlato con entrambi, sia con l’allenatore che con Federico qui, sono persone straordinarie. Il mondo del calcio è piccolo, ci si ritrova sempre. Da un grande allenatore nasce un grande calciatore. Sono contento di aver trovato qui Federico e auguro il meglio al mio vecchio allenatore».

Katia Virzì