Palermo, otto arresti per rurti, ricettazione e tentata estorsione

Nella giornata del 20 giugno 2025, la Squadra Mobile della Questura di Palermo ha eseguito un’importante ordinanza cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Termini Imerese, su richiesta della Procura termitana. Otto individui sono stati raggiunti da provvedimenti restrittivi a seguito di un’articolata indagine che li vede coinvolti in una serie di reati contro il patrimonio.

Gli arrestati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di furto aggravato, ricettazione, tentata estorsione e danneggiamento, perpetrati tra febbraio e marzo 2025 ai danni di diversi esercizi commerciali della provincia di Palermo. Le modalità criminali includevano il cosiddetto “metodo della spaccata” e il “cavallo di ritorno”, ovvero la richiesta di denaro in cambio della restituzione di beni rubati.

Per sei di loro è stata disposta la custodia cautelare in carcere (N.N., S.M., D.F.A., M.L., L.V.D. e M.L., con età comprese tra i 18 e i 41 anni), mentre per due (C.A. e B.G.) è scattata la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.

L’indagine ha preso le mosse dalla denuncia di una cittadina che, dopo aver subito il furto dell’auto durante la notte, ha ricevuto una richiesta di riscatto. Da lì, gli inquirenti della quinta sezione investigativa “Reati contro il patrimonio” hanno avviato una serrata attività investigativa, riuscendo a smantellare quella che appare come una rete ben organizzata dedita alla criminalità predatoria.

Durante l’esecuzione dei provvedimenti, uno degli indagati, M.L. di 41 anni, si era inizialmente reso irreperibile. Tuttavia, la sua latitanza è durata solo tre giorni: la pressione costante degli investigatori ha consentito la sua cattura, completando così il quadro delle misure cautelari previste.

Un’operazione che conferma l’impegno delle forze dell’ordine nel contrasto ai reati predatori e nella tutela del tessuto economico locale, duramente provato da questi episodi criminali.