Minacce ai sindaci in Sicilia, nuovo allarme intimidazioni: solidarietà a Terranova e Pitrola

Grave anche quanto accaduto a Ravanusa, in provincia di Agrigento, dove il sindaco Salvatore Pitrola ha trovato sul muro della propria abitazione un contenitore con un liquido non identificato, un mazzo di fiori e tre bossoli di arma da fuoco. Un gesto dal chiaro significato intimidatorio che ha suscitato una vasta ondata di solidarietà.

Non si tratta di un caso isolato nell’Agrigentino: in passato atti intimidatori hanno colpito anche i sindaci di Palma di Montechiaro, Camastra, Campobello di Licata e Canicattì. Proprio i primi cittadini della provincia si sono stretti attorno a Pitrola, manifestando vicinanza e condanna per l’accaduto.

Netta la presa di posizione di Anci Sicilia. Il presidente Paolo Amenta e il segretario generale Mario Emanuele Alvano hanno parlato di un episodio “di estrema gravità” che colpisce non solo il sindaco ma l’intera comunità e le istituzioni democratiche. L’associazione ha espresso piena fiducia nell’operato delle forze dell’ordine e della magistratura, ribadendo il proprio sostegno a tutti gli amministratori locali che operano in contesti complessi e difficili.

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, che ha espresso solidarietà sia a Maria Terranova sia a Salvatore Pitrola. “Chi si accanisce su un rappresentante delle istituzioni, e specialmente su un sindaco, è colpevole di ferire il cuore della nostra democrazia”, ha dichiarato, condannando con fermezza gesti definiti “gravissimi e preoccupanti” e auspicando che venga fatta piena luce nel più breve tempo possibile.

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