L’italia si sveglia in zona bianca e senza mascherina: dilaga la variante

Oggi il Paese si è svegliato in zona bianca e senza più l’obbligo di mascherine all’aperto se si può mantenere la distanza; ma va sempre portata con se. Dal 10 luglio ripartiranno inoltre le discoteche all’aperto.

Quello che preoccupa è però il dilagare in Europa e anche in Italia della variante Delta: da giugno rispetto a maggio i casi sono quadruplicati.

Secondo Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute per l’emergenza coronavirus e docente di Igiene all’università Cattolica di Roma, contro la variante Delta i vaccini al momento non possono bastare da soli, meglio continuare a mantenere le cautele per evitare una nuova ondata pandemica.

Ricciardi conferma che la variante delta diventera’ dominante e per questo aggiunge altre raccomandazioni per evitare una nuova impennata dei casi: “Va evitato l’affollamento dei mezzi pubblici” ma anche nelle scuole.

In Campania e a Norcia, comune umbro si è deciso di prorogare per sette giorni, fino al 4 luglio, l’obbligo di indossare la mascherina all’aperto. La misura è stata adottata su richiesta del Commissario regionale per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo poiché l’incidenza dei casi settimanali è superiore a 200 su 100.000 abitanti ma nessuno legato alla variante delta. Scelta adottata anche perché in questa settimana sarà completata la campagna vaccinale.

In Sicilia intanto i nuovi casi continuano a scendere anche se ieri sono stati effettuati pochi tamponi e identificati 11 nuovi positivi, un dato che ha fatto schizzare l’incidenza al 2,45% rispetto al giorno prima che era dell’1,11%.

Sul fronte dei vaccini c’è un forte rallentamento, complice probabilmente il caldo eccezionale di questi giorni. La situazione ad oggi parla di quasi 4 milioni di Siciliani già vaccinati con due dosi, oltre il 50% della popolazione, e un 88,5% si dosi somministrate rispetto a quelle consegnate.

Ieri, il generale Figliuolo, ospite a Domenica In ha rassicurato sulla questione delle forniture: “Di vaccini a Rna (Pfizer e Moderna) ne abbiamo a sufficienza, a luglio solo poco meno di giugno. Ora usiamo AstraZeneca solo per la seconda dose agli over 60 e Johnson per le persone difficili da individuare o per categorie particolarmente mobili” ha precisato.

E proprio sulla questione che ha riguardato il vaccino anglo-svedese ha ammesso: “Nonostante tutto i nostri concittadini hanno dimostrato di essere migliori di questa confusione che si è creata. Su AstraZeneca ci sono state più di 10 indicazioni diverse nel tempo, ma questo è figlio di un virus nuovo e sconosciuto e dei progressi della farmacovigilanza: forse si poteva comunicare meglio”.

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