Palermo, nuova delibera sui taxi scatena polemiche: proteste e ricorsi dei tassisti

Taxi Palermo

L’approvazione del nuovo regolamento della Città Metropolitana di Palermo sul servizio taxi segna la fine di una lunga e articolata battaglia amministrativa e giudiziaria durata circa quattro anni, caratterizzata da numerosi ricorsi davanti alle autorità competenti. Il provvedimento introduce la possibilità per i titolari di licenza dei 26 comuni della provincia limitrofa di esercitare il servizio nel capoluogo.

Proteste dei tassisti palermitani

Stamattina una folta rappresentanza di tassisti di Palermo si è riunita e ha protestato nel parcheggio di via Nina Siciliana, contestando la norma che secondo loro «comprime il lavoro dei tassisti cittadini e genera una competizione asimmetrica».

“Presenteremo ricorso al TAR e impugneremo alcune parti della delibera”, annuncia Marco Gallano, presidente provinciale del Silt e membro del Consiglio della cooperativa Autoradio Taxi. In particolare, il punto contestato è l’articolo 23:

“Per il servizio taxi il prelevamento dell’utente, ovvero l’inizio del servizio, può essere effettuato con partenza da qualunque Comune situato nell’area metropolitana”.

Gallano spiega che ciò sarebbe in contrasto con la legge quadro nazionale 21/1992 e la legge regionale 13/2002, secondo cui il prelevamento deve avvenire nel Comune che ha rilasciato la licenza.

Soddisfazione dei tassisti dell’hinterland

Diverso il parere dei colleghi dei comuni limitrofi, come quelli di Monreale, che da tempo chiedevano la rimozione delle limitazioni territoriali e vedono nella delibera un’opportunità di accesso al mercato palermitano.

Critiche istituzionali: Zacco invita alla prudenza

Anche il consigliere comunale Ottavio Zacco, presidente della Commissione consiliare Attività Produttive, esprime forte contrarietà:

«Il provvedimento rischia di produrre un danno grave e immediato alla categoria dei tassisti palermitani e, di riflesso, all’intero sistema di mobilità urbana del capoluogo».

Zacco sottolinea che la delibera rende più semplice l’ingresso stabile nel mercato palermitano di operatori provenienti da altri Comuni, generando una concorrenza asimmetrica e indebolendo la programmazione locale.

Il consigliere annuncia inoltre che chiederà accesso agli atti, audizioni con le rappresentanze di categoria e un confronto con gli uffici competenti, preannunciando la possibile impugnazione della delibera qualora emergessero violazioni agli equilibri del servizio e alla regolazione del mercato.

“Ribadisco che sono favorevole a regole moderne e trasparenti, ma devono essere costruite con metodo, dati e concertazione, non con scorciatoie che trasferiscono costi e conseguenze sul capoluogo”, conclude Zacco.

Verso un confronto giudiziario e amministrativo

La vicenda si annuncia destinata a proseguire davanti al TAR e attraverso ulteriori interlocuzioni istituzionali. Nel frattempo, il dibattito evidenzia la tensione tra le esigenze dei tassisti palermitani e la richiesta di maggiore libertà operativa dei colleghi dell’hinterland, con ricadute dirette sul futuro della mobilità urbana e del servizio taxi nel capoluogo siciliano.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *