Minacce di morte al ministro Carfagna: solidarietà dalle istituzioni

Una busta con minacce di morte e un proiettile indirizzata a Mara Carfagna. Il ministro del Sud è tra i destinatari delle lettere-appello di Pittelli, dall’avvocato ed ex senatore Giancarlo Pittelli, attualmente in carcere, con amici e parlamentari.

La missiva arrivata alla segreteria di Carfagna alla Camera sarebbe stata aperta e vagliata dalla sicurezza in virtù di misure di sorveglianza molto stringenti” messe in atto per la “specifica esposizione al rischio” del ministro azzurro: all’indirizzo di Carfagna “è stata recapitata una busta contenente minacce di morte con un proiettile”.

“Le gravissime minacce, recapitate assieme ad un proiettile, ricevute dal ministro Mara Carfagna scaturiscono probabilmente da chi non tollera il suo operato – tra i più concreti del recente passato – a difesa degli interessi del Sud. Al ministro Mara Carfagna la piena solidarietà mia e del governo regionale, nella certezza che non si farà intimidire”. Lo ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci.

 “Piena solidarietà al ministro per il Sud, Mara Carfagna, destinataria di gravissime minacce di morte e di una busta contenente un proiettile. Chi si nasconde dietro l’anonimato è un vile. Sono sicuro che Mara non si farà intimidire da questo gesto inconsulto”. Così, in una nota, il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè.

“Le minacce rivolte al ministro Carfagna costituiscono un fatto gravissimo ed  inquietante ancor più perché rivolto ad un’esponente di governo che si sta battendo per il Sud. Siamo certi che questo vile atto non fermerà il suo lavoro e le iniziative adottate che ne usciranno rafforzate”. Così il Vicepresidente ed Assessore all’Economia della Regione Siclliana, Gaetano Armao.

“Solidarietà al ministro Carfagna per le minacce di morte ricevute. Le intimidazioni e la violenza vanno condannate con decisione. Siamo certi che questi atti vigliacchi non fermeranno il suo lavoro al Ministero per il Sud”.

Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente dell’ANCI Sicilia, che aggiunge: “Il clima di odio e intimidazione verso chi rappresenta le istituzioni va fermato e ci auguriamo che su questi episodi venga fatta luce al più presto”.